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Inter, focus sul… Brentford: come gioca la squadra che ha battuto due volte il City. Col 3-5-2

di Ivan Cardia
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© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com

Tra Appiano Gentile e Brera, il quartiere più bello di Milano, vanno di moda i video della Premier League. Ne sta facendo abbuffata Simone Inzaghi, che al lavoro in campo con la sua Inter alterna lo studio del Manchester City, dei suoi tanti punti di forza e delle sue poche debolezze. Non un binge-watching dell'ultimo minuto: tra le più apprezzate qualità del tecnico piacentino, proprio la capacità di tenersi aggiornato su tutto quello che succede nel mondo del calcio. Si parte dalle serie minori, figuriamoci se si parla della squadra più forte al mondo. A maggior ragione considerato che il 10 giugno sarà l'avversaria dei nerazzurri in finale di Champions League.

Focus sul… Brentford. Di tutte le avversarie che il City ha incontrato in questa stagione, una sola è riuscita a metterla davvero sotto. Delle sessanta partite stagionali, la squadra di Manchester ne ha perse appena sette. L'unica avversaria capace di imporsi all'Etihad, però, è stato il modesto Brentford, allenato dal danese Thomas Frank che oggi si gode le meritate vacanze dopo il nono posto conquistato al termine della Premier League. E non è finita qui: le modeste Bees si sono tolte lo sfizio di battere il City anche al ritorno, nell'ultima partita di campionato.

Il 3-5-2 mette in crisi Guardiola? Nelle tante speranze dell'Inter, c'è quella del modulo. Effettivamente, anche il Tottenham di Conte è riuscito a battere Guardiola con lo stesso schieramento. Ma il dato, a livello stagionale, si esaurisce qui. La disposizione tattica del Brentford, però, è riuscita a mettere concretamente in difficoltà, e infine a battere, Haaland & Co: 2-1 all'andata, 1-0 al ritorno. Sono state, va detto, due partite diverse: nell'ultima, il City era pieno di riserve e con la testa alla finale di FA Cup. La prima, però, è stata partita vera.

Ma che squadra è il Brentford? Non una che pratichi il bel giuoco, chiariamolo subito. Ha chiuso la Premier League col sedicesimo possesso medio - 43 per cento - e nelle due partite contro il City è rimasta sotto questi numeri: 34 per cento all'ultima stagionale, addirittura 25 per cento nella prima. Ama le palle lunghe: con 1009 lanci andati a buon fine è dietro solo a Liverpool e City in questo fondamentale. E vince i duelli aerei: 668 in questa Premier League, nessuna come il Brentford nel massimo campionato inglese. La buona notizia è che ha numeri molto simili all'Inter in alcuni fondamentali: poca propensione al dribbling, una media di 28 recuperi palla nella metà campo avversaria a partita, circa 14 duelli difensivi vinti a gara. Prepara tantissimo le palle inattive, un fondamentale nel quale anche la squadra di Simone Inzaghi sembra poter mettere in difficoltà persino il City. Rispetto ai nerazzurri, però, punta in maniera molto più decisa sulle transizioni veloci, forte anche della velocità dei suoi attaccanti e del lavoro di sponda di Toney. Uno che, con le debite differenze, assomiglia più a Lukaku che a Dzeko: materiale su cui riflettere.

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