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Gravina: "Serve la riforma dei campionati, il progetto è pronto. Pubblico allo stadio fondamentale"

di Lorenzo Di Benedetto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato ai microfoni di Radio Rai, all'interno della trasmissione Radio Anch'io Sport. Queste le sue parole: "La pandemia ha generato criticità importanti non solo nel mondo del calcio e dello sport, ma soprattutto in quello dell'economia. Abbiamo perso tanti soldi che dobbiamo recuperare, i settori giovanili rappresentano un campo strategico. Dobbiamo partire dagli ottimi risultati delle Nazionali giovanili, facendo sì che i giovani giochino in Serie A, dove c'è carenza di giocatori che provengono dai settori giovanili".

Cosa pensa del calendario della FIFA in merito alle qualificazioni per il Mondiale in Qatar?
"Purtroppo aver saltato alcuni appuntamenti nel marzo di quest'anno, nel calendario di qualificazione, si è arrivati a qualche slittamento. I due giorni in più che servono per giocare adesso quelle partite hanno un impatto devastante sui campionati. Le società hanno ragione a essere preoccupate, ci saranno giocatori che rientreranno nella notte del venerdì, alla vigilia di gare molto importanti. In Spagna si è parlato anche con il Tribunale di Losanna, che ha respinto però la richiesta di Tebas. In Liga ci potrebbe essere il rinvio di uno o due giornate".

Cosa pensa della presenza del pubblico negli stadi?
"Il pubblico è uno degli elementi fondamentali per il prodotto calcio. C'è entusiasmo e partecipazione, l'anima del nostro sport. Ci rassicura il fatto che i controlli per il Green Pass vadano bene, siamo tranquilli per questo. L'uso della mascherina è fondamentale, così come il distanziamento. Non è facile mantenere la scacchiera in modo rigido, soprattutto in alcune fasi delle partite".

La Nazionale torna in campo dopo l'Europeo. Ci aspettiamo tre vittorie nelle prossime due settimane?
"La conquista dell'Europeo è ancora molto viva, siamo chiamati a dare continuità, alimentando l'entusiasmo dei nostri tifosi. Adesso pensiamo al Mondiale in Qatar, ho qualche brivido a ripensare alla mancata qualificazione del 2018. Non è il periodo migliore per i nostri giocatori, il campionato è iniziato da poco, ma il nostro ranking ci pone al quinto posto, rispetto al ventunesimo di qualche tempo fa. Questo è fondamentale".

Cosa pensa dei lunghi viaggi dei giocatori?
"La finestra in più genera disagio e tensione ma come ho detto prima è stata fondamentale per recuperare quelle gare non giocate a marzo di quest'anno. Abbiamo delle gare importanti da disputare, ci saranno alcuni problemi ma il Tribunale di Losanna ha dato ragione alla FIFA, con i club che dovranno lasciare andare i propri calciatori".

Il fatto che Ronaldo sia andato via è penalizzante per il calcio italiano o ci sarà più spazio per i giovani?
"Qualche campione va via, ma ci dobbiamo preoccupare? Il modello Nazionale ci deve far riflettere. Il calcio è un gioco di squadra e gli allenatori devono esaltare i giocatori. La nostra Nazionale non vede grandissimi campioni, ma la capacità di stare insieme è importantissima, e lo deve essere anche in Serie A".

La riforma della Lega Pro deve diventare una priorità?
"Quando di parla di riforma dei campionati si commette sempre un errore strategico: si pensa sempre solo alla Lega Pro, ma il calcio italiano ha bisogno di una riforma di sistema e culturale. Deve riguardare la Serie A, la B, la Lega Pro e i Dilettanti. C'è un progetto pronto, se la Federazione avrà la forza di prendere posizione allora si farà un passo avanti, altrimenti convocherò un Consiglio straordinario con le società: la riforma non è procrastinabile".

In cosa consiste la riforma?
"Dobbiamo dare sostenibilità e stabilità al sistema, agendo subito sulla riforma dei campionati professionistici. Dobbiamo lavorare sulle infrastrutture e stiamo valutando l'inserimento di nuovo requisiti, per modelli di business nuovi".

Ci sarà spazio in FIGC per Antognoni?
"Sono in contatto con Giancarlo e spero di incontrarlo presto a Coverciano. Scambierò coin lui alcune riflessioni e faremo le valutazioni più giuste. Il Club Italia deve rispettare ciò che questi campioni hanno dato alla Nazionale".

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