Napoli, lacrime e luci al San Paolo che diventerà Stadio Diego Armando Maradona
Napoli piange in silenzio. Svariate generazioni di napoletani, da chi da adulto o adolescente ha vissuto Maradona allo stadio fino agli Under 30 che hanno ereditato il mito tramandato di padre in figlio o dai cimeli dei quartieri, sono costrette ad un lutto senza troppe parole rinunciando ad un sentitissimo cordoglio corale. Qualche tifoso s'è riunito ieri a Soccavo, al centro Paradiso che ospitava gli allenamenti di quel Napoli di Diego, così come ai murales di San Giovanni e dei Quartieri Spagnoli, ma poi il richiamo della vera casa è stato più forte. Col passare dei minuti è aumentata la folla all'esterno del San Paolo, lato Curva B: adulti, adolescenti e bambini, attenti a mantenere le giuste distanze non hanno rinunciato a salutare con un biglietto, un fiore o un lumino una figura talmente presente ancora oggi nel quotidiano di ogni napoletano da sentirlo come un familiare o un vecchio amico.
Non sono mancati i cori, i bandieroni o il mega-striscione "The King" presente nell'anello inferiore del San Paolo anche quando Maradona tornò a Fuorigrotta per l'addio al calcio di Ciro Ferrara. In molti anche tramite i social si sono dati appuntamenti per quest'oggi, prima della gara d'Europa League, al San Paolo o alla propria finestra per un minuto di silenzio e - recita l'appello diventato ormai virale - l'applauso collettivo più forte che si sia mai sentito. La folla s'è poi man mano ridotta, ma l'impianto è rimasto illuminato tutta la notte e domani potrebbe anche essere l'ultima uscita con questa denominazione: l'iter è immediatamente partito ed a breve diventerà Stadio Diego Armando Maradona, come il club azzurro proponeva già da tempo alle istituzioni cittadine. Oltre al minuto di raccoglimento e le immagini sul maxi-schermo, il Napoli ha ottenuto l'ok dall'Uefa anche per l'utilizzo dei led e di altri spazi eventualmente per un ulteriore tributo.