Menù Notizie

ESCLUSIVA TMW - Braida: "Il Milan sta tornando ai vertici. CDK? Non è che se paghi uno tanto..."

di Andrea Losapio
Foto
© foto di Uff. Stampa Cremonese

"Dopo tanti anni superare gli ottavi di finale, per il Milan, è una bella soddisfazione". È felice Ariedo Braida, attualmente consigliere strategico della Cremonese ma con un passato a fortissime tinte rossonere. "È stato un bel colpo, per tutti. Per Maldini, per Pioli, per i calciatori, per i tifosi che sono tantissimi. Alla fine è evidente che ci sia sempre un percorso da fare. Il Milan sta tornando ai vertici che gli competono, ha una grande storia ma è evidente che in qualche momento le buone notizie si interrompano, così come i risultati positivi".

E come si torna al top?
"Magari attraverso delle buone gestioni, con coerenza. Non c'è un segreto particolare, c'è l'attività, l'organizzazione".

Anche scegliendo bene i buoni giocatori.
"Bisogna andarli a vedere direttamente. Non bisogna fidarsi dei video, ingannano. Oppure degli algoritmi. Questi propongono dati che interessano ma che vanno valutati con l'occhio umano. È quello a decidere. L'organizzazione della società deve passare necessariamente dallo scouting, andare alla ricerca. I giocatori in giro per il mondo ci sono, bisogna scoprirli. E poi non tutti vedono le cose alla stessa maniera: quello che vedo io, magari, non lo vede un altro. Ognuno di noi ha la capacità e la sensibilità per vedere un calciatore. Perché a volte si può vedere una brutta prestazione, Messi qualche partita non la fa al massimo, quindi alle volte è umano".

Però Maldini non ha sbagliato molto in difesa.
"Il Milan ha un buon impianto di squadra, Maignan è un portiere bravo, molto bravo. I tre difensori anche, sono veloci. Per questo dico che bisogna sempre andare alla ricerca, trovare i calciatori e migliorare sempre. Perché se uno vince una Champions non è detto che non debba rivincerne un'altra. L'appetito vien mangiando, quando si comincia a vincere non ti stanchi mai. Ti stufi di perdere".

Chi non vince è il Paris Saint Germain...
"Ho visto la partita contro il Bayern dalla televisione, quello che posso dire e come ci fosse la sensazione di una squadra scollata, ci sono solo i singoli. Il calcio è un gioco di squadra, se non hai un impianto di gioco che ti supporta, che è organizzata, diventa difficile. L'impressione di ieri è estremamente negativa. Conosco anche l'allenatore, è bravo, ma ieri ha fatto male. Invece il Bayern ha giocato bene, per qualità e organizzazione. Anche con i campioni fai fatica...".

Sì, però nel Bayern sono entrati Sané, Mané, Cancelo e Gnabry...
"Nagelsmann è un grande allenatore, lo fa già da parecchi anni ed è solo un ragazzo. Oggi le squadre sono tutte corte, aggressive, hanno organizzazione e qualità. Poi bisogna crearsi un'identità che sviluppa il gioco. Tocca andare a mille all'ora, altrimenti gli avversari non ti fanno fare le cose, chi va più forte oggi vince. Chiaro che non sia sufficiente, serve una serie di ingredienti, ma se hai giocatori di prima fascia, organizzato bene, riesci a vincere. Altrimenti fai fatica".

Lei è stato al Barcellona e ha avuto Neymar e Messi...
"Sì, ma in una squadra di calcio ci sono le travi e le impalcature. Sono incrociate perché c'è un equilibrio che tiene in piedi il tutto. Se non trovi equilibrio non riesci a fare squadra. Questo è fondamentale, indispensabile. Serve un'idea efficiente, precisa. I calciatori, nei momenti difficili, devono sapere ciò che devono fare perché l'allenatore gli ha trasmesso quel tipo di valore. Una squadra ha bisogno di sincronismi per potere aiutare. Ieri l'impressione è che il Bayern avesse giocatori di qualità".

Sì, ma Mbappé e Messi hanno dominato la finale Mondiale...
"Sono due stelle incredibili, Messi è il giocatore numero uno al mondo con Mbappé. Però torniamo al discorso di prima, se non hai equilibrio, organizzazione, sacrificio... Per tenere questi due giocatori, di grande qualità, hai bisogno che gli altri siano compatti, organizzati, forti, aggressivi, rispettare i tempi di gioco. Oggi è molto difficile, tutti devono aiutare la squadra nei momenti difficili. Se due giocatori possono permettersi di fare quel che vogliono, a maggior ragione gli altri devono essere ben concentrati, organizzati, per sopperire mancanze o inefficienze. Quando sei in inferiorità numerica devi fare di necessità virtù: tre difensori possono fermare quattro attaccanti solo pensando bene a cosa fare. Come per i dirigenti".

In che senso?
"La competenza è fondamentale, l'algoritmo ti dà dei dati matematici e statistici, ma il calcio ha bisogno dell'occhio umano per le scelte. I freddi numeri non ti dicono che tipo di personalità ha un calciatore. Ce ne sono alcuni che hanno buoni numero ma poi vanno a San Siro, hanno l'ansia da prestazione e non comibnano niente. L'algoritmo non lo capisce, se hai esperienza a volte intuisci le caratteristiche, ma non hai un dato matematico. Qualcuno è bravo finché gioca in un certo tipo di club, è successo con tanti giocatori, anche a me. Quando arrivano a certi livelli si sentono le mancanze, altrimenti giocherebbero tutti nel PSG, nel Milan o nella Juventus".

Può essere il caso di De Ketelaere?
"Non è che se paghi tanto un calciatore è matematico che renda tanto. Semplicemente non lo sai. Quando compri un giocatore lo conosci in parte, quando lo hai ogni giorno impari a conoscerlo. Vedi tutti i pregi che l'occhio umano non può vedere, ma anche tutti i difetti. A volte ci sono calciatori che sono bravi, hanno numericamente e matematicamente certe qualità che vengono espresse da quanti tiri fanno, quanti assist. Poi bisogna conoscerli caratterialmente, certi hanno furore agonistico, altri meno. È qualcosa che vedi con occhio clinico, l'esperienza in questi casi aiuta. Vedere le partite, andare agli allenamenti, ci sono cose che durante la partita non emergono. Ci sono situazioni da tenere conto. Il calcio, purtroppo o per fortuna, non è matematico".

Per fortuna, direi.
"Capita che l'ultima in classifica batta la prima, anche con 30 punti di differenza. È la bellezza del calcio, dà a tutti la possibilità di vincere".

Si gioca 11 contro undici.
"Un mio amico, allenatore, mi ripeteva sempre: "Le partite iniziano 0-0, tutte, ma non si sa mai come vanno a finire". E ha ragione".

L'Italia sta tornando in Europa?
"È da un po' che non si vincono Champions, quanto è, 13 anni? Il Milan ha superato il turno dopo undici, ieri ha fatto bene. Il Napoli viaggia con il vento in poppa, ha qualità innegabili. L'Inter va più a corrente alternata, ma ci potrebbe essere davvero una rivincita nei confronti di altre nazioni, come l'Inghilterra. Se andassero tre squadre nelle prime otto sarebbe un grande risultato, almeno parziale".

Il Napoli può andare lontano?
"È solido, organizzato, lo vedo bene. Poi le partite, sa... Il Paris sta cercando di vincere ogni anno la Champions e va fuori. Il City, con Guardiola, non riesce a centrare l'impresa. È sempre complicato, si può fare con l'esperienza che ti insegna le cose. Qui profeti non ce ne sono".

A parte Ancelotti.
"Carletto, ehhhhhh... è vincente perché dove va riesce sempre a fare cose che altri non fanno. Non vinci una, due, tre Champions, non so quante ne ha vinte adesso, ma parecchie. Vuol dire che è un allenatore esperto, sereno, sa trasmettere tutti i valori che servono. La frenesia ti fa fare cose sbagliate, lui ha la serenità di lavorare con tranquillità, con impegno. Beh, rappresenta l'allenatore per eccellenza, è un vincente, sono i risultati che ha ottenuto a parlare per lui".

Un aneddoto?
"Non servono episodi a distinguerlo, secondo me è bravo perché rispecchia quel che era da giocatore. Riflessivo. Ha vinto ovunque, nei campionati più importanti. Italia, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania... Ha dimostrato di sapere fare bene il suo lavoro, altrimenti non vai in giro per il mondo a vincere".

Due che hanno vinto tanto con lei sono Galliani e Ancelotti.
"Sa cosa c'è? Sono due persone straordinarie, hanno il calcio come motivo di vita. Quando li incontri parli di quello. Ho avuto il piacere di lavorare insieme a loro, da questi personaggio c'è solo da imparare, io ho appreso cose e fatte mie, li ringrazierò sempre".

Dove arriverà il Monza?
"Con due persone di grande livello... è chiaro, bisogna rispettare le dimensioni del club, ma possono ambire a cose importanti. Loro sanno farlo, hanno grande esperienza, hanno realizzato cose meravigliose per tantissimi anni, creato la squadra più vincente dell'epoca e forse della storia del gioco, conoscono i meandri del calcio e sanno come si lavora. Come si può fare bene vincere, perché lo hanno dimostrato".

Ma non è lo stesso calcio...
"Io direi che non è cambiato, è come la vita, gli anni passano. Però il fine è sempre fare gol, i contorni magari si modificano. Quelli bravi, di una volta, sarebbero bravi ancora adesso, sebbene poi ci siano epoche diverse e i cambiamenti succedono più rapidamente di quanto ce ne accorgiamo. Quello che vedevo vent'anni fa si è modificato, lo capisco tramite i figli, quello che intuisco io e quello che vivono loro. L'importante è fare calcio con passione, c'è bisogno di questo, è un gioco meraviglioso. Perché è seguito tanto? Sto dando molto peso al pubblico, ho visto che in questa stagione ci sono gli stadi sempre pieni, soprattutto San Siro. Non era così pre Covid, c'è voglia di evadere, di andare fuori, di stare all'aperto, di socializzare. Il calcio è una droga sana, buona, che ti fa bene. Il pallone mi fa sempre sognare".

Ecco, appunto, San Siro rischia di scomparire...
"È un peccato, se è sempre pieno dovremmo cercare di mantenere almeno lo stesso numero di posti. È chiaro che il mezzo più importante ora è la televisione, ma avere gli stadi pieni crea un'immagine bella e positiva, averli semivuoti è deprimente, crea disagio. San Siro è un monumento, ora non si capisce se le società decidono di rimanere, di fare due stadi. Penso a Wembley, monumento del calcio Mondiale, è stato abbattuto e rifatto completamente secondo le nuove esigenze, per un cambiamento della società. Gli stadi ora necessitano di avere servizi di un certo tipo, devono rispondere a esigenze".

Una battuta sulla Cremonese: dove arriva Carnesecchi?
"È molto interessante. Prima di prenderlo gli ho detto: "Tu devi venire qui perché è importante tu faccia un percorso. Non devono essere presenze sporadiche. Devi sapere che qui puoi sbagliare. Se vai da un'altra parte ti puntano il dito contro". Poi, certo, ha tutte le qualità tecniche, fisiche, umane, per essere un calciatore, un portiere di primo piano".

Quindi per una big?
"Ha le qualità per giocare a ottimi livelli".

© Riproduzione riservata
Altre notizie
Martedì 28 Maggio 2024
06:00 Il Talento del Giorno Un talento al giorno, Kane Taylor: un centrocampista bomber per il futuro City 05:00 Nato Oggi... Phil Foden, semplicemente il più forte in Premier. Una bandiera del City a 24 anni 04:30 Altre Notizie Le partite di oggi: il programma di martedì 28 maggio 01:00 Serie A Mercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 27 maggio 00:56 I fatti del giorno "10 giorni decisivi". Conte e il Napoli continuano a trattare: c'è l'accordo, dettagli da limare
00:53 I fatti del giorno Di Lorenzo via dal Napoli? L'agente apre all'addio: Inter e Juve sul capitano azzurro 00:49 I fatti del giorno The Italian Job: Enzo Maresca a un passo dal diventare il nuovo allenatore del Chelsea 00:45 I fatti del giorno Milan, Fonseca sempre più vicino: annuncio non prima di due settimane. Mirante lo promuove 00:42 I fatti del giorno Juve, rinviato l'incontro per il sì tra Motta e Giuntoli. Thiago apre all'addio di Chiesa? 00:38 I fatti del giornoFocus TMW Lautaro MVP, Inzaghi miglior allenatore: i top e i flop del campionato in base ai voti di TMW 00:34 I fatti del giorno La Superlega è viva e lotta insieme a noi: da Madrid una mazzata per UEFA e FIFA 00:32 I fatti del giorno Fiorentina, Burdisso saluta a due giorni dalla finale di Atene. Per la Viola c'è Goretti 00:30 Serie A TOP NEWS ore 24 - Marotta: "Inter club in salute". Coppa Italia, il tabellone 2024/25 00:26 Serie A Dirar fa sognare il tifo rossonero: "Per me dopo il Real, Mbappè andrà proprio al Milan" 00:25 Calcio estero Aston Villa, nessun tentativo per trattenere Lenglet. Il difensore tornerà al Barcellona 00:23 Serie A Udinese, Pozzo: "Stiamo rivedendo l'organigramma dell'anno prossimo. Cannavaro? Parleremo" 00:19 Serie C Il Benevento verso la sfida alla Carrarese. Tra squalifiche e infortuni, pesano le assenze 00:17 Serie A L'incubo di Guarin: "Sono alcolizzato da anni. Cuadrado, Cordoba e Zanetti mi hanno aiutato" 00:15 Serie A Cagliari, per l'eredità di Ranieri sale Dionisi. Per Giulini l'ex Sassuolo ha una corsia preferenziale 00:12 Serie A Sassuolo, su Pinamonti anche Inter e Como. Per entrambe un obiettivo complicato 00:08 Serie A Frosinone, servono 15 milioni per Brescianini. Oltre al Napoli ci sono Fiorentina e Bologna 00:04 Serie D Team Altamura, per la C rimane il problema stadio. Si valuta il 'San Nicola' di Bari 00:00 Accadde Oggi... 28 maggio 2003, il Milan vince la Champions ai rigori contro la Juve nella notte di Manchester 00:00 Editoriale Il Milan da Pioli a Fonseca: dov'è il salto di qualità? Gasperini s'è preso un grosso rischio. Conte è l'allenatore giusto per risollevare questo Napoli (ma a una precisa condizione) 00:00 A tu per tu …con Claudio Pasqualin
Lunedì 27 Maggio 2024
23:59 Serie A Lecce, Corvino e l'esonero di D'Aversa: "Ha pagato lo scotto di essere partito troppo bene" 23:56 Calcio estero Chelsea, sfuma McKenna per la panchina: rinnoverà con l'Ipswich. Ora tutto su Maresca 23:53 Serie A Gaudenzi: "Cagliari, sarà dura sostituire Ranieri. A me piacerebbe Baroni, profilo simile" 23:49 Serie C Ultras Padova contro Mirabelli: "Figura negativa per il club. Responsabile del non successo" 23:45 Serie A Pres. Porto: "E' chiaro che Taremi ha già firmato con l'Inter. Suo periodo qui molto proficuo"