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Milan-Juve è la partita di Locatelli: cresciuto nei rossoneri, ora punto di riferimento bianconero

di Simone Dinoi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Manuel Locatelli è il punto nevralgico della Juventus. Tutta la Torino bianconera l'ha fortemente voluto nella scorsa sessione di calciomercato e adesso si gode quelle che sono le capacità del centrocampista diventato, in pochissimo tempo, governatore del reparto di mezzo di Madama. Domani sera il classe 1998 tornerà allo stadio San Siro, impianto che ha visto nascere la stella nativa di Lecco proprio con la maglia del Milan, avversaria di serata in un match ad altissima pressione.

Milan-Juve è la partita di Locatelli.
Era il 2016 quando un giovanissimo Manuel Locatelli decideva un Milan-Juventus con un destro a incrociare talmente perfetto da togliere le ragnatele da sotto l’incrocio dei pali. Gol vittoria e riflettori sempre più accesi sul talentino in ascesa. Sembrava pronto a prendersi il Milan sulle spalle ma poi più di qualcosa ha smesso di funzionare, da lì il Sassuolo, manna dal cielo in un momento di crisi, e poi, dalla scorsa estate, l’inizio dell’avventura in quella che da sempre è stata la sua squadra del cuore. Milan-Juve è la sua partita, quella del sogno infranto a tinte rossonere ma poi ripreso, con sacrificio e dedizione, con quelle bianconere.

Allegri non può fare a meno di lui e con Arthur può diventare ancora più incisivo.
Governatore del centrocampo come detto. Con le chiavi del reparto conquistate sin da subito grazie a una leadership innata e a capacità di lettura delle situazioni di gioco tutt’altro che comuni. 29 presenze (22 da titolare) stagionali fino a qui addolcite anche da 3 gol e 3 assist. A dimostrazione che, anche se spesso spostato davanti all’area di rigore per dare il via alla manovra in maniera più pulita, Locatelli ha nelle gambe, fra le altre caratteristiche, anche quella di incidere con passaggi chiave o reti nel rettangolo verde. E in questo percorso, l’aiuto in fase di palleggio e risalita del campo di Arthur, può aiutarlo a sganciarsi con maggiore frequenza in avanti (come in occasione della rete di Dybala in Coppa Italia). Con o senza Arthur però la certezza è una: la Juventus e Allegri non possono fare a meno di lui. E così sarà anche in quella che è la sua partita.

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