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Lazio, il giorno di Guerrieri: dai complimenti di Casillas all'esordio

di Riccardo Caponetti
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© foto di Federico De Luca

Prendete un bambino. Che ama il calcio, lanciarsi tra i pali e che è nato con una fede calcistica ben precisa. Prendetelo e chiedetegli quale sia il suo sogno. "Diventare un calciatore e giocare con la squadra che tifo", vi risponderà con gli occhi luccicanti. Gli stessi che avrà questa sera Guido Guerrieri, quel bambino che è cresciuto, si è fatto grande ed è pronto per esordire con la squadra del cuore: la Lazio. "Sicuramente giocherà contro il Bologna. È un ragazzo serio ed è un grande portiere, se lo merita", ha comunicato ieri mister Inzaghi. Simone in panchina, Guido in porta. E la scatola dei ricordi aprirà subito i cassetti del biennio 2014 e 2015, quando i due erano perni fondamentali della Lazio Primavera che primeggiava in Italia. In quella squadra c'erano Palombi, Rossi, Lombardi, Crecco, Germoni, Minala, Seck e Murgia, per citarne solo alcuni usciti da Formello anche grazie al lavoro del possibile nuovo tecnico della Juventus. Dai compimenti di Casillas, durante una stage a Doha tra 20 dei migliori portieri, alle porte dell'Olimpico. Guerrieri, a livello giovanile, per anni è stato considerato uno dei migliori: ha vinto due volte la Coppa Italia (una contro la Roma) e due volta la Supercoppa, oltre a vari riconoscimenti personali (miglior giocatore Primavera nel 2015 e miglior giovane portiere nel 2016). 

Il salto - Nella stagione 2015-2016 è il terzo portiere della prima squadra dietro a Marchetti e Berisha. Poi prova a spiccare il volo nel Trapani: il 7 agosto 2016 fa l'esordio in Coppa Italia, mentre il 28 dello stesso mese gioca la sua prima partita in Serie B. Quella dei siciliani però è una stagione molto complicata e difficile e Guerrieri, dopo un inizio positivo, risente delle difficoltà complessive della squadra. Torna alla base sempre come terzo portiere e assiste all'affermazione di Strakosha, suo compagno in Primavera. Ha aspettato la sua occasione e nel frattempo, con disponibilità e la faccia da bravo ragazzo, diventa un elemento molto apprezzato nello spogliatoio. Ne è testimonianza la dedica che Luis Alberto gli ha fatto per ricordare la scomparsa di suo padre dopo il gol contro il Parma. "Voglio giocarmi le mie carte alla Lazio", ha sempre ribadito Guerrieri. Oggi dal mazzo di Inzaghi è uscita la sua. Andrà in campo e farà quello che ha sempre fatto. Poi questa notte prima di addormentarsi ripenserà a tante cose: la terra del campo della Scuola calcio biancoceleste su cui è cresciuto, i primi guanti e ai tanti sacrifici fatti. E alzerà gli occhi al cielo, per una dedica speciale. Con gli occhi lucidi, come quelli di un bambino che ha appena realizzato un sogno.

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