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Juve, Allegri chiama: Kean, Chiesa e De Ligt rispondono. A La Spezia arriva il primo sorriso

di Simone Dinoi
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Montagne russe, costanti. Soffrendo, andando in apnea, ritrovando il modo per poter respirare e tirare la testa fuori dall’acqua, ma in qualche modo la Juventus ce l’ha fatta: la prima vittoria della stagione in Serie A è storia. Buona la quinta, dopo quattro giornate Madama riesce a sbloccare lo zero della casella delle vittorie in classifica. E lo fa nella maniera più rocambolesca possibile, con repentini cambi di punteggio e dopo l’ennesima rimonta subita. Questa volta però, nel segno di Federico Chiesa, la squadra allenata da Allegri riesce nella controrimonta e ribalta lo Spezia di Thiago Motta. Tra le mura del Picco finisce 3-2 per i bianconeri di Torino, a segno Kean, Chiesa e De Ligt. “Sono contento per come i ragazzi hanno interpretato la gara, - ha descritto nel postgara Allegri, - Abbiamo fatto buone cose, poi al primo tiro abbiamo preso gol e in questo periodo è complicato reagire. Dobbiamo migliorare molto pur avendo creato molto questa sera, ma siamo rimasti lucidi. Dopo il nostro vantaggio sono arrivati due gol loro e siamo stati fortunati a non subire il 3-1 che ci avrebbe disintegrato”.

DESTINO O NO, LA PRIMA NEL SEGNO DI KEAN, CHIESA E DE LIGT - Quasi un segno del destino, ma a decidere il primo successo stagionale in campionato della Juventus sono proprio i giocatori messi sotto la lente d’ingrandimento negli scorsi giorni. La Juventus non gioca una bella partita, anzi tutt’altro. La luce però ha un nome e un cognome ben chiaro: Federico Chiesa. E anche questa sera, se ce n’era bisogno e sì, per lui ce n’era, il figlio d’arte ha dimostrato quanto sia imprescindibile per questa Juve. Il campione d’Europa è l’unico in grado di dare realmente la scossa a una squadra spesso e volentieri priva di idee e geometrie. Il gol poi, è una perla di talento: nella testa e nelle gambe. “Non dovevo aspettare risposte né da lui né da nessuno, - così Allegri su Chiesa, - i giocatori li vedo tutti i giorni: le qualità sono quelle, poi lui era rientrato dall'infortunio con la Nazionale. Stasera mi ha chiesto il cambio perché gli si stava indurendo di nuovo il flessore, quindi bisogna avere a che fare anche con queste cose giocando una volta ogni tre giorni. Poi Federico è un giocatore che strappa molto”. A lui si è aggiunto Kean, prima da titolare e subito in rete sfruttando la sponda di Rabiot e un tocco da biliardo di destro che tocca il palo e infila Zoet. Kean stappa, Chiesa riequilibra, De Ligt firma il tris che vale tre punti: coriaceo, combattivo e preciso quando con l’esterno del destro, al volo, insacca la rete della vittoria. Che vale un sospiro di sollievo gigantesco e che è un segnale: chi vuole recepire, recepisca.

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