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Juventus-Milan 1-1, le pagelle: male Locatelli e Rabiot, Dybala incanta. Rebic "purga" Allegri

di Ivan Cardia
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JUVENTUS-MILAN 1-1
(4’ Morata; 76’ Rebic)

JUVENTUS

Szczesny 6,5 - Cercato dagli avversari, anche dalla lunga distanza e con telefonate di cortesia: attento e presente. Non responsabile su Rebic, nel finale deve addirittura salvare il pareggio.

Danilo 6 - Al solito, trova tempi e modi per essere prezioso in entrambe le fasi di gioco. Gioco facile, complici le tante pause di Leao.

Bonucci 6,5 - Ministro della difesa e anche dall’impostazione dal basso. Appende il cartello girare al largo.

Chiellini 6,5 - Allegri dice che gli serviva un mancino, la sensazione è che in questo momento avesse bisogno soprattutto di un capitano. Glielo offre, anche se la vittoria non torna di casa a Torino.

Alex Sandro 6 - Restituirlo ai suoi fasti sarebbe un bel risultato per Allegri. Non c’è ancora neanche vicino, ma gioca una buona gara.

Cuadrado 6,5 - Nel 4-4-2 asimmetrico dovrebbe essere l’ala, nei fatti è spesso uno dei cervelli della manovra. Mette in apprensione costante Theo. (Dal 72’ Chiesa 5,5 - Salutato dall’ovazione dello Stadium, non cambia la gara come Allegri vorrebbe).

Bentancur 6 - Tra i migliori del primo tempo, pulito come sa essere quando vuole. Non un trascinatore nelle difficoltà, mica una novità.

Locatelli 5,5 - Spodestato nei suoi compiti da regista da Dybala che spesso s’abbassa, cerca un ragion d’essere che non sempre trova. Perde Rebic in marcatura e il croato lo punisce.

Rabiot 5 - Falso 11, nel senso che da esterno sinistro va spesso in mezzo al campo, gioca per 88 minuti una buona partita, sporcata però da un paio di occasioni pesanti. La prima quando si fa recuperare da Tomori a tu per tu con Maignan, la seconda (e più pesante) quando anche lui partecipa alla dormita collettiva sul corner che Rebic di testa manda a gonfiare la rete.

Dybala 7 - Vede una prateria e ci spedisce il compagno di reparto. A tutto campo, come lo vuole Allegri, e in serata di grazia: un’ora buona di pura masterclass. Tra tacchi volanti e appoggi deliziosi, quando gioca così non ce n’è per nessuno in A. (Dal 79’ Kulusevski 5,5 - Vedasi Chiesa. Poco tempo, ma anche minimo impatto).

Morata 6,5 - Invitato a nozze, batte Maignan dopo 4 minuti con il marchio di fabbrica: sgroppata in velocità e tocco sotto a tu per tu col portiere. Per il resto, buon riferimento offensivo, con tante sponde e non altri acuti dello stesso livello. (Dal 66’ Kean 5,5 - Fatta la tara alla mezz’ora scarsa che gioca, per fare cambiare idea ad Allegri serve entrare in campo in maniera diversa).

Allegri 5,5 - La legge bene all’inizio, non durante: una novità, per la sua storia in panchina. La sua Juve è bella e cattiva sin dal primo minuto, poi pian piano si spegne e lui non riesce ad accenderla. Le soluzioni semplici aiutano, ma deve (ancora) lavorare soprattutto sulla testa. Se poi, parole sue, sbaglia i cambi, diventa tosta.

MILAN

Maignan 6,5 - Freddato da Morata, salva su un bel tiro di Dybala poco dopo. C’è, quando al Milan serve.

Tomori 7 - Dirottato sulla destra, una chiusura su Rabiot vale mezzo punto, se non tutto. Poi torna al centro e spadroneggia.

Kjaer 6,5 - Intuisce subito che sugli strappi di Morata non sarà una serata facile. Regge, ma dura poco più di mezz’ora e poi saluta la contesa per un problema fisico. (Dal 36’ Kalulu 6,5 - Entra a freddo, qualche bella sgroppata e nel finale una saetta che poteva avere ben altro esito).

Romagnoli 6,5 - In settimana Raiola ha detto che l’anno prossimo potrebbe giocare dall’altra parte. Per ora ha la fascia dei rossoneri al braccio e la difende con attenzione, anche contro un Dybala in stato di grazia.

Hernandez 5 - Inizio in versione Liverpool: da un suo errore nasce l’immediato vantaggio bianconero. Riprende campo col passare dei minuti, anche se il French Express non si vede sempre e comunque.

Tonali 6,5 - Suo il primo tiro, sporcato, della partita. Sue tante altre belle cose nel corso della gara. Che differenza rispetto a una stagione fa.

Kessié 5,5 - Lontano dalla forma migliore, usa i muscoli per fronteggiare l’intensità del centrocampo avversario. Con qualche difficoltà. (Dal 63’ Bennacer 6 - Meglio dell’ivoriano, per apporto alla manovra e non solo).

Saelemaekers 5,5 - Trova di fronte un Alex Sandro in serata buona e fa un po’ di fatica, imprecisi i cross. (Dal 63’ Florenzi 6 - Peccato Pioli non lo veda terzino, perché in queste gare la sua personalità serve e si fa sentire).

Diaz 6,5 - Il confronto diretto tra numeri 10 è dei più complicati da vincere, però lo affronta con personalità e alcune belle iniziative. Dosa l’acceleratore, si fa trovare, inventa. Che crescita. (Dal 90'+2 Maldini s.v.).

Leao 5,5 - Ci sono tutti gli indizi per la classica serata no, quella che spesso gli capita, pronostico rispettato. Primo vero acuto dopo un’ora di gioco: troppe pause, per uno col suo talento.

Rebic 7 - L’uomo che ha fatto sognare il Milan a Liverpool gli consente di agganciare la Juventus e tenere il distacco in classifica. Partita strana, non sempre delle migliori. Il gol che vale il pari, però, è suo.

Pioli 6,5 - Le nozze con i fichi secchi è un’esagerazione che non rispetterebbe la qualità dei giocatori che ha a disposizione, ma si presenta a Torino con una squadra priva di alcuni giocatori chiave e porta a casa il risultato. Perde Kjaer, tiene la barra dritta ed è il vincitore morale della gara.

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