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Massimiliano Mangraviti, battesimo del fuoco contro il gigante Lukaku

di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
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Il Brescia è uscito sconfitto, ma a testa altissima, dall’anticipo del turno infrasettimanale del campionato di Serie A. Le rondinelle hanno ospitato l’Inter allo stadio Rigamonti, in un match che ha visto la squadra di mister Corini piegarsi ai nerazzurri col risultato finale di 2-1, impensierendo però non poco la formazione di Antonio Conte, costretta sulla difensiva per buona parte della ripresa. Una serata positiva al netto del risultato quella dei biancazzurri, una notte che resterà impressa nella memoria di Massimiliano Mangraviti, che contro l’Inter ha festeggiato l’esordio in Serie A.

Senza paura - Quello del difensore classe ’98 è stato un debutto più che mai a sorpresa, se consideriamo che quella contro i nerazzurri è stata appena la terza convocazione stagionale in campionato, a distanza di quasi due mesi esatti dall’ultima (arrivata nella seconda giornata, il 31 agosto, ndr.). Corini lo ha mandato in campo nell’inedita difesa a tre predisposta per affrontare l’Inter, e il giovane bresciano ha risposto con personalità, senza mostrare il minimo segno di titubanza. Affrontare un avversario di questo calibro, al cospetto della coppia d’attacco formata da Lautaro Martinez e dal gigante Romelu Lukaku, sarebbe stata causa di legittimo tremore di gambe per chiunque. Mangraviti, invece, non è arretrato di un centimetro, mettendo in campo tutto se stesso per giocarsi al meglio la chance messagli a disposizione. Per lui settantacinque minuti di buon livello, prima di lasciare spazio a Ndoj per l’assalto finale a caccia di un pareggio che non si è concretizzato, nonostante gli sforzi profusi dai padroni di casa. Una prima convincente, che promette di non rimanere un evento isolato alla luce delle ottime risposte date dal ragazzo.

Vortice di emozioni - Quella contro l’Inter non è stata la sua prima in assoluto con la prima squadra del Brescia, club che lo ha cresciuto fin dalla tenera età e che lo ha lanciato in prima squadra già nel 2016, nella penultima giornata del campionato di Serie B. Mangraviti è successivamente andato a farsi le ossa in prestito: metà stagione al Racing Fondi nel 2018, poi il passaggio alla Pro Piacenza: sei mesi da incubo, causati dai problemi societari che hanno portato all’esclusione del club emiliano dal campionato di Serie C. La seconda parte del 2018-19 al Gozzano, club della provincia di Brescia alla prima esperienza in Serie C, ha confermato le sue doti a livello professionistico, prima del ritorno alla casa madre dove il classe ‘98 si è messo in buona evidenza già a partire dalle amichevoli estive. Al momento della chiamata di mister Corini, Massimiliano si è fatto trovare pronto. Ha utilizzato il buon fisico e i quasi 190 centimetri di altezza per giocarsela nel corpo a corpo con Lukaku e compagni, rendendosi pericoloso anche in area avversaria sulle palle inattive e mettendo a disposizione della squadra il buon piede (lascito dei suoi inizi da centrocampista) per far ripartire l’azione da dietro. Due settimane fa era arrivato il rinnovo del contratto fino al 2022, ieri è stato invece il momento della prima in Serie A. Un vortice di emozioni per il ragazzo bresciano, che ha dimostrato di poter legittimamente aspirare a un posto al sole ai massimi livelli del calcio italiano.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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