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LIVE TMW - Fiorentina, Italiano: "Non dobbiamo pensare ai gol di Nzola e Beltran ma a fare punti"

di Dimitri Conti
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14.25 - Tra poco Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, presenta in conferenza stampa la sfida di Conference di domani col Genk.

14.29 - Inizia la conferenza stampa.

Cosa cambia tra l'Europa e la Serie A?
"È vero, in Conference abbiamo numeri e spirito diverso. Concentriamoci su questa partita che è fondamentale e decisiva. Con una vittoria possiamo ipotecare il passaggio del turno e dunque dovremo scendere in campo con la massima concentrazione. Dobbiamo riscattare un periodo non bello in campionato. Dobbiamo essere più concreti sotto porta: la posta in palio è importante e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo".

Le è passata la rabbia per la sconfitta col Milan?
"La rabbia è non aver sfruttato le occasioni nitide e aver visto dopo qualche giorno che la classifica poteva essere più bella e soddisfacente. Avevamo cominciato bene in campionato, ora abbiamo rallentato un po'. Dobbiamo migliorare alcuni aspetti, più feroci e cattivi: questo ci manca".

Nzola e Beltran potranno mai giocare insieme?
"Ok, non stanno segnando molto ma il trequartista ha 5 gol, Gonzalez sei. E all'inizio le punte lavoravano molto bene per la squadra. Se iniziamo a discutere sul fatto che un singolo debba sbloccarsi, senza che ne abbia vantaggio la squadra, non va bene. Devono migliorare in zona gol ma fino a poco fa segnavamo con tanti uomini, ora aspettiamo Nzola e Beltran: anche senza i loro gol la squadra viaggiava a mille. Pensiamo a fare punti, collettivamente".

Cosa vi ha insegnato l'andata?
"Avevamo avuto il match ball in ripartenza, Nzola non è riuscito a fare il terzo gol. Vincendo lì, questo match poteva pesare diversamente. Il Genk è organizzato, gioca e ti salta addosso. Devi togliere loro spazio e tempo. Certo, potevamo anche perderla, ma domani è un'altra storia e può essere decisiva sia per noi che per loro".

Come sta Kayode? Domani gioca Christensen o Terracciano?
"Kayo sta molto meglio, negli ultimi allenamenti sembra che il dolore alla caviglia sia sparito. È a disposizione. Domani gioca Christensen, anche lui lo vedo molto diverso ma è una questione di adattamento".

Le mancano i gol degli esterni d'attacco a sinistra?
"Ancora prima dell'allenatore o dell'ambiente, sono i ragazzi a non esserne felici. Anche perché di situazioni da gol ne abbiamo: lo sanno anche loro, potevano incidere di più. Vedo che anche loro hanno voglia di mostrare che sono diversi, ma non dobbiamo perdere fiducia ed entusiasmo: le soddisfazioni arrivano attraverso il lavoro settimanale, non rimane che continuare a battere. Possiamo dare verticalità e togliere ampiezza, ma quando arriva la palla gol ognuno di loro deve mettersi in testa di essere il calciatore decisivo. Quando arriverà questa convinzione, segneranno di più".

Come sta Bonaventura?
"Domani non avremo Jack, Mandragora e Comuzzo. Mandragora ha la febbre, gli altri due fastidi muscolari".

Cosa chiede in più a Lopez?
"A lui e ai centrocampisti chiedo cose che conoscono benissimo. È arrivato in un gruppo nuovo ma ultimamente lo trovo molto diverso, più coinvolto e libero di testa. Mi è piaciuto tantissimo come è subentrato col Milan. Gli ho detto che i minuti vanno guadagnati in settimana, lì in mezzo abbiamo tanti giocatori di qualità e che possono determinare".

Come lavora sulle difficoltà sotto porta degli attaccanti?
"Come in tutte le squadre, in maniera collettiva e individuale, dividendo i reparti e stimolando certe situazioni che poi ritroviamo in campo. Proviamo e riproviamo, riproponiamo e mettiamo davanti avversari e situazioni varie. Certo, in allenamento è una cosa, in partita diventa tutto molto più complicato e veloce, devi essere freddo sotto porta e i palloni che ti arrivano non sono gli stessi. Devi sempre pensare che sia l'ultimo pallone e che sia da mandare in porta. Questo ci sta mancando. E c'è una differenza: in Conference abbiamo quasi due gol di media a partita, in campionato meno. Dobbiamo raccogliere frutti pure in Serie A".

Come procede il recupero di Dodo?
"Forse deve abbassare la voglia di rientrare, deve stare calmo e molto attento. Viene da un'operazione delicata, vorrebbe già essere in campo. Sicuramente l'entusiasmo ridurrà il tempo per rivederlo in campo, ma stiamo sereni e pazienti: non vediamo l'ora di riaverlo ma deve stare bene, al 100%".

Ha più chance di qualificarsi il Genk o il Ferencvaros? Le è piaciuto qualche singolo dei belgi?
"Il passaggio del turno è ancora apertissimo, domani si possono decidere le sorti ma bisogna giocare. Questa è una partita molto importante, dobbiamo cercare di farla nostra e avere la certezza di passare. Il Genk è un gruppo giovane, di qualità, pieno di talento. El Khannouss è davvero molto bravo, di prospettiva. E come squadra propongono e giocano, costruiscono e rincorrono in pressing.

Avete preparato anche stavolta sorprese sui calci piazzati?
"Sia noi che loro all'andata abbiamo segnato su palla inattiva. Sono parte del calcio, prepariamole bene. Loro lavorano con blocchi e altre situazioni, dovremo stare attenti sia a difendere che ad attaccare".

Cosa vi manca per il salto? Ha fiducia che lo farete?
"Quando dico che siamo forti lo dico dopo aver visto il Milan chiuso nella sua metà campo per tutto il secondo tempo. Se non sei forte non vai a San Siro a fare quello che ha fatto la Fiorentina. Per essere fortissimo, dovevi vincere la partita rimontandola, entrando in campo con il carattere per cambiare le sorti. Spesso siamo bravi a prendere in pugno le gare e la loro inerzia, siamo cresciuti in tantissimi aspetti come quando lavoriamo nella metà campo avversaria e non concedere ripartenze. Per diventare fortissimi dobbiamo alzare le percentuali sotto porta, essere diversi rispetto a quanto visto fino ad oggi. Nelle ultime di coppa abbiamo segnato su palle verticali: sappiamo farlo, ma ci sono anche gli avversari. Ci mancano più uomini con un numero maggiore di gol, mi auguro di trovare presto questa chiave, che sta nella testa dei ragazzi".

14.54 - Termina la conferenza stampa.

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