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Fiorentina, Italiano: "Le finali perse ci devono spingere. Addio stile Gasp? Una battuta"

Live TMW
di Dimitri Conti
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13.55 - Tra poco Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, parlerà in conferenza stampa dal Viola Park in occasione del Media Day UEFA in vista della finale di Conference League del 29 maggio contro l'Olympiacos.

14.00 - Inizia la conferenza stampa.

Che emozioni sta vivendo?
"La settimana è particolare perché cerchiamo anche la concentrazione che serve per domani. Abbiamo ancora da fare punti per la classifica e ci concentriamo sul Cagliari. Chiaro, questa giornata è dedicata a Atene e parleremo anche di quello. Siamo di nuovo in finale, altro percorso fantastico in Europa per quello che abbiamo proposto e le difficoltà riscontrate. Avere un'altra possibilità di alzare un trofeo è un orgoglio per tutti. Ribadisco, ora abbiamo Cagliari. Quando l'arbitro fischia la nostra attenzione massima andrà a quest'altro impegno. Sappiamo a cosa andiamo incontro e ci faremo trovare pronti".

Un pensiero speciale per Ranieri? L'esempio da seguire può essere dato dall'Atalanta a Lecce?
"Domani saremo lì, gli ultimi avversari di una lunga e strepitosa carriera. Grande persona e grande allenatore, stimato da tutti, domani sarò felice di essere protagonista nella sua ultima e di poterlo salutare. Abbiamo parlato con i ragazzi di quanto ha fatto l'Atalanta, andata a Lecce a fare una grande gara per blindare la classifica. Questo ci aspetta, ci servono punti per blindare l'8° posto e far partecipare ancora la Fiorentina a una coppa. Domani ci concentriamo in maniera totale sul campionato, non possiamo abbandonarlo. La finale ci dà l'opportunità di rimanere concentrati e attenti, non possiamo staccare la spina: a Cagliari dovremo fare una partita vera".

Come vive l'appuntamento alla luce del suo percorso personale?
"Il triennio a Firenze mi ha lasciato tantissimo, anche se rimangono le soddisfazioni enormi raccolte nei contesti precedenti. Queste finali non erano programmate sin dall'inizio, siamo andati oltre ogni aspettativa e previsione lo scorso anno e in questo siamo stati bravi a confermarci. Abbiamo una chance per prenderci la rivincita, sappiamo adesso cosa ci aspetta e come prepararci. Forse deve essere la tristezza delle ultime due finali a spingerci per dare tutti noi stessi. Ad Atene dovremo sbagliare meno possibile, in certe partite devi essere perfetto perché qualsiasi errore ti fa perdere e una grande giocata ti fa vincere. Ricordo che nella finale col West Ham abbiamo preso un gol su rigore casuale e poi su una situazione che poteva essere affrontata diversamente, ma poco prima avevamo avuto la palla sul dischetto del rigore per vincerla. Comunque non giochiamo da soli, affronteremo una signora squadra che ha battuto l'Aston Villa. In casa avevano perso 1-4 col Maccabi e ne hanno fatti sei, hanno entusiasmo".

Quali dettagli sta più tenendo sott'occhio? Come vede la partita di Cagliari?
"Per me i dettagli sono quello di capire che ogni palla può essere quella buona per farti vincere, se non l'ultima. Non puoi non tenere la concentrazione su ogni singolo minuto di partita. Ogni situazione deve farti pensare che può essere quella buona per vincere, mentre nella nostra area non dovremo essere superficiali. Poi si passa anche da giocate individuali, sia in difesa che in attacco, questo fa la differenza. Penso a quello che abbiamo fatto col Bruges, avevamo la possibilità di andare in finale e tutti quelli scesi in campo sono stati perfetti. Ad Atene dovremo essere al massimo della condizione mentale e fisica. Cagliari per me è una partita da disputare, a differenza del nostro avversario che arriverà alla finale con dieci giorni senza impegni. Però Cagliari è importante, sarà un modo per tenerci in moto, vivi, soprattutto sull'aspetto mentale, ed arrivare ad Atene ben caldi e collaudati, consci dell'atteggiamento che ci deve essere".

Nella sua testa quante volte ha rigiocato la finale col West Ham? Per domani qual è l'idea di base, risparmiare i titolari?
"La partita del West Ham è andata... Se estrapolo quello che è stata la partita, ricordo di non averla giocata male. Abbiamo tenuto testa a una squadra forte, alla quale non abbiamo permesso di mettersi in mostra. A centrocampo avevano un giocatore oggi all'Arsenal al quale non abbiamo fatto fare una gran partita (Rice, ndr) ma due ingenuità non ci hanno permesso di gioire. Affrontare la partita con quella personalità, perché vedevo i ragazzi tranquilli e sereni, questo deve essere il filo conduttore anche ad Atene: prendere il pallino del gioco e sbagliare meno possibile. Voglio libertà e serenità nella testa. Su domani, ripeto: faremo di tutto per ottenere un risultato, vedremo chi è ancora non al 100% e chi sappiamo che è in grado di recuperare nelle gare ravvicinate o chi fa più fatica. Serve chi va al massimo della condizione, domani cercheremo il minutaggio giusto per tutti per arrivare tutti competitivi sull'aspetto fisico ad Atene. Fermo restando che abbiamo bisogno di fare punti, la classifica richiede massimo impegno e serietà".

Che rapporto si è creato con la parte più calda di Firenze? Il pubblico brama un trofeo.
"Posso rispondere solo su quanto mi ha dato la gente di Firenze e l'atmosfera allo stadio. Percepisco tutte le volte che scendo in campo, sia al Franchi che fuori, una grande responsabilità perché la gente vuole vincere e non perdere, proprio come il sottoscritto. Mi porterò dietro questo. Poi c'è una curva che è fantastica, l'ho ammirata dall'esterno, da avversario, e ho avuto il privilegio di ammirarla da allenatore: sono il dodicesimo uomo in tutto e per tutto, la spinta è incredibile e qualche punto in più degli ultimi anni è anche merito della Fiesole. Grande rispetto e complimenti a chi spinge la squadra. La pressione poteva non esserci nessuno a darcela, la sentiamo da soli perché vogliamo vincere e ottenere questo risultato. Tutti abbiamo voglia di arrivare fino in fondo e se si chiama pressione ben venga, siamo dei privilegiati ad averla prima di giocare l'ennesima finale. Non ci deve mettere in difficoltà ma spingerci a regalare una gioia a Firenze, alla società e a noi stessi. Un pensiero ai ragazzi, che hanno spinto forte dall'inizio alla fine. Prego e spero in un epilogo differente per loro, mi piacerebbe vederli gioire ed esultare assieme a tutta Firenze".

Avete provato molto i rigori. Ha deciso chi tirerebbe ad Atene?
"In ogni rifinitura ci fermiamo a batterli e oggi ne abbiamo approfittato in vista di Atene. Dobbiamo cercare di essere un po' più bravi, quest'anno non siamo stati perfetti e quando possiamo ci alleniamo: quello è un gesto che porta punti e fa vincere partite".

Ieri Gasperini ha detto che quando si vince è il momento ideale per lasciare la squadra?
"Il mister dice questo forse anche per scaramanzia, dato che anche lui ultimamente con le finali non è riuscito a gioire come successo pure per noi... Penso sia stata solo una battuta. Per quel che riguarda me, ribadisco che non penso ad altro che ad avere la massima attenzione verso questa partita. Non mi interessa altro, tutto sarà discusso dopo queste partite, fino al 2 giugno saremo impegnati poi tireremo le somme. Anche il direttore dice che dobbiamo parlare solo di quello perché tutto può essere distrazione".

Biraghi come sta?
"Siamo in tanti e stiamo tutti bene, come lo scorso anno arriviamo tutti disponibili. Oggi Biro ha preso una semplice botta, nulla di particolare: sta bene. Arrivare con i ragazzi così è davvero bello, dico sempre che siamo nati tutti insieme e dobbiamo finire così. Dobbiamo solo dare il massimo".

14.32 - Termina la conferenza stampa.

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