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ESCLUSIVA TMW - Ct Nigeria: "Il Napoli si prepari a offerte dure da rifiutare per Osimhen"

di Marco Conterio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Victor Osimhen capocannoniere, poi le mirabilie atalantine di Ademola Lookman e non solo. Si scrive Italia, si legge Nigeria. Perché quella africana è una delle comunità calcistiche più popolose della nostra Serie A, certamente tra i titolari. Ola Aina al Torino, Cyriel Dessers e David Okereke alla Cremonese, Tyronne Ebuehi all'Empoli, Kingsley Ehizibue e Isaac Success all'Udinese più un'altra 'speranza' per la Nigeria, oltre a Lookman. Caleb Okoli. "Per noi è molto importante che così tanti ragazzi nigeriani giochino in Serie A". A dirlo, in esclusiva con Tuttomercatoweb.com, in una lunga intervista, è il ct portoghese José Peseiro. Che è stato chiamato dalle Super Eagles dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. "Questi ragazzi, in Italia come nelle grandi leghe in Europa, possono crescere e migliorare tanto nella conoscenza del calcio. Tutti conoscono la storia del futbol italiano, appartiene da tempo alle migliori filosofie del mondo e per questo credo possano giocare e migliorare a livello tattico, soprattutto in fase difensiva. Per i giocatori nigeriani è importante farlo in Italia: è una nazione dove si cura molto l'aspetto tattico".
Manca il portiere ma è di fatto una formazione di livello
"Sono tutti giocatori in lista, peraltro: noi dobbiamo guardare ogni gara in ogni lega ma è chiaro che io e il mio staff guardiamo spesso la Serie A".

E vi godete lo spettacolo messo in campo da Victor Osimhen
"Segna tanto ed è giovane. Non è certo facile, solitamente un centravanti trova questo livello più avanti. Però lui fa sempre gol, in questo momento non credo di sbagliare se dico che ogni squadra nel mondo voglia comprarlo. Sa pressare, sa segnare, sa usare il corpo: saprebbe giocare in tutte le squadre".
Intanto guida il Napoli verso il sogno Scudetto
"Il Napoli sta giocando alla grandissima, sono primi, i benefici sono per entrambi. Per lui, per il tecnico, per i compagni. Tenere un giocatore così per il Napoli non sarà facile visto il valore e le richieste che avrà. E' un centravanti completo: fa assist, segna di destro, sinistro, è forte in fase difensiva, sa pressare e non è facile da difendere per un centrale di difesa. A giugno, in estate, credo che il Napoli chiederà diversi milioni per lui... E credo che ci saranno tanti club a offrirli: è giovane ed ha ancora grande potenziale di crescita".
L'impressione è che non abbia fatto vedere ancora il meglio
"Per questo dico che sarà un acquisto per il presente e per il futuro".

L'Atalanta, tra le regine dello scouting, ci ha visto bene con Ademola Lookman
"Lookman giocava nell'Inghilterra Under 21 in precedenza. Credo che abbia fatto bene in Inghilterra e in Germania ma penso che adesso, all'Atalanta, abbia raggiunto il suo livello migliore. Dovrà farlo ancora ma sta facendo grandi cose: segna, ha qualità, ha talento, gioca coi compagni. Deve migliorare ma vale anche per Lookman: è giovane e crescerà ancora. L'Atalanta lo ha inserito nell'ambiente ideale".
A novembre, dopo pochi mesi, sembra già a casa sua
"Non è facile adattarsi subito, ha iniziato con fatica ma poi si è adattato subito. E guardate che in Italia non è facile: adesso ci sono spazi, attacchi, c'è tanto anche in fase offensiva, ma è sempre un gioco molto tattico. E adattarvisi non è semplice".

E' vero che proverete a convincere Caleb Okoli, difensore dell'Atalanta e nazionale azzurro Under 21, a vestire la maglia della Nigeria?
"Sì, ci proveremo. Dopo questa partita amichevole contro il Portogallo, ci sarà tempo per parlare con lui e per capire la sua decisione. Se vorrà giocare con noi oppure no. Ci parlerò grazie all'intermediazione di Lookman: gli presenterò il mio modello, cosa penso di lui, il progetto che potremo avere insieme alla Nigeria".
Quello dei tanti 'italiani'
"Ola Aina è un nostro titolare, un giocatore importante. Ebuehi verrà con noi, Dessers ha segnato anche nell'ultima amichevole. Poi ci sono anche Okereke, Success e non solo: siamo veramente contenti di tutti i ragazzi e ci crediamo molto. Penso che tutti loro possano aiutarci nelle nostre sfide".

Perché la Nigeria, che lei ha preso dopo l'eliminazione, non è in Qatar?
"In questo momento il Ghana è un'ottima nazionale ma credo che la Nigeria, a mio avviso, sia migliore. E lo ha dimostrato in entrambe le gare dello spareggio per qualificarsi al Mondiale. Però il risultato è il risultato: puoi creare di più, puoi giocare meglio, ma alla fine dipende se segni o no e loro hanno fatto un gol fuori casa in più... E questa regola, che in Europa non c'è più, in Africa sì. La Nigeria ha giocato meglio del Ghana lì, a casa non a grande livello ma alla fine è andata così".
Cosa attendersi, ora, dalla sua Nigeria?
"Quando ho firmato con la Federazione nigeriana, avevo chiaro di essere responsabile del movimento calcistico. Il mio obiettivo è vincere la prossima Coppa d'Africa: credo che la Nigeria appartenga alle migliori Nazionali dell'Africa, con tantissimi giocatori di qualità che militano tra Italia, Inghilterra, Francia, Germania, sono giovani e possono tutti crescere. Vincere e poi migliorare: il nostro obiettivo è questo, nei prossimi anni, vogliamo raggiungere il livello delle migliori Nazionali. Credo fortemente, e non sono pazzo, di essere qui per vincere la prossima Coppa d'Africa".

Che Mondiale si aspetta per le africane?
"In questo momento il 95% dei giocatori africani gioca in grandi leghe. Ci possono essere sorprese, dal Senegal al Camerun, dalla Tunisia al Marocco: sono Nazionali importanti, con campioni importanti, che giocano nelle migliori squadre del Mondo. Connettere tutti non è facile per un commissario tecnico, è chiaro: avere tutti i giocatori in una lega è un conto, per una Nazionale africana si tratta sempre di mixare e mettere insieme tanti stili di gioco a cui i ragazzi sono abituati".
Intanto vi attende un'amichevole contro il 'suo' Portogallo
"Giocare contro la mia Nazione, la migliore al mondo, che può vincere il Mondiale, è straordinario. Però è anche una grande opportunità: quando vuoi creare una Nazionale con grandi obiettivi, devi farlo contro i grandi avversari. Per ora abbiamo giocato contro Messico ed Ecuador negli Stati Uniti e poi contro l'Algeria. Il percorso deve essere questo: se vuoi solo vincere, è meglio giocare contro Nazionali senza questa qualità. Ma se voglio migliorare la Nazionale, devo passare anche da sconfitte che ci preparano a un futuro migliore. Che motivazione dai ai giocatori contro le Nazionali piccole? Solo punti per il Ranking UEFA. Ma battere il Portogallo, misurarsi testa a testa, allora è un tipo di percorso diverso".

Ha lavorato con Mourinho di cui è ottimo amico
"Sono stato con Mourinho e ho studiato lui... O ha studiato me! Siamo amici, ottimi amici. E ha dimostrato di mettere in campo grandi performances. In questi anni ha mostrato di avere entusiasmo, motivazioni. Ha aperto, per noi tecnici portoghesi, tante porte ovunque. Ha dimostrato a tutti che in Portogallo ci sono grandi tecnici e tutti dobbiamo ringraziare Mourinho. Prima ha vinto senza soldi, al Porto, poi è diventato un combattente. In Inghilterra è riuscito a far fare un passo avanti alla Premier League, ha creato sempre qualcosa, entusiasmo, attenzione, risultati, vittorie".
Uno Special One
"E' stato a lungo la star della comunicazione nel calcio. Quel che diceva Mourinho nelle interviste o in conferenza... Tutti lo sapevano. E' questa personalità. Vince, perde, ma non ha perso questa energia. Ed è stato importante per noi portoghesi, in Inghilterra, ovunque. Poi al Real Madrid e abbiamo sconfitto il grande Barcellona di Pep Guardiola e non era facile. E' stato lui a batterlo, a sconfiggerlo. E poi all'Inter è stato meraviglioso: ha fatto il più grande lavoro della storia recente del club. E' andato via al Manchester United e ha vinto un trofeo, l'Europa League, in un club che non stava vincendo da tempo. Ha fatto bene ma in molti non lo hanno capito. E ora a Roma credo che senta tutto l'entusiasmo della città. Ci parlo ogni tanto, è felice, vuole migliorare la squadra e vincere ma è molto contento".

Il Mondiale si avvicina: Cristiano Ronaldo è un rebus a Manchester. Sarà un problema per il Portogallo?
"Ronaldo non sarà mai un problema per la Nazionale. Mai. Mai. Ci ha portati al top. Non solo lui, chiaramente, ma non è un problema. E' una soluzione. Ha fatto di tutto per la Nazionale, ha combattuto per noi e ha segnato, ha segnato, ha segnato e ha segnato ancora... Negli ultimi vent'anni ha dimostrato che il Portogallo è tra le migliori al Mondo. In questo momento tutti ci rispettano, la nostra forza, la nostra qualità e tutti pensano che, con Ronaldo, si possa vincere sempre qualcosa".

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