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La rosa corta dell'Inter e il poco spazio di manovra di Antonio Conte

di Simone Bernabei
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Asamoah, Gagliardini, Barella, Sensi e Sanchez. Più Candreva in condizioni precarie che alla fine non è neppure entrato. Se da una parte il Barcellona si era presentato con una squadra infarcita di giovani e di seconde linee, dall'altra l'Inter è arrivata alla decisiva sfida di Champions senza 4-5 potenziali titolari. D'accordo, forse i giocatori nerazzurri che erano presenti potevano comunque bastare per arrivare all'impresa e quindi alla vittoria e al passaggio del turno. Ma visto che non è successo è giusto provare a fare delle considerazioni e a interpretare i motivi del ko.

Conte poteva fare di più? La sensazione è che il tecnico nerazzurro, limitatamente alla partita di ieri, non potesse fare molto di più. A livello di singoli non aveva grosse alternative come detto, in fondo l'unico ballottaggio riguardava Biraghi e Lazaro con l'austriaco tenuto inizialmente in panchina per provare a sfruttare al meglio le sue qualità a gara in corso, a cambiare marcia nel caso ce ne fosse stato bisogno. Ciò che forse poteva fare Conte, invece, era cambiare qualcosa tatticamente una volta capito che il Barça si era schierato a specchio col 3-5-2. Ma anche in questo caso le alternative latitavano, riducendo a zero la possibilità di intervento dal punto di vista tattico.

Le assenze a centrocampo hanno influito - Nel primo tempo, al 10', si è disegnata sul campo una situazione emblematica: Borja Valero, autore comunque di una prestazione tutto sommato positiva, parte da centrocampo palla al piede con un'autostrada senza ostacoli davanti. Lo spagnolo avrebbe potuto andare in porta, ma la velocità non è mai stata la sua arma migliore. E così ha preferito aprire (bene) a destra per Lukaku che poi ha sprecato facendosi rimontare da Lenglet. Ci fosse stato uno fra Sensi e Barella al posto dell'ex Fiorentina, probabilmente l'azione avrebbe avuto uno sviluppo ben diverso. Un caso specifico all'interno dei 90', ma che ben fotografa la situazione.

La profondità della rosa del Barça. Proprio ciò che vorrebbe Conte - Anche in questo caso si riparte dal centrocampo. Nella seconda metà della ripresa, i tre centrali Vecino-Borja Valero-Brozovic sono sembrati stanchi fisicamente e mentalmente. Soprattutto il croato, spesso e volentieri fra i migliori in campo. Ma non ieri: dopo un primo tempo normale, è arrivato il crollo a livello di intensità nella ripresa. E appare evidente come un po' di turn over nelle settimane precedenti gli avrebbe fatto decisamente bene. Discorso simile per l'attacco: se Lukaku perde lucidità e brillantezza, comprensibile dopo una gara dispendiosissima, visto il peso della sfida servirebbe qualcuno di più navigato rispetto al baby Sebastiano Esposito.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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