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Felipe Anderson e il ritorno alla Lazio: "Dire sì è stato semplice. Ripagherò la fiducia"

di Simone Bernabei
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Ai microfoni di Lazio Style Radio, Felipe Anderson ha parlato del suo ritorno estivo in biancoceleste e dei motivi che lo hanno spinto a salutare la Premier per iniziare una seconda vita a Roma: "Lo scorso anno sono venuto in vacanza dopo due anni che non tornavo a Roma, sembrava giocassi ancora qui. Era incredibile sapere che le persone non mi avevano dimenticato. È stato bellissimo tornare, sentire questo affetto ed il legame che abbiamo creato. Quando ho saputo di poter tornare ero molto felice e motivato, abbiamo fatto cose belle in passato, ma ora possiamo fare meglio", esordisce il brasiliano.

L'esperienza in Premier col West Ham? "Nella mia carriera ho sempre voluto giocare al massimo dei livelli, desideravo provare di nuovo questa atmosfera. Quando ho avuto l'opportunità di tornare non ci ho pensato tanto. In Inghilterra è stato bello perché ho lavorato tanto sull' intensità e la forza. È un campionato bellissimo e veloce dove non si pensa molto alla tattica a differenza dell'Italia. Ho imparato a stare sempre bene fisicamente. Il primo anno è andato bene, il secondo meno e poi si è deciso da entrambe le parti di non proseguire. Le squadre di Sarri si divertono tanto, ma noi stiamo lavorando tanto per arrivare a comandare le partite".

Le sensazioni legate al mio ritorno alla Lazio? "È bello sentire che Sarri voleva puntare su di me, devo lavorare sodo per ripagare la fiducia della società e dei tifosi. Ora, rispetto agli anni precedenti, mi sento più forte e con una pace incredibile. Contro l'Inter nel 2018 a fine primo tempo era bellissimo, avevo fatto gol, era tutto perfetto. Per me però conta di più la squadra ed avendo perso, tutto non ha avuto più importanza. È stato bello tornare a segnare contro lo Spezia, abbiamo iniziato bene".

Il rapporto con Immobile e le mie condizioni? "Immobile in campo è un pericolo continuo, è difficile vedere un attaccante come lui. È un leader, si è preso la responsabilità della squadra, ha il nostro supporto. In nazionale è diverso, ma al momento cruciale farà la differenza, è un giocatore decisivo. Lo scorso anno ho giocato pochissimo e per uno esplosivo come me serve stare sempre in forma. Sto lavorando per questo, ogni giorno mi sento meglio. Sto crescendo grazie allo staff che mi segue, in poco tempo credo riuscirò a trovare la costanza nella partita e nel lungo periodo. Sono nell'età più importante per un calciatore, mi mancava il fatto di giocare".

Il rapporto e la spinta dei tifosi? "I tifosi hanno avuto un ruolo fondamentale per il mio ritorno, è bello avere gente che ti vuole bene. Ogni partita ho dei traguardi, ma il primo è aiutare la squadra a vincere più partite possibili. Penso che i miei gol arriveranno subito. Quando sono arrivato la prima volta volevamo vincere sempre, in questi ultimi anni la Lazio ha raggiunto molti traguardi ed è bello essere in un club ambizioso nel quale si vogliono vincere anche le partitelle. Siamo una squadra ambiziosa, cattiva, che vuole vincere a tutti i costi. Insieme faremo grandi cose".

L'avversario e il compagno più forti? "L'avversario più forte incontrato in carriera è stato Van Dijk del Liverpool, mentre il compagno più forte alla Lazio è Milinkovic. È bello vedere come i vecchi compagni siano cresciuti in tutti i sensi. Romero sarà un giocatore speciale, difficile vedere uno così giovane con la sua esperienza nel saper leggere i momenti della partita. Questo vale anche per Moro, la loro umiltà li porterà lontano. Provo ad aiutarli sempre poiché giocano nel mio ruolo".

La mia crescita e il rapporto con Lotito? "Mi sono accorto che prima volevo fare sempre bene e non mi permettevo il fatto di sbagliare, chiedevo tanto a me stesso. Nel calcio però la partita dura novanta minuti e può capitare un errore. Vanno semplicemente fatte le scelte giuste nel corso dei vari momenti della partita. Il rapporto con il Presidente Lotito è sempre stato bello, mi ha portato dal Brasile all'Italia. Posso solo ringraziare lui e Tare, hanno puntato su di me quando ero infortunato. Abbiamo mantenuto i rapporti anche quando sono andato via e così è stato facile ritornare".

La partita contro il Milan di domenica? "Sappiamo che per arrivare a livelli che vogliamo ci vuole un po' di tempo, ma è stato bello lavorare avendo fatto punti. Stiamo lavorando per entrare in campo con la mentalità giusta. Sarà una bella partita contro il Milan, anche loro giocano bene, ma vogliamo vincere".

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Domenica 5 Maggio 2024
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