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Inter, parla Dimarco: "Ci rialzeremo e vinceremo lo scudetto. Per me solo il nerazzurro"

di Alessandro Rimi
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© foto di Image Sport

L'Inter, che vuole subito ripartire dal Genoa per provare a tornare in testa alla classifica, ha concesso in esclusiva ai microfoni delle testate giornalistiche web, l'esterno Federico Dimarco. Ecco le sue parole di questa speciale conferenza stampa:

Quanto è stato importante rinnovare con l'Inter? Ti senti più un difensore o un esterno? - "Una grandissima emozione rinnovare con l'Inter, lo volevo senza nessun dubbio già dall'estate. C'è un ottimo rapporto con il mister, gioco dove mi chiede e sono sempre disponibile"

Che clima c'è dopo la sconfitta contro il Sassuolo? Come vedi il tuo futuro in nerazzurro? - "Siamo consapevoli di aver sbagliato l'approccio, ma siamo pronti a ripartire già con il Genoa. Dobbiamo far bene in tutte le competizioni cercando sempre il risultato. Per quanto mi riguarda vedremo a giugno, l'anno prossimo si vedrà"

Aver vinto lo scudetto vi dà qualcosa in più? - "Sì, sicuramente ci dà tanta consapevolezza. In questo momento abbiamo fatto un po' di fatica a fare punti ma sappiamo quanto valiamo. Dobbiamo star tranquilli e pensare alla prossima partita. Vogliamo rimanere lassù fino alla fine".

In cosa ti senti migliorato come calciatore? - "L'anno scorso non ero qua, ma ho visto che la squadra è cresciuta tanto. Non importa quanti anni hai, c'è sempre tempo per migliorarsi"

Come si fa a reagire dopo gli infortuni? - "Ho passato alcuni momenti non facili dopo due infortuni gravi che ho avuto, sia all'adduttore, sia al piede. Ho cercato di rimanere lucido ogni giorno e il lavoro ha dato i suoi frutti"

Come vedi l'evoluzione dell'Inter negli ultimi anni? - "Quando sono arrivato all'Inter avevo 16 anni e c'era Mancini. Da Spalletti in poi è iniziato un percorso di crescita esponenziale, in campo e fuori. Questo club merita di rimanere sempre in alto in classifica"

Quanto è stato importante per la tua crescita Ivan Juric? - "Importantissimo, sicuramente. Mi ha fatto diventare quello che sono e lo ringrazierò per sempre perché ha creduto in me. Lavora in modo diverso da Inzaghi, anche nel modo di stare in campo, ma entrambi mi hanno fatto crescere"

Consiglieresti ai giovani di formarsi all'estero come hai fatto tu al Sion? - "E' stato un anno difficile quello, mi sono fatto male. Come non avessi giocato, ma sicuramente il percorso è stato giusto. La testa mi ha aiutato, quando ricadi devi sempre trovare la forza per rialzarti e diventare più forte"

Ti spaventa un'ulteriore concorrenza con Gosens? - "La concorrenza non mi fa paura, la competitività sana aiuta la squadra, fa dare il meglio di se stesso a tutti. Per Robin ha parlato il campo in questi anni, giusto che sia qui"

Mancini ti ha riconvocato in stage: nutri qualche speranza di tornare nel giro azzurro? - "Sicuramente la convocazione in nazionale passa dalle prestazioni con l'Inter"

Tu non hai mai negato di essere interista, è più facile o difficile giocare da tifoso? - "Penso non sia facile, ma non è un peso. La maglia dell'Inter non è come le altre"

Quanto è stato difficile essere considerato un predestinato nel vivaio nerazzurro? - "Quando esci da un settore giovanile così importante, sei abituato al meglio. Ho fatto cinque-sei anni di alti e bassi, ma sono contento perché tutto il lavoro e il sacrificio fatto sul campo è stato importante per la crescita e arrivare qui"

L'Inter vince lo scudetto? - "Sì. Pensiamo partita dopo partita, siamo tutte lì e fino alla fine sarà una battaglia. Cercheremo di rimanere lassù"

Milan o Napoli? - "Solo noi possiamo sbagliare, non temiamo nessuno. Tralasciando la gara di domenica, dobbiamo tornare in fretta"

Ti sei abituato a giocare come terzo di difesa, che rapporto hai con Bastoni e Kolarov con cui condividi quella posizione? - "Bellissimo con entrambi, ma vado d'accordo con tutti. Con Alessandro abbiamo condiviso l'anno a Parma, Aleks mi dà grandi consigli e ha tantissima esperienza"

Sei nato e cresciuto nell'Inter, di quella Primavera sei quello che vale di più: che orgoglio è? - Penso nessuno potesse sapere dove sarei arrivato, adesso vedo solo l'Inter. Gli altri giocatori li sento, come Bonazzoli di cui son contento del gol al Milan, con Radu abbiamo fatto tre anni insieme in Primavera"

Avete voglia di rivincita nel derby di Coppa Italia contro il Milan? "C'è tanta voglia di rivalsa, si gioca su 180' e daremo il meglio di noi"

C'è il rischio dopo la sconfitta che si perda consapevolezza? - "Quando eravamo a meno sette ci davano tutti per morti, quando siamo tornati in testa era certo lo scudetto. I passi falsi capitano, non bisogna perdere mai certezze e consapevolezze. Siamo consapevoli di aver fatto un passo falso, ma proveremo a tornare su con i risultati"

Quanto è forte lo stimolo della seconda stella? "Penso che portare a casa la seconda stella sia importantissimo, dopo aver vinto la Supercoppa"

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