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Inter, Conte: "Niente letterina, rispetto questo gruppo straordinario"

di Pierpaolo Matrone
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© foto di Giacomo Morini

Antonio Conte, allenatore dell'Inter, dopo la vittoria contro il Genoa è intervenuto al microfono di Sky Sport: "Non penso che dovevamo aspettare oggi per dire che la squadra è cresciuta in tutto e per tutto. Le problematiche non c'erano solo oggi, anche se oggi forse erano più accentuate. Le difficoltà hanno responsabilizzato questo gruppo, hanno coinvolto tutti i nostri calciatori. A dimostrazione del fatto che c'è sempre stata massima professionalità. Noi non dobbiamo mai smettere di credere nel lavoro. Non va mai dimenticato. Se a Natale siamo con 41 punti dobbiamo dire grazie al lavoro che stiamo facendo e io devo dire grazie alla professionalità di questi ragazzi, che hanno voglia di crescere. Oggi è stata una buonissima partita, nonostante difficoltà ed assenze. Gagliardini s'è messo a disposizione anche se non al 100% perché ha capito le difficoltà. Lo stesso Vecino era affaticato al polpaccio, lo stesso Borja Valero. Quando hai giocatori che antepongono il bene della squadra a sé stessi bisogna solo essere contenti".

La letterina di Natale per gennaio l'hai scritta? "Sinceramente oggi non mi sentirei di scrivere nessuna lettera perché mancherei di rispetto a un gruppo di ragazzi straordinari che mi sta dando tutto. Diventa difficile. Abbiamo avuto problematiche importanti, ma al tempo stesso s'è lavorato con dei giocatori che fanno di necessità virtù. Lo stesso Esposito. Nelle serie difficoltà nostre ci siamo responsabilizzati, ora dobbiamo cercare di continuare a stupire e fare qualcosa di bello".

Come la racconterà la favola Esposito? "Stiamo parlando di un ragazzo che da quest'estate, quando l'ho visto in ritiro ed era un bambino, è cresciuto. Con l'infortunio di Sanchez avevo detto che non avrei avuto paura di farlo giocare dal primo minuto. Si è meritato questa chance perché è serio, sveglio e ha un avvenire importante davanti a sé. In ambito familiare stiamo parlando di gente che lo aiuta, suo padre faceva l'allenatore, proveranno a tenerlo sul binario giusto. E poi ci sono anch'io. Sono contento per lui e per tutti i ragazzi. Oggi non era semplice, l'abbiamo resa semplice noi".

L'Inter può già pensare da sola o non può distrarsi e sentire sempre il lavoro? "Mi trovi d'accordo al 200%. Questi ragazzi hanno meritato otto giorni di vacanza. Ci ritroveremo domenica prossima, ma sono molto sereno perché so che sono ragazzi responsabili. Non dobbiamo mollare assolutamente. Ora è tempo di festeggiare, ma in vacanza deve esserci una parte di tempo dedicata a me, loro lo sanno. Sono sereno perché ho visto cosa mi hanno dato in questi cinque mesi. E' un piacere andare alla Pinetina ad allenare questo gruppo, eccezionale per disponibilità e che sa che si va avanti col lavoro. Diciamo che c'è stato un dare e avere tra noi".

Lei è già stato primo a dicembre, che differenza c'è rispetto al passato? "Per certi versi è sempre stato un po' sorprendente. Penso al primo anno alla Juventus o a quello col Chelsea, anche lì fu abbastanza sorprendente. Stiamo parlando di un campionato con grandissimi tecnici e ciononostante il Chelsea riuscì a vincere. Noi qui abbiamo un bel po' di strada da fare e da percorrere. Onestamente noi, Lazio, Roma, Atalanta e anche il Napoli anche se è molto più distante, il Milan stesso, tutti dobbiamo cercare di dar fastidio per rendere il campionato più avvincente. Sono contento per tutti, i nostri tifosi, l'ambiente. Ma voglio ricordare che in precedenza a dicembre si è stati primi e poi all'ultima giornata ci si è qualificati in Champions League. Piedi per terra, sappiamo che il nostro cammino è difficile e stimolante per tutti".

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