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ESCLUSIVA TMW - Bjelica: "Atalanta pericolo in Champions. Vogliono tutti Dani Olmo"

di Andrea Losapio
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"L'Atalanta è pericolosa per tutti, non ha più pressione". La pensa così Nenad Bjelica, allenatore della Dinamo Zagabria che a settembre aveva imposto ai nerazzurri un 4-0 pesantissimo al Maksimir. Un inizio di Champions League che sembrava portasse già i titoli di coda per i bergamaschi. "Al primo anno si sono qualificati per gli ottavi, ora quel che arriva è un di più, è una sorpresa".

Dove può arrivare?
"Dipende dal sorteggio, ma quando hai la testa vuota è meglio. Chiaro che giocare contro Bayern Monaco, Paris Saint Germain, Barcellona... però è un pericolo, sono tranquilli, bisogna fare attenzione".

Torniamo al Maksimir.
"In quella partita siamo stati molto bravi, li abbiamo sorpresi. Forse ci hanno sottovalutati, disprezzati, ma abbiamo giocato un ottimo calcio. C'è anche da dire che noi eravamo in un momento splendido, loro invece iniziavano la stagione. Forse erano indietro, poi sono cresciuti di partita in partita".

C'è spazio per le recriminazioni?
"Il nostro problema è che abbiamo iniziato la stagione il 15 di giugno, qualificarci ai gironi è stata molto dura. Quella di mercoledì con il City è stata la trentaduesima partita, le altre ne hanno avuto almeno 8-10 in meno. Questo conta, perché tutti i nostri ragazzi vanno anche in nazionale, non stiamo riposando da metà giugno. Però l'Atalanta ha meritato".

Davvero?
"Al ritorno sono stati molto migliori di noi, contro lo Shakhtar hanno dominato le due partite e meritato sei punti. Sono solo tre grazie alla fortuna degli ucraini".

Però voi siete stati a un passo dagli ottavi.
"Noi e l'Atalanta abbiamo meritato di più dello Shakhtar. C'è stato un livello simile, per continuità di prestazioni. Abbiamo giocato buone e cattive partite, mentre gli ucraini hanno vinto solo con l'Atalanta a San Siro, all'ultimo minuto, con tanta fortuna. Ma così è il calcio, noi abbiamo avuto due occasioni per vincere contro di loro e non lo abbiamo fatto. Dispiace perché loro sono in Europa League e noi no, sebbene lo avessimo meritato".

Il 3-3 di Zagabria è un segno del destino?
"Sì, sicuramente, come ha detto Gasperini. L'Atalanta ha vinto contro di noi, contro lo Shakhtar a Kharkiv. Noi non abbiamo sfruttato le occasioni, siamo stati migliori ma non abbiamo portato a casa tre punti. Questo fa la differenza".

Eravate 1-0 con il City: ci credeva?
"Ma sì, chiaro, per come stava andando la partita... Il primo tempo non sono stati capaci di creare pericolo, in 35 minuti non hanno mai tirato in porta. In contropiede abbiamo avuto delle opportunità, poi succede il pari dove ci sono due nostri giocatori a terra: loro non se ne sono accorti, 1-1. Dopo il secondo gol a inizio ripresa è stato difficile".

È comunque soddisfatto?
"Noi in questa Champions abbiamo fatto più che nelle ultime quattro partecipazioni. Più punti, cinque, contro i quattro nelle ultime ventiquattro sfide. Anche sul versanti dei gol. Possiamo essere soddisfatti, siamo i più poveri della Champions".

In che senso?
"Lei è stato a Zagabria, c'è una differenza fra noi e le altre squadre. Budget, qualità, giocatori. La differenza poi sta in campo, ne abbiamo vista tanta. Dobbiamo essere orgogliosi".

Quindi è più dispiaciuto per il terzo posto che per gli ottavi?
"Se guardiamo le prime sedici d'Europa noi non c'entriamo nulla. Dobbiamo essere sinceri, in Champions non c'è niente da fare per noi. Siamo troppo piccoli, il nostro budget non si può comparare con nessuno. Noi possiamo fare benissimo in Europa League, volevamo almeno quello".

Ha però un campione, Dani Olmo. Che piace all'Atletico Madrid.
"Sono tanti i club che lo seguono, tutti i migliori. Però ora non sappiamo cosa succederà, perché non c'è più l'Europa come obiettivo e può starci che siano le sue ultime partite qui. Dipenderà dalle offerte che, in questo momento, non ci sono. Lui deve aspettare, ma anche il club deve massimizzare il ricavo, analizzando le proposte. Lo seguono tutti, lo ripeto, ma non c'è fretta".

Gvardiol ha impressionato con la Primavera.
"Sicuramente è molto forte, ha già giocato con la prima squadra. Non è entrato con il City perché c'era una gara importante in Youth League. È molto giovane, in futuro sarà fondamentale per noi".

Orsic è stato allo Spezia, come lei...
"Non è un giocatore per il calcio italiano che è molto fisico, tattico, duro. Per lui è molto complicato, è più adatto al campionato spagnolo, andrebbe molto meglio per lui".

E lei, invece?
"Mi sono trovato molto bene in Italia, al primo anno abbiamo fatto il record di punti, i playoff contro l'Avellino non sono andati bene. Poi abbiamo iniziato ottimamente, ma dopo una crisi con tre sconfitte consecutive sono stato esonerato. Mi rimangono ricordi bellissimi per gente, tifosi, vita".

La Dinamo Zagabria è la sua consacrazione?
"Quello che voglio è fare bene qui, poi so che arriveranno offerte. Italia, Spagna, Germania, io voglio allenare in questi tre campionati. Niente Arabia, Emirati o Stati Uniti. Voglio sfide importanti".

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