ESCLUSIVA TMW - Montali: "Roma, stravedo per i Friedkin. La Juve gioca solo per vincere"
Fonte: Dal nostro inviato, Lorenzo Marucci
Raggiunto da TMW in occasione del Festival dello Sport in quel di Trento, Gian Paolo Montali, ex ct dell’Italia di volley e poi dirigente di Juventus e Roma nel calcio, dice la sua sulle difficoltà del pallone nella crisi post-pandemia: “Tutte le situazioni di criticità per me sono grandi opportunità, adesso penso lo sia per livellare i valori, più che dal punto di vista economico da quello delle idee. Credo che chi sarà bravo ad avere una nuova idea, una nuova visione di come sarà il calcio del futuro, potrà essere avvantaggiato. Qualcosa sta iniziando a nascere, basta vedere la classifica: ci sono società che sono partite con largo anticipo, stanno cavalcando la crisi”.
Cosa pensa della Roma dei Friedkin?
“Io stravedo per la nuova proprietà. Ha capito il profilo che deve avere a Roma, sono completamente distanti dal punto di vista della partecipazione e della comunicazione però sono esattamente dentro la Roma. Sono sempre qua, padre e figlio: Roma non è una piazza semplice, va gestita così, con grande oculatezza, riservatezza e lucidità. Se ti fai prendere dal cuore perdi lucidità. I Friedkin stanno cercando di metterci il cuore ma tenendolo nascosto, usando la testa”.
La Juventus? “Sta facendo dei cambiamenti, anche a livello societario, e non sono cose da poco. È a alla ricerca di un nuovo percorso, hanno cambiato tante cose, dalla conduzione tecnica a quella dietro le quinte. Io credo che Allegri saprà fare quadrare il cerchio a livello sportivo. Poi bisognerà, andando avanti, vedere se la Juve può essere quello che deve essere. La Juve deve giocare per un solo obiettivo”.
Da tifoso della Fiorentina, cosa pensa della vicenda Vlahovic?
“È un patrimonio della società, sto leggendo quello che succede in questi giorni. La comunicazione del presidente Commisso penso sia figlio di una strategia precisa. È una proprietà generosa, che sta dando tutto quello che può in termini economici e di passione. La piazza deve ascoltare la proprietà, anche nei comportamenti, perché la grandezza di una società si misura anche dai comportamenti dei tifosi. Io sono dalla parte di Commisso”.
