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Il turno dei bomber: Conte si gode Lukaku, e gli altri?

di Gianluigi Longari
Fonte: Sportitalia
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il weekend dei bomber. Di quelli che hanno ottenuto la meritata ribalta per le loro qualità, ma anche di quelli reduci da una giornata da dimenticare. Un ruolo fondamentale, quello di chi è chiamato a spingere la palla nella rete avversaria, che valorizza o pone sotto processo le scelte intraprese in estate. Indiscutibile, per esempio, quella della Roma di trattenere contro ogni previsione Edin Dzeko: sforzo lautamente ricompensato con un rinnovo di contratto, e ripagato sul campo da un rendimento da terminale offensivo letale: esattamente ciò che serviva ai giallorossi per concretizzare il nuovo corso Fonseca, dedito al palleggio e con il bosniaco anche efficace sotto porta. Un po’ come il nuovo eroe di Napoli, quel Llorente che arrivato senza troppe pretese a parametro zero, sta dimostrando di essere esattamente il tassello che serviva per tramutare in realtà le ambizioni di Ancelotti per una rosa sempre più competitiva.
Investimento corrisposto anche per l’Inter, entusiasta del rendimento del suo bomber Lukaku: a segno nel derby e soprattutto in grado di andare in gol 3 volte nei 6 tiri in porta sin qui collezionati in campionato.

Numeri da centravanti letale, cifre che giustificano gli sforzi sostenuti in estate per farlo proprio sottraendolo alla concorrenza. Un sentimento che si oppone a quello di delusione sostanziale che contraddistingue la metà infelice della città meneghina: il pistolero Piatek spara a salve, ed il silenziatore che aveva cercato di imporre alle critiche dopo la rete su rigore all’Hellas non ha avuto corrispondenza sul campo nella stracittadina, facendo serpeggiare un sensibile malumore anche nei suoi confronti.
Chi non fa mai mancare la sua presenza sul tabellino è ovviamente sua maestà Cristiano Ronaldo, mentre la sorpresa arriva da Ciro Immobile: non certo per l’ennesima realizzazione del suo avvio di campionato, quanto piuttosto per le polemiche che hanno contraddistinto la sua sostituzione con Simone Inzaghi. Frattura immediatamente ricomposta, ma ora c’è l’Inter all’orizzonte. Nota di merito, infine, per il talento di Ciccio Caputo: classe che non si discute, con tanto di plauso a lui per non avere mai mollato negli anni di gavetta, e a De Zerbi per averci creduto. Ora i frutti, tanti e prelibati, se li gusta il Sassuolo…

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