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Lazio, Patric: "Rinnovare è stato facile, mi sento a casa. Sto vivendo un periodo bellissimo"

di Dimitri Conti
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Patric, difensore della Lazio, si è raccontato nel corso di un'intervista a Lazio Style Radio: "A luglio si pensa alla preparazione, fondamentale per approcciare nel migliore dei modi la nuova stagione. Credo che sia una delle cose più importanti dell'anno perché è lì che metti la benzina nelle gambe per il corso dell'annata".

Che orgoglio è stato trasformare i fischi in applausi?
"Un piacere enorme. I tifosi notano il lavoro che ho fatto, rinnovare è stata una scelta facile, è bello stare qui, mi sento a casa mia. Come tutte le famiglie, ci sono anche momenti di difficoltà ma ora sto vivendo un periodo bellissimo in cui sono felice e cercherò di prolungarlo il più possibile".

Ha rinnovato fino al 2027, sarebbero 12 anni di Lazio.
"Per me vuol dire tanto, cerco di crescere ogni anno per portare la Lazio sempre più in alto. Rispetto a quando sono arrivato, la società è diventata più grande, siamo andati in Champions due anni fa, giochiamo sempre in Europa e puntiamo a grandi obiettivi".

Qual è la foto dell'ultima stagione?
"Probabilmente il gol del pareggio di Milinkovic in casa della Juventus, quando ci siamo qualificati matematicamente in Europa League. Lo scorso anno venivamo da un cambiamento importante a livello tattico, con il cambio di Inzaghi con Sarri: da Natale in poi, la squadra ha capito cosa vuole il mister ed ha giocato molto meglio, meritando la qualificazione".

Aveva qualche poster in camera?
"Mi piacevano tanto Dani Alves e Sergio Ramos, non avevo il loro poster però erano loro i miei idoli da piccolo".

Quale il sacrificio più grande della sua famiglia?
"Vengo da un paese molto piccolo. Quindi quando andai via di casa a 12 anni, mia madre pianse molto, cadde quasi in depressione. Ero a 700 km da casa, mio padre faceva il doppio lavoro, usciva di casa alle 6 di mattina e tornava alle 21, per prendere quei soldi per venirmi a vedere tutte le settimane. Alcuni miei compagni invece non vedevano i loro genitori per molti mesi".

Ricorda ancora la sua prima notte lontano da casa?
"Arrivai a Villarreal in prova: era inverno, non uscii e non mangiai per tre giorni, piangevo e basta. Non mi venne a cercare nessuno, fu molto dura come esperienza. Però volevo fare il calciatore, è una cosa che o ce l'hai o non ce l'hai dentro. Ti aiuta ad approcciare nel modo giusto, ho sempre pensato di potercela fare, non ho mai pensato di mollare".

Qual è, ad oggi, la sua partita perfetta?
"Ricordo una mia doppietta con il Barcellona B contro l'Espanyol, con la Lazio ce ne sono diverse. Mi vengono in mente le gare vinte in casa contro Borussia Dortmund ed Inter (2020 e 2021, ndr)".

Che rapporto ha con il numero 4?
"Mi piace molto, però non c'è niente che mi lega a lui in modo particolare".

Conservi a casa qualche maglia di gioco?
"Non sono un collezionista, solitamente conservo a casa le mie maglie speciali, come quella del debutto in Champions, o quelle dei miei amici".

Ricordi ancora il tuo primo incontro con Messi?
"Sì, ricordo un allenamento. Guardiola portava tanti giovani durante gli allenamenti, Leo faceva ogni volta delle cose incredibili".

Cosa si è regalato con il primo stipendio?
"Feci un regalo a mia madre, ora però non ricordo esattamente cosa".

C'è un calciatore del passato della Lazio che le piaceva?
"Ce ne sono stati tanti, da difensore però dico Nesta. Per la Lazio, e non solo, è stato una figura importantissima".

Qual è la pazzia più grande che ha fatto un tifoso per lei?
"Un giorno un tifoso ha scoperto dove abitavo ed è venuto a citofonarmi sotto casa, lo ha fatto quasi per una settimana (ride, ndr). Io non volevo che scoprisse dove abitavo, alla fine le persone sotto casa sono diventate una decina".

Capitolo Serie A: su quale calciatore scommetterebbe in vista della prossima stagione?
"Ci sono molti calciatori giovani che mi piacciono, dico Deulofeu dell'Udinese. Già lo scorso anno ha fatto bene, è come se fosse mio fratello. Abbiamo abitato insieme per sei anni a Barcellona, già da piccolo era fenomenale, poi ha avuto qualche infortunio ma ama il calcio ed è un grande professionista, che punta a migliorarsi ogni stagione".

Questo gruppo è come una famiglia, conferma?
"Sto conoscendo molti nuovi calciatori in rosa, quelli che già c'erano sanno che ci sarò sempre per loro ed è bello rimanere ancora di più in questa squadra, soprattutto con chi ho passato tanti anni insieme come Marusic, Milinkovic ed Immobile".

Cosa direbbe oggi al Patric che nel 2012 debuttava nel Barcellona B?
"Il tempo ti dà la risposta a tante cose. Ho maturato forse più tardi ma la vita è così e va accettata come viene. Cercherei di essere più maturo e tranquillo, senza avere fretta perché le cose arrivano con il tempo. Ma se sono qui è anche per quello che ho imparato dal passato".

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