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Provaci ancora Kean. L'incredibile storia di Moise in Nazionale: 6 anni di tira e molla

di Raimondo De Magistris
Fonte: Dal nostro inviato a Budapest
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Dal suo esordio in Nazionale sono trascorsi quasi sei anni. Nato a Vercelli il 28 febbraio 2000, Moise Kean si ritrovò per la prima volta convocato in Nazionale nel novembre 2018. C'era Roberto Mancini in panchina, c'era da ricostruire una Nazionale che l'estate precedente non aveva partecipato al Mondiale in Russia. C'era Ciro Immobile centravanti e le sue prestazioni erano già argomento di discussione. Insieme a Gianluca Mancini, l'attaccante della Juventus venne pescato dal gruppo dell'Under 21 e rapidamente fatto esordire a Genk, in un test amichevole contro gli Stati Uniti.
I primi segnali furono incoraggianti e ancora meglio andò la volta dopo, nel marzo 2019. Prime partite di qualificazione a Euro 2020 e Kean andò a segno sia contro la Finlandia che contro il Liechtenstein. Pareva l'inizio di una nuova era. Per il calciatore, per l'attacco dell'Italia: "Credo sia un predestinato, è un giocatore che ha grandi qualità, migliora sempre e penso che possa diventare un calciatore importante", disse in quell'occasione Roberto Mancini.

Parole al miele prima della prima rottura perché Kean, dopo quelle due reti, non ha più visto Coverciano per un anno e mezzo. Alla base di ciò un Europeo Under 21 andato in scena in casa nell'estate 2019 in cui sia lui che Zaniolo si fecero cacciare da Di Biagio per comportamenti poco professionali. Ripetuti ritardi alle riunioni tecniche e agli allenamenti, video inguardabili pubblicati sui social. In generale, un atteggiamento sempre poco professionale che portò alla decisione del CT dell'Under 21 di estrometterli dal gruppo. Il commento di Mancini non fu tenero: "Per giocare in Nazionale ci vogliono doti tecniche ma anche comportamentali". Banali non furono nemmeno le conseguenze: Kean non fu più chiamato per una intera stagione.

Ritroverà la maglia azzurra nel settembre 2020. L'estate precedente, dopo un'annata complicata all'Everton, era andato in scena il suo trasferimento al Paris Saint-Germain. Una scelta che all'inizio sembrò azzardata e che invece si rivelò quella giusta. Col ruolo di comprimario in un gruppo di grandi campioni, disputerà quella che fin qui è stata la migliore stagione della sua carriera: 13 reti in Ligue, 17 complessive.
Ma ottimi numeri ed eccellenti picchi di rendimento a gara in corso non basteranno né per essere riscattato dal PSG né per prendere parte alla spedizione di Euro 2021. Kean resta in squadra fino al 28 maggio, test amichevole contro San Marino: l'Italia vince 7-0 ma lui non convince, viene sostituito all'intervallo e due giorni dopo escluso dalla lista dei 28 pre-convocati.

Si riparte così nel settembre dello stesso anno. Dopo l'Europeo vinto, Mancini richiama nuovamente il centravanti classe 2000 a Coverciano. Tornato nel frattempo alla Juventus per 28 milioni di euro (la risposta del club bianconero alla cessione di Cristiano Ronaldo a poche ore dal gong), va a segno con una doppietta contro la Lituania. E' l'inizio di una nuova rinascita? No, sono solo gli ultimi gol fin qui realizzati con la maglia azzurra. Mancini lo richiamerà anche a ottobre, salvo poi lasciarlo sempre a casa fino alla fine della sua avventura da CT: è l'effetto della seconda mediocre avventura di Kean in bianconero

Torna in Nazionale nell'ottobre 2023. Con Luciano Spalletti in panchina parte un nuovo ciclo e il tecnico di Certaldo dà subito grande fiducia al centravanti di Vercelli, chiamato sia a ottobre che a novembre. "Il mio centravanti ideale? Un mix tra Kean e Scamacca", dirà in una conferenza stampa il CT. Anche qui una pia illusione perché Kean, nei mesi successivi, vedrà più l'infermeria che il rettangolo verde di gioco. Un infortunio frena la sua stagione, il mancato trasferimento all'Atletico Madrid dopo visite mediche non superate mette la pietra tombale sulla possibilità di vederlo all'Europeo.
Ora un nuovo capitolo, l'ennesimo. Dieci mesi più tardi ecco la nuova convocazione, una chiamata figlia del trasferimento alla Fiorentina. Dopo un ottimo avvio di stagione condito da tre reti e una titolarità finalmente non in discussione Spalletti lo riporta a Coverciano e stasera, dopo i pochi minuti di Parigi, lo schiererà nell'undici titolare a Budapest contro Israele. Di nuovo un'occasione, un altro punto di partenza per l'ex bambino prodigio che ormai s'è fatto uomo: a febbraio compirà 25 anni.

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