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Inter, boom Lukaku: tutti i nuovi arrivi a un mese dalla sosta natalizia

di Alessandro Rimi
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Epurazione totale degli indesiderati (Nainggolan, Perisic e Icardi), grossi sacrifici con il costoso allontanamento di Spalletti e il pure dispendioso ingaggio di Conte, rivoluzione con una decina di nuovi acquisti studiati - per ruoli e caratteristiche personali, oltre che tecniche - alla perfezione dagli uomini mercato dell’Inter. Una spesa complessiva, per il mercato estivo in entrata, di circa 230 milioni di euro, incluso potenziali riscatti (paradossalmente pure quello di Sanchez), escluso stipendi. Oggi, dopo sedici gare stagionali, i nerazzurri stazionano al secondo posto in Serie A a un solo punto dalla Juventus pluricampione d’Italia e - scenario meno luminoso - al terzo posto nel girone di Champions con Barcellona (+4) e Dortmund (+3) davanti con ancora due gare da giocare. In ogni caso, tutto è ancora in ballo e la strada che porterà a Natale va percorsa con grande attenzione e sangue freddo. La differenza col passato risulta invero assai chiara. Il lavoro di Antonio è stato pressoché impressionante. L’ex ct, che ha firmato un triennale da 33 milioni netti, a Milano da «vero top player del mercato», ha ribaltato giocatori dati per spacciati e, al contempo, lentamente inserito in maniera sublime i nuovi volti.

Stefano Sensi è lo spot perfetto del nuovo corso interista: giovane, italiano, ieri sottovalutato da molti, oggi spaventoso sul campo per tecnica, personalità, duttilità e senso del gol. 3 centri, 4 assist, poi lo stiramento agli adduttori della coscia destra riscontrato proprio nel match decisivo contro la Juve. Dopo la sosta tornerà al top e con lui Conte ritroverà regia, dinamismo e parecchie occasioni da rete in più. Ne sarà felice pure Romelu Lukaku, acquisto nerazzurro top di sempre (pagati allo United 65 milioni più 10 di bonus). Big Rom ha sofferto i dolori alla schiena e al quadricipite, ma resta un rullo compressore con 13 gol in 15 partite stagionali tra club (9) e Nazionale (4). Segna in ogni modo e partecipa costantemente alla manovra. Insomma, il nove ideale per Conte, ma ancora a secco in Champions. Non si può dire lo stesso di Nicolò Barella che, d’altra parte, ha sventato un possibile avvio horror interista nella massima competizione europea. Sua la rete del pari all’esordio a San Siro contro lo Slavia Praga (1-1), prossima (e tostissima) avversaria della Beneamata per quel che concerne la vecchia Coppa Campioni. L’ex capitano del Cagliari, al quale sicuramente andrà una cifra complessiva di 50 milioni dopo il riscatto obbligatorio, si è imposto nel derby vinto per 2-0 in seguito a un inizio di stagione balbettante. Complice la mancata preparazione a Lugano, sia chiaro, laddove adesso il classe ‘97 è ormai un elemento inamovibile nello scacchiere di Conte. Come lo sarebbe Diego Godin, non fosse per quella carta d’identità non più tanto… verde. Il suo approdo ad Appiano è stato possibile grazie a una magistrale operazione di mercato a costo zero del ds Ausilio, per intuito, tempismo e folta concorrenza. El Faraon non lo ha chiesto Conte, ma il curriculum e la bacheca di Diego scalderebbero il cuore a ogni allenatore. Il tagliando è arrivato a Cagliari (11’ nel finale), poi solo partite da titolare (9, incluso le tre in Europa) con cinque panchine nel mezzo. L’obiettivo è averlo al top della forma per marzo, quando avrà assimilato totalmente i meccanismi della difesa a tre e assorbito tutti i piccoli fastidi muscolari. Quando, in sostanza, bisognerà affrontare il rush finale della stagione. Lo stesso vale per Cristiano Biraghi e Valentino Lazaro. Il primo, sbarcato a Milano solo al termine del mercato, ha dovuto stringere i denti, accettare la panchina e il ritardo su un irrinunciabile Asamoah, prima di vedere finalmente la luce. Il debutto è arrivato a fine settembre contro la Lazio. Bottino: assist al bacio per la testa di D’Ambrosio ed evidente sorriso al triplice fischio. Ora, causa infortunio del ghanese ex Juve, è titolare fisso. Cammino più tortuoso invece per l’esterno prelevato dall’Hertha Berlino, colpa di un risentimento muscolare alla coscia destra riscontrato subito dopo il ritiro di Lugano. La sua prima chance Conte gliel’ha data già in occasione del debutto in Champions, da subentrato a Candreva: prova deludente. Disastroso allo stesso modo a Reggio Emilia, dove nel finale l’Inter rischia la rimonta da un comodo 4-1, terminato poi con un 4-3 da brividi. Nonostante le note stonate contro il Dortmund, Valentino ha risposto in maniera assolutamente positiva nelle ultime due (entrambe dal primo minuto) in Serie A. Ora sì che l’austriaco dimostra di valere i 24 milioni sborsati da Suning per accontentare l’ex manager del Chelsea. Chissà se riuscirà a farlo pure Alexis Sanchez, costato niente, ma voluto a ogni costo dal tecnico pugliese che ha seguito minuziosamente la trattativa e spinto perché il Manchester United accettasse la formula del prestito secco annuale. Proprio sul più bello, dopo aver convinto a Barcellona e segnato la sua prima rete in A alla Samp, il dramma in Nazionale nell’amichevole contro la Colombia dove un intervento di Cuadrado gli causa una lussazione del tendine peroneo della caviglia sinistra. Alexis sta spingendo per rientrare a gennaio già al San Paolo, tuttavia il suo futuro resta parecchio incerto. Situazione opposta vive Alessandro Bastoni, ripreso dopo la fortunata stagione in prestito al Parma, già pagato ben 20 milioni (10 di fisso più altri 10 di bonus) all’Atalanta due estati fa. Il classe ‘99 si adatta meravigliosamente alla difesa a tre contiana. È un’alternativa di lusso ideale per far rifiatare a oltranza Skriniar e Godin che si candida a diventare un caposaldo della difesa interista futura. Proveranno a seguire la medesima strada, nei rispettivi ruoli/reparti, Ionut Radu per il dopo Handanovic e Lucien Agoumé in un centrocampo sempre più fresco e talentuoso.

Non è che l’inizio di una trasformazione annunciata, un’evoluzione che Conte intende seguire passo dopo passo già a partire dalla prossima sessione invernale con l'innesto di un centrocampista che porti altri gol e un secondo attaccante d’area di rigore. Non a caso, nel pre Inter-Lazio, fu proprio lui a dire che nella Milano nerazzurra intende “aprire un ciclo molto importante” in un club pieno di ambizione e affamato di successi.

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Sabato 4 Maggio 2024
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