Bologna, Orsolini è allenato alla competizione: che gara da Motta a Spalletti
E' tutta questione di orgoglio. Lo ha sempre professato Thiago Motta, fin dal primo giorno in rossoblù: dal tifoso al giocatore, da chi deve essere orgoglioso di vedere la propria squadra in campo, a chi deve rendere orgogliosi coloro che quella squadra ce l'hanno nel cuore. E' uno dei principi fondanti della disciplina "mottiana", quell'orgoglio che da oltre un anno spinge il Bologna nel suo percorso quotidiano e ha trasformato i giocatori in diffusori del verbo. I risultati della squadra sono solo una parte dell'esito ottenuto, che ha avuto il suo culmine ultimo nel ritorno di Orsolini in nazionale.
Si perché oltre al legame della città con un giocatore che i colori rossoblù li indossa da tanti anni, c'è anche la consapevolezza di aver riportato il Bologna su un palcoscenico importante, sotto riflettori che spesso illuminano solo i nomi delle grandi. La chiamata di Orso da parte di Spalletti è stato un segno atteso, a conferma di un lavoro significativo su cui tutti stanno facendo fede. A distanza di quasi tre anni dall'ultima apparizione in azzurro, il Bologna ha quindi ritrovato il suo giocatore italiano di punta nella lista della nazionale maggiore, seppure a margine di un infortunio (quello di Politano, ndr). La gara per tenere saldo il posto è ora aperta: nel ruolo dell'attaccante ascolano sono infatti diversi i giocatori italiani di qualità e livello contro cui Orsolini dovrà competere, ma lo farà con la consapevolezza che ora una porta aperta c'è.
La competizione, per lui, non sarà una novità. Da quando Thiago Motta siede sulla panchina del Bologna ne ha fatto una strategia di gruppo, un modo per tenere alta l'attenzione di tutti. Ora, infatti, la gara è tanta anche sulle corsi esterne rossoblù dove in estate sono arrivati diversi nomi importanti con i quali proprio Orsolini è chiamato a competere. "Riccardo è un giocatore che lo scorso anno è stato di grande aiuto, ha contribuito con gol importanti. Quest'anno rimane con noi, ha appena rinnovato il suo contratto e lui come gli altri conosce la responsabilità che abbiamo" ha infatti spiegato Motta in occasione dell'evento dedicato al premio Nereo Rocco svoltosi ieri. Il posto non è quindi sicuro per nessuno, nemmeno per Orso che da Spalletti a Motta, da ct ad allenatore, dovrà farsi apprezzare dimostrando qualcosa in più. Perché alla fine è tutta questione di orgoglio.