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Lazio, Zaccagni a 360°: "Sarri mi ha cambiato e Immobile mi ha preso sotto la sua ala"

di Pierpaolo Matrone
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Mattia Zaccagni, esterno offensivo della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club: "E' stata una stagione importante per me, sia in campo che fuori. Ho raggiunto tanti obiettivi e tanti sogni e sono molto contento".

Sul derby.
"Il gol nel derby? Quel gol ce l'ho benissimo in mente. Ogni tanto su qualche social mi esce, i tifosi quando mi incontrano mi ringraziano ancora per quel gol. Sono emozioni che mi porto dentro e che rivivo ogni giorno. La partita perfetta? Un anno fa avevo detto Verona Cittadella, ora va cambiata. Quest'anno ce ne sono state parecchie, però il derby è qualcosa che ti rimarrà per tutta la vita".

Su Sarri.
"Il mister ti lavora tanto sull'aspetto tattico e della conclusione. Il finire sempre l'azione è un aspetto che si lavora tanto in settimana e da quando sono qui. Sono contento di essere qui e di esser migliorato con lui. Quanto sono cambiato dal mio arrivo? Sono un giocatore con più personalità, più fiducia nei miei mezzi. E' normale, fa parte della crescita, fa parte del salto di qualità di squadra. Un percorso normale che tutti dovrebbero fare".

Sul ruolo.
"A Verona giocavo davanti sulla sinistra. Bene o male quel ruolo lo conoscevo. Il mister è più schematico rispetto a Juric che avevo a Verona. Sono due tipi di calcio completamente diversi. Mi sono adattato bene e sono contento".

Sui falli subiti.
"Subire fallo ogni tanto può far male, ma è un modo per spezzare il gioco e far respirare la squadra. Il fallo è prezioso. Io sono abbastanza rapido nei primi passi, il difensore arriva veloce e spesso mi fa fallo"

Sulla Champions League.
"La Champions è sempre stata un mio obiettivo e pallino, sono orgoglioso di averla raggiunta con la Lazio. Sono tanti gli stadi caldi dove mi piacerebbe giocare, ovviamente a Madrid mi piacerebbe molto. I più forti nel mio ruolo? In Italia ce ne sono due come Leao e Kvara. A livello europeo a me piace tanto Neymar, ma ce ne sono tanti. Dirne tre forse è poco ce ne sarebbero altri"

La vita privata.
"Thiago ancora non mi riconosce dalla tv. Inizia a fare le prime cose e ogni giorno e ogni settimana è un'emozione. Con Chiara ci siamo conosciuti a Ibiza tramite un amico in comune ed è stato amore a prima vista. Ci siamo conosciuti piano piano e poi ci siamo visti sempre senza mai perderci di vista. Come è cambiata la vita in tre? Chiara è stata bravissima fin dall'inizio anche se è molto giovane. Io spesso non ci sono tra trasferte e allenamenti, ma lei in questo è brava e devo riconoscerglielo. Papà non mi fa mai complimenti, anche nelle partite perfette trova il cavillo. Mamma è più morbida. Nell'hotel a Bellaria abbiamo clienti che vengono da anni e molti vengono a chiedere se ci sono e quando torno. Abbiamo una clientela vecchia e fidelizzata che mi ha visto crescere. Siamo in un paesino è bello che la gente mi segua sempre. Il centro di Roma è fantastico. Io vivo a Roma Nord e mi trovo bene. E' una città dove si vive bene, c'è di tutto, non potevo desiderare di meglio"

Su Immobile.
"Con Ciro è stato tutto molto facile e semplice. Quando sono arrivato mi ha preso sotto la sua ala. Si è creata un'amicizia naturale fuori dal campo anche perché Jessica e Chiara si conoscevano già"

Sui tatuaggi.
"Ho tanti tatuaggi che hanno significati. Ho questo con Chiara sulla mano. Poi mi sono tatuato un angelo sulla coscia perché un anno fa è mancata quella che per me era come una mamma, la madre del mio miglior amico. Un dolore importante"

Sul tempo libero.
"Prima della nascita di Thiago andavamo a cena e a bere qualcosa con gli amici e i miei cari. Adesso ogni serata passata con Thiago è qualcosa di incredibile. Nello spogliatoio mettiamo sempre musica e mettiamo sempre la musica del momento. Poi mettiamo spagnolo e reggaeton perché abbiamo tanti spagnoli e non abbiamo problemi di deejay (ride, ndr)"

Sul rapporto con i tifosi e il Fantacalcio.
"Vedo molti ragazzi e bambini con la mia maglietta e quando vedi questo capisci il bene che hai fatto. Fantacalcio? Avevo consigliato Lukaku, ma è venuto fuori alla fine. Quest'anno mi piace Pulisic e le certezze Kvara e Leao, ma gli attaccanti inutili dirli. Mattia Zaccagni? Quello certo, sempre (ride, ndr)"

Sui sogni realizzati.
"Al Mattia bambino direi di continuare a seguire i suoi sogni e di credere sempre in quello che fa. L'esultanza? In realtà a Verona non avevo fatto proprio l'arciere, ma mi è venuta così dopo quel gol. Poi è stato messo nel video di presentazione della società quando sono arrivato qui alla Lazio e tutti nei commenti mi chiamavano l'arciere, è arrivato l'arciere, evviva l'arciere. E allora ho detto facciamolo. Diciamo che hanno deciso i tifosi la mia esultanza".

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