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ESCLUSIVA TMW - L'Italia parteciperà all'Europeo Under 19: l'impresa raccontata dal ct Bollini

di Raimondo De Magistris
Foto FIGC
Foto FIGC

"Sono stati giorni molto impegnativi, però quando vinci è diverso. La trasferta di Brema è stata forte da tutti i punti di vista, abbiamo disputato un allenamento con la neve e col ghiaccio, ma alla fine che soddisfazione... Ce l'abbiamo fatta". Il commissario tecnico Alberto Bollini è rientrato a casa solo oggi, martedì in Germania la sua Italia Under 19 ha staccato il pass per l'Europeo di categoria che si terrà a luglio a Malta, dal 3 al 16. E l'ha fatto vincendo il girone più difficile, estromettendo dalla corsa proprio la Germania ma anche il Belgio. Oltre allo Slovenia, squadra con una eccellente fase difensiva.

Partiamo dall'inizio, da settembre. E non si parte bene
"A settembre la prima sfida del primo girone contro l'Estonia, il gruppo non era ancora rodato perché avevamo fatto solo un raduno ad agosto. Eppure con l'Estonia giochiamo solo noi. Non dominiamo, di più, ma alla fine perdiamo per due contropiedi. Chiaramente se tu cominci così il percorso è in salita. Non solo per i punti, ma anche per il morale. Ci siamo subito trovati a rincorrere. Contro Bosnia e Polonia non sono state passeggiate eppure le abbiamo portate a casa, utilizzando anche escamotage tattici. Chiudiamo il girone con sei punti, ma solo terzi per differenza reti".

Vi qualificate alla fase élite come migliore terza. Ma a marzo s'è vista una nazionale decisamente diversa
"Perché i i raduni successivi ci hanno fatto bene, a novembre abbiamo giocato due volte contro l'Ungheria disputando un ottimo calcio. Poi è stata importante l'amichevole in Spagna a gennaio: abbiamo perso 1-0, ma lì la squadra meritava più del pareggio. Abbiamo colpito un palo, una traversa. Statisticamente è la gara migliore di una nostra squadra giovanile contro la Spagna, abbiamo perso per un episodio. Quello però fu il segnale che la squadra era in crescita. Poi a febbraio ci è saltato il raduno in Turchia per i tragici eventi legati al terremoto, ma abbiamo organizzato una tre giorni a Coverciano che è servita per fare un buon lavoro sui dettagli. Con queste basi, ci siamo presentati in Germania".

E subito la sfida decisiva contro i padroni di casa
"La Germania era in campo con cinque giocatori con presenze in Bundesliga, sapevamo di dover fare più del massimo per restare a galla. Ma io ero molto fiducioso, vedevo la convinzione della squadra e quella è stata una prestazione importantissima perché siamo partiti con fiducia e abbiamo portato a casa un successo fondamentale".

Contro la Slovenia non andate oltre lo 0-0
"Una gara in assoluto controllo. Ma la Slovenia è forte, aveva già eliminato l'Olanda giocando di rimessa e pareggiato col Belgio. Sa fare un calcio difensivo molto organizzato con una squadra ben strutturata, giocano di rimessa ma anche con un agonismo da mestieranti. Però a noi mancavano tanti giocatori..."

A partire dal portiere
"Con Mastrantonio squalificato ci siamo presentati con un solo portiere. Il nostro preparatore ha dovuto preparare all'eventualità due giocatori di movimento. E poi in attacco: D'Andrea squalificato, Koleosho non era al meglio e dopo un po' si fa male Hasa. Ci erano venuti a mancare quei giocatori che potevano dare imprevedibilità, creare superiorità numerica. Ma ci abbiamo provato fino alla fine, tanti tiri e anche un salvataggio sulla linea. Non l'abbiamo vinta, ma abbiamo fatta nostra la lezione con l'Estonia e portato a casa almeno il pareggio. Non abbiamo perso la testa".

E arriva il match decisivo contro il Belgio
"Anche lì arriviamo con qualche defezione importante. Contro il loro attacco, il loro miglior reparto, arriviamo senza i nostri terzini Kayode e Regonesi. Il Belgio è fortissimo, hanno giocatori con esperienza nelle coppe europee. Siamo partiti un po' contratti, ma poi siamo venuti fuori e l'abbiamo ribaltata. Sul 2-1 abbiamo mancato un gol pazzesco per andare sul 3-1 e poi, a cinque minuti dalla fine, un rigore per loro e il 2-2. Il finale è stato a prova di coronarie, ma abbiamo portato a casa un pareggio meritato e ci siamo qualificati in un girone molto proibitivo".

E ora l'Europeo a luglio in una estate con Europeo Under 21 e Mondiale sub 20. Andrete con questo gruppo?
"Sono tutti appuntamenti molto importanti, ma facendo parte di una squadra unica chiamata Club Italia andremo lì con la squadra più attrezzata possibile. Noi andremo col nostro gruppo, sicuramente, ci coordineremo con le altre Nazionali col dettaglio che dal 3 al 16 luglio l'unica manifestazione in corso sarà la nostra. Posso dire che i ragazzi non vedono l'ora, c'è grande entusiasmo e vogliono andare a Malta. Abbiamo vinto un girone con lo spirito della maglia azzurra".

Quale sarà l'obiettivo?
"L'obiettivo è mantenere questo entusiasmo, questa compattezza. Abbiamo saputo superare i momenti di difficoltà, abbiamo prodotto calcio e acquisito esperienza. Anche grazie a un'ottima collaborazione coi club, c'è stato un miglioramento dei ragazzi. Questa esperienza sarà importante per crescere".

Le Nazionali giovanili dell'Italia saranno in tutte le competizioni. Non sono risultati che si ottengono per caso
"Per caso non si ottiene nulla, dietro c'è un grande lavoro a partire da quello di Viscidi. C'è un grande lavoro dello scouting e un grande lavoro del mio staff: del vice-allenatore Battisti, del preparatore atletico Montini, dell'allenatore dei portieri Vinti e del match-analist Donzella. Questa sinergia, questo lavoro che facciamo, fa si che i ragazzi si sentano seguiti perché arriviamo ai raduni coi calciatori sapendo tutto di loro. Viscidi riesce a coordinare tutte le squadre, poi noi ci aggiungiamo del nostro".

Ottenendo così la qualificazione, anche se poi a livello di club questi ragazzi giocano poco: solo D'Andrea è in prima squadra al Sassuolo
"Ne ho sentite di soluzioni per risolvere la crisi del calcio italiano e molte sono giuste. Le seconde squadre, ad esempio, aiuterebbero. La Primavera che è l'ultimo step del settore giovanile è lontana dal calcio professionistico e nelle squadre Primavera ci sono troppi stranieri. Ti porto un esempio..."

Prego
"Con questo gruppo eravamo insieme all'Under 20, eravamo il serbatoio dell'Under 21. Fummo attenti nel trovare i migliori giocatori possibili, posso dire che abbiamo svolto un ottimo lavoro vincendo il torneo Otto Nazioni. Ebbene, in quel percorso ho notato che i giocatori della Juventus Next Gen sotto il profilo della personalità, dell'agonismo, hanno avuto miglioramenti importanti, sono cresciuti più velocemente. Non parlo di un solo calciatore, ma di un campione di sette giocatori. L'esempio della Juventus è molto positivo. Purtroppo è vero: altrove c'è più coraggio e i ragazzi crescono più velocemente perché possono godere di maggiore minutaggio".

Un dettaglio per chiudere: nell'ultima gara col Belgio eravate in campo con quattro giocatori del 2005
"Un dettaglio non da poco, siamo stati gli unici e i ragazzi sono ancora in una fascia d'età dove l'anno fa la differenza. Però siamo riusciti a gettare il cuore oltre l'ostacolo e, alla fine, ce l'abbiamo fatta. Sì, è stata un'impresa".

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