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Empoli, Zanetti in vista del Torino: "Più difficile che con l'Inter. Mercato? Per me siamo a posto"

di Simone Bernabei
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Il tecnico dell'Empoli Paolo Zanetti ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro il Torino:

Cosa rappresenta la gara da un punto di vista della crescita della squadra?
"Gli esami non finiscono mai... Non c'è tempo per festeggiare, ci siamo goduti una grande impresa con l'Inter ma poco dopo eravamo già proiettati al futuro. Mettiamo da parte ciò che è stato, sia quando perdiamo sia dopo un'impresa, a prescindere dal risultato, perché il calcio va veloce. Troveremo una squadra che sta molto bene, reduce da una partita straordinaria a Firenze. Il Toro in questo momento è molto difficile da affrontare ma spero che incontrerà una squadra altrettanto difficile da battere. Siamo in serie positiva e vogliamo continuare, ho visto la squadra matura che non ha lasciato niente per strada dal punto di vista della mentalità. Saremo pronti e spero più consapevoli, è qua che deve esserci l'upgrade dopo gare come quella con l'Inter".

Sorprese dal punto di vista di formazione?
"Abbiamo sostituti naturali a quelli che mancano. Portiamo avanti un concetto di squadra che per noi è fondamentale. Uno dei migliori a Milano per me è stato De Winter, ha giocato poco ma ha aspettato il suo momento e ha fatto una partita a San Siro che dimostra sia la bontà del lavoro che la mentalità di questi ragazzi. Chi va in campo non fa mai rimpiangere chi non c'è".

Cosa lascia dal punto di vista emotivo San Siro?
"Le sconfitte danno qualcosa in più dal punto di vista dell'aggressività, ma quando vinci riempi lo zaino di tante cose positive. Poi comunque analizzi anche gli errori: è vero che abbiamo gestito bene, ma ci siamo anche abbassati troppo. La superiorità numerica si è vista sempre meno, ho dovuto mettere un difensore in più. L'abbiamo analizzata con lucidità come sempre, non siamo concentrati solo sul momento ma sul percorso di crescita, proiettati al futuro. Questo ci dà una mentalità che fa sì che ogni esperienza, negativa o positiva, ci dia qualcosa dal punto di vista della crescita. Mi aspetto continuità dal punto di vista della mentalità, poi si può vincere o perdere".

Quanto è importante nella crescita dell'Empoli aver vinto così a San Siro, senza il bisogno dell'episodio?
"E' stata quella l'impresa più bella. Al di là dei risultati si guarda come si fanno le cose. E' stata la partita dove i ragazzi si sono liberati, hanno giocato con coraggio e senza preoccupazione. Ci stiamo lavorando tanto su questo concetto. Ora la parte difficile sta nel mantenimento, fermo restando che parliamo di una squadra che ha caratteristiche tecniche ben precise. Dobbiamo fare questo non tralasciando il risultato, perché l'Empoli poi deve salvarsi alla fine. Questi aspetti sono determinanti per la squadra che siamo, la società è stata chiara nel dire che dobbiamo portare punti a casa. Vorremmo mantenere un equilibrio, essendo coraggiosi e spavaldi ma senza dimenticare il bisogno di punti. E questo lo si fa solo col lavoro settimanale. A concetti diversi devi arrivarci solo pedalando sul campo: dobbiamo salvarci, quello che arriverà in più sarà tutto di guadagnato".

Un bilancio sulla prima parte di stagione?
"E' importante, inutile negarlo. E' giusto dirlo ed è giusto dare merito ai giocatori, è nata una grande stima reciproca e questo è un po' il segreto di quando gli allenatori fanno i risultati. E' nato un feeling importante e quando succede si può fare qualcosa di straordinario. Ma questi discorsi vorrei ripeterli a fine anno".

L'Empoli guarda la classifica?
"Meglio di no, scendiamo in campo con un sassolino nella scarpa, come dico sempre ai ragazzi. Il Torino è una squadra che può farti fare una figuraccia dovremo dare qualcosa in più anche di quanto fatto con l'Inter per portare a casa punti domani".

Come sta Mattia Destro? Si aspetta altro dal mercato?
"Mattia è entrato nell'ultima parte del recupero, la settimana prossima inizierà a correre poi serviranno 2-3 settimane per vederlo in campo. Dal mercato, come detto spesso, io resterei così. Partirei con questo gruppo e finirei con questo gruppo, perché questi ragazzi ci hanno portato fino a qui. Poi ci sono le questioni individuali, se qualcuno vorrà giocare di più poi magari metteremo qualcuno dentro. Per quanto mi riguarda io porterei questo gruppo alla fine, poi se il direttore farà qualche colpo importante ben venga, ma siamo tranquilli nel pensare che è già stato fatto un grande lavoro a luglio e per questo ora non abbiamo particolari necessità".

Insidie particolari contro il Torino?
"E' una squadra chiara da leggere, le idee dell'allenatore sono visibili. E' una squadra iper aggressiva, gioca a tutto campo, non si preoccupa di restare a parità numerica. O si ha tanta qualità per uscire dalla pressione, o serve avere la stessa aggressività e lo stesso livello di agonismo. Dovremo essere bravi a fare entrambe le cose, all'interno della gara è difficile essere sempre aggressivi ed è difficile vincere tutti i duelli. Ci saranno degli spazi, sarà una partita difficile perché dall'altra parte c'è un tipo di squadra che gioca sui riferimenti e sulle fonti di gioco, trasformando la riconquista in azioni offensive".

Zanetti e Juric sono simili come gestione del gruppo?
"Per alcune cose siamo simili, pur con concetti di calcio diversi. A livello di mentalità e di altre cose ho grande stima di Juric, perché si vede come riesce a plasmare il proprio gruppo: spero di riuscirci anche io e poi di avere continuità nel farlo. Questo rende le squadre ostiche, ti obbliga a non abbassare la guardia".

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Martedì 30 Aprile 2024
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