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Lo sfortunato Correa: la finale di Champions dopo il Mondiale. E con l'Inter è ai titoli di coda

di Ivan Cardia
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I meno giovani ricorderanno lo sciagurato Egidio: nonostante di gol ne avesse segnati, Brera gli affidò un soprannome di cui non riuscì mai a liberarsi e che però a Calloni valse gloria anche post-ritiro grazie a una fortunata trasmissione televisiva. I più giovani, in casa Inter, fanno i conti con lo sfortunato Joaquin Correa. Che di gol ne ha segnati anche meno, nei due anni in nerazzurro: 10 in 77 presenze. Pochi, al netto di una titolarità mai davvero conquistata. E un conto aperto con la dea bendata.

Mondiale e finale di Champions. Riavvolgiamo il nastro: inizialmente convocato da Scaloni, ct dell'Argentina, per i Mondiali di Qatar 2022, Correa a novembre viene escluso dalla Seleccion per un problema fisico. Tutti sappiamo come sia andata la rassegna iridata per Messi e compagni, nessuno se non il Tucu quanto possa essere rimasto deluso dall'occasione di una vita volata via all'ultimo. Un film che, per certi versi, rischia di ripetersi: è di ieri la notizia dello stop dell'ex Lazio, distrazione muscolare al soleo della gamba destra. Nell'immediato, salterà la partita di stasera con l'Atalanta e questo sarà un problema in più per Inzaghi: con Mkhitaryan out, Gagliardini squalificato e Carboni ai Mondiali Under-20, il tecnico nerazzurro si ritrova con le rotazioni dimezzate tra centrocampo e attacco. A due settimane dall'appuntamento di Istanbul, però, lo stop preoccupa Correa anche per la finale col City, a fortissimo rischio se non da considerarsi andata per quanto lo riguarda. Intendiamoci: dovesse succedere quello che i tifosi interisti sognano, Joaquin potrebbe comunque laurearsi campione d'Europa. Tanto più se si considera il gol (esultanza in foto) nel doppio confronto col Benfica. Sarebbero delusi, però, tutti coloro che sognano uno sgarbo a Pep col gol del più inatteso.

Con l'Inter è finita? L'infortunio potrebbe anche privare Correa delle sue ultime apparizioni in maglia nerazzurra. Condizionale d'obbligo, perché il contratto lega l'argentino e la Beneamata fino al 2025. La conferma ormai certa di Inzaghi lascia in panchina il principale sponsor del suo approdo milanese, ma la sensazione è che anche il tecnico, con immutata stima, si sia stancato di aspettare l'eventuale esplosione del Tucu. Pagato 31 milioni di euro, non è mai riuscito a lasciare il segno, forse anche per una collocazione tattica non troppo congeniale in un modulo nel quale alla Lazio, spesso da subentrante, era però riuscito a lasciare il segno. E, se come per Calloni alcuni fischi sono sembrati ingenerosi, tanti altri sono stati ben più comprensibili, se non giustificabili. Resta la domanda, da trovare: serve un compratore. Magari anche una formula, considerato che a fine stagione Correa avrà ancora un peso a bilancio di poco inferiore ai 17 milioni di euro, cifra a oggi complicata da recuperare sul mercato. L'ipotesi più credibile? Un prestito con diritto di riscatto, così che Joaquin possa rilanciarsi altrove, l'acquirente risparmiare e l'Inter evitare una minusvalenze.

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Sabato 4 Maggio 2024
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