Juve, i tre volti trasformati nella notte del Re
Nella notte di Cristiano Ronaldo c’è un’anima italiana che elettrizza la Juventus. Quella di Allegri, che gonfia l’orgoglio architettando un capolavoro tattico di rara finezza che mette all’angolo il feroce agonismo della banda di Simeone. Quella di Spinazzola, che dall’alto della sua lucida incoscienza trasforma la corsia di sinistra in un circuito privato nel quale tentare giocate che, una volta riuscite, lo ergono a protagonista assoluto della serata della rimonta. Quella di Federico Bernardeschi: sublime trascinatore silenzioso di una squadra che si è nutrita delle sue accelerazioni, della sua classe cristallina e del suo spirito di sacrificio.
Un trittico da favola, perfetto completamento di un collettivo di campioni che potrà contare su tre protagonisti usciti trasformati dalla magia della notte appena trascorsa. Perché Allegri vi è entrato da tecnico discusso e ne esce da dominatore assoluto e padrone del proprio destino, Spinazzola si è evoluto da alternativa a potenziale titolare di un ruolo che sembra cucito su misura delle sue caratteristiche; e Bernardeschi ha aperto le danze da splendida promessa e le ha chiuse da irrinunciabile realtà. Quella di un ragazzo diventato campione.