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Pjanic: "In estate interessi dall'Italia ma non della Juve. Lì potevo tornare l'anno prima"

di Simone Bernabei
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ai microfoni di Radio TV Serie A è intervenuto Miralem Pjanic, ex centrocampista fra le altre di Juventus e Roma e oggi allo Sharjah negli Emirati Arabi: "Ho sempre un po’ di nostalgia dell’Italia, ho passato 9 anni bellissimi lì e l’Italia per me è una seconda nazione. Ci sono state possibilità di tornare in estate, ma ho fatto questa scelta di stare qui. La Juve? C’era stato qualcosa l’anno prima, sarei tornato molto volentieri ma non è stato possibile, anche a causa del fattore economico".

La Juventus di oggi ed il lavoro di Allegri?
"A Bergamo non è mai facile, uscire da lì con un punto è un buon risultato, credo che tante squadre perderanno con l’Atalanta. Sono d’accordo che si possa migliorare sulla qualità del gioco, ma non capisco le forti critiche che spesso vengono fatte alla Juventus. Tanti giocatori sono andati via, non è più una squadra come quando c’ero io in cui c’erano tante individualità che potevano fare la differenza come Higuain, Cristiano Ronaldo, Mandzukic. In questa Juve vedo pochi giocatori in grado di segnare, non la vedo attrezzata per essere tra le favorite per lo scudetto. Poi si può sempre fare meglio. Le critiche ad Allegri? Sono sempre state una costante già dai miei tempi, spesso le trovo esagerate. Sappiamo cosa è successo negli ultimi anni e ripartire da lì non è mai facile. Ci sono state meno critiche per l’Inter che non ha vinto per due anni di fila pur essendo la squadra più attrezzata. Anche adesso i nerazzurri sono i favoriti secondo me. Manca un po’ di maturità a centrocampo, l’unico che ce l’ha è Rabiot, però manca un po’ di creatività e di capacità di saper gestire il gioco. Nella mia Juve c’erano Khedira, Matuidi, adesso ci sono giovani che devono crescere. E’ una fortuna per la Juve avere Allegri, che è bravissimo a gestire il gruppo”.

Come vede la Roma con Dybala e Lukaku?
"Sono molto felice per Paulo, sta trovando una piazza straordinaria, tutti si sono innamorati della sua classe, Roma è una piazza speciale che si merita un giocatore così. L’inizio di stagione è stato complicato e spero che la Roma possa riprendersi. Lukaku sta facendo molto bene, puoi contare sempre sui suoi gol e in una squadra come la Roma che gioca in un modo in cui le qualità individuali devono fare la differenza, è perfetto. Quest’anno la Roma ha tante alternative, soprattutto a centrocampo. Mourinho comunica molto bene e cerca di togliere pressione alla squadra. Negli ultimi due anni, con una rosa non straordinaria, ha portato due volte la Roma in finale. Sicuramente però lui è il primo che si aspetta di più dalla squadra, che secondo me ha potenzialità per entrare tra le prime 4".

Sente ancora Totti e De Rossi?
“Sono in contatto con tutti e due e ogni tanto ci vediamo, soprattutto con Francesco. Gli auguro di tornare in società perché meglio di lui, se vuoi uno che conosce la Roma, non lo troverai. A Daniele auguro di trovare velocemente una panchina, ha la personalità e il carisma per poter fare l’allenatore”.

Esiste un nuovo Pjanic?
"I paragoni sono sempre difficili. Auguro a Fagioli, che ho conosciuto molto piccolo, di continuare nel suo percorso con una crescita importante. Ha le qualità tecniche per diventare un giocatore titolare della Juve. Il centrocampo più forte del campionato? Dico Inter. Hanno perso Brozovic ma l’hanno rimpiazzato benissimo con Calhanoglu già l’anno scorso. Poi hanno preso anche Frattesi e hanno alzato ulteriormente il livello”.

Rudi Garcia dopo Spalletti al Napoli?
"Rudi Garcia ha avuto un mese complicato, dove i risultati e qualcosa fuori campo non è stato facile da gestire. Però è uscito bene da questa situazione, ovviamente arrivare dopo Spalletti e lo scudetto, con la pressione di una piazza come Napoli, è un compito molto complicato ma allo stesso tempo la squadra è più o meno la stessa e Garcia conosce bene il 4-3-3 e gli auguro di riuscire a fare una buona stagione. Spalletti è uno molto diretto, non guarda mai al nome di un giocatore, guarda solo al campo, se sei bravo giochi. E quello è stato molto apprezzato all’epoca, quando eravamo a Roma, ci aveva affrontato tutti senza paura, ed è stato sempre corretto e giusto. Anche l’anno scorso al Napoli ha creato un rapporto con i giocatori ed è stato un fattore decisivo per lo scudetto".

Nel suo futuro c'è una carriera da allenatore?
"Ho un po’ cambiato il modo di vedere il calcio negli ultimi anni e mi piacerebbe, un domani, poter fare l’allenatore. Mi piace un calcio dove posso avere il controllo della partita, dominare la metà campo avversaria. Guardo tante partite, mi piace Xavi, mi piace Luis Enrique, ma anche De Zerbi. Vorrei prendere un po’ da ciascuno degli allenatori che mi piacciono e di quelli che ho avuto, anche da Allegri. Come gestisce lui le squadre non ne ho trovati altri, in tutti gli anni che sono stato alla Juve è stato apprezzato da tutti i giocatori".

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