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Le grandi trattative della Fiorentina - 1997, Edmundo porta classe, follia, saudade e rimpianti

di Dimitri Conti
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© foto di Federico De Luca

Come vi stiamo raccontando ormai da diversi giorni - insistendo - il mondo della Fiorentina degli Anni Novanta, quella governata dal piglio sbarazzino di Vittorio Cecchi Gori assomigliava ad un enorme luna park, nel quale l'ottovolante, specie quello emotivo dal punto di vista della tifoseria, è stata a lungo l'attrazione principale. E in pochi come Edmundo Alves de Souza Neto, conosciuto semplicemente con il nome d'arte di Edmundo, hanno esplicitato così bene nella loro figura l'idea del "vorrei ma non posso", legata soprattutto al raggiungimento dello Scudetto, visto che - merita comunque ribadirlo - in quegli anni il club toscano è riuscito comunque a portarsi a casa vari trofei, Coppa Italia e Supercoppa.

Divenuto un giocatore di alto livello nel suo Brasile, dove si ricordano soprattutto i tantissimi messi a segno negli anni del Palmeiras - dal '93 al '95 - e poi con il Vasco da Gama - '96 e '97 - l'attaccante brasiliano a 26 anni decide di lasciare casa sua, e si lancia nell'avventura del calcio europeo, venendo acquistato dalla Fiorentina. In realtà, con la testa e con il cuore, finirà per non lasciarla mai la sua patria, e questo il club viola lo capirà qualche tempo più tardi, quando esploderà tutta la saudade - sentimento che nella lingua portoghese si può assimilare alla nostalgia - di Edmundo nei confronti della sua terra. Sulla propria pelle.

Le giocate, i gol e la classe del brasiliano avevano però convinto Cecchi Gori a versare 15 miliardi delle vecchie lire nelle casse del Vasco da Gama per acquistare l'attaccante che era riuscito a segnare la bellezza di 38 gol in 44 partite del campionato brasiliano. A Firenze arriva una personalità unica, irripetibile e a tratti particolarmente folle: un esempio di quest'ultimo attributo lo si ritrova, ad esempio, nel fatto che avesse un piccolo scimpanzé come animale domestico.

Una personalità però inevitabilmente legata ad un enorme rimpianto, che prende forma durante la Serie A 1998/1999. La Fiorentina del Trap ha iniziato fortissimo quel campionato, concludendo l'andata in testa al gruppone, ma ben presto ha dovuto fare i conti con un grave infortunio a Batistuta. Ed ecco che, proprio quando sarebbe servito di più, Edmundo, con la collaborazione implicita di Cecchi Gori e di chi aveva accettato quel contratto, se ne scappa nella sua Rio de Janeiro, facendo forza su una clausola che gli permetteva di liberarsi nel periodo del Carnevale. La sua assenza, aggiunta a quella di Batigol, affossa del tutto le velleità viola, e fa sfumare in nero la sua permanenza in Toscana. Nell'estate seguente, con la città che è una polveriera, viene ceduto al Vasco da Gama. Follia, classe e discontinuità: questo è Edmundo. Alcuni tifosi viola, però, qualora glielo chiedeste, potrebbero riservargli parole non proprio dolcissime...

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