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Bologna, Mihajlovic: "Io non gioco per pareggiare, puntiamo ai 52 punti"

di Dario Ronzulli
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© foto di Image Sport

Conferenza stampa della vigilia di Fiorentina-Bologna per Sinisa Mihajlovic:

Skov Olsen e Svanberg sono andati bene: saranno confermati dal primo minuto?
“Sono convocabili, vediamo. Sicuramente qualcosa cambieremo rispetto alla partita con il Lecce. Ancora non ho deciso i titolari”.

Record di punti nell’era Saputo raggiunto: adesso qual è l’obiettivo?
“Ringrazio i giocatori e lo staff perché è il secondo anno di fila che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Prossimo step è quello di cui parliamo da un po’, dobbiamo passare da lottare per una salvezza tranquilla a lottare per un posto in Europa. Dobbiamo cambiare atteggiamento mentale, soffrire meno emotivamente, stare più tranquilli. Sono convinto che il prossimo anno potrà essere migliore”.

Le prossime due partite saranno contro due sue ex squadre: c’è qualche ricordo particolare?
“Se devo parlare della tifoseria sono stato meglio a Torino che a Firenze, perché mi fischiavano anche quando vincevamo le partite. Non ho un bel ricordo da questo punto di vista. A Torino sono stato molto bene con i tifosi e mi è dispiaciuto quando sono stato mandato via ma questo è il calcio”.

Manca Palacio squalificato: Barrow centravanti o torna buono Santander?

“Vediamo domani. Ci vuole un po’ di pazienza e lo scopriremo. Si possono fare tutte e due le cose. Ci sono queste due opzioni che valuteremo”.

A 180 minuti dalla fine arrivare a 50 punti è l’obiettivo?
“Ci sono 6 punti in palio, punteremo a prenderli tutti. Io non gioco per pareggiare, io gioco per vincere e in questo caso arrivare a 52 punti. Poi magari non ci arrivo ma parto con il non accontentarmi”.

Sfida domani tra Chiesa e Orsolini in ottica Nazionale.
“Credo che Chiesa sia un po’ più avanti oggi rispetto a Riccardo, che anche se dopo il lockdown non ha brillato resta un giocatore importante per noi e sarà importante anche per la Nazionale. Dipende molto da lui. Sarà un bel duello se dovessero giocare entrambi”.

Cosa vuole vedere dai giocatori in queste ultime due partite?
“Per me conta vedere l’atteggiamento giusto sia in allenamento che in partita. Conta il lavoro settimanale, conta il coraggio, conta mettere in pratica quello per cui ci alleniamo. Voglio vedere queste cose, sennò stiamo qua a pettinare bambole. I ragazzi hanno ormai una mentalità giusta e sanno cosa va fatto, anche se durante le partite ci sono stati alti e bassi ma questo può succedere anche alle grandi squadre”.

C’è un giocatore che è cresciuto di più fino a diventare funzionale al suo modo di allenare?
“Devo dire che qua io e il mio staff abbiamo sempre cercato di valorizzare i giocatori. Anche qui ci sono giocatori cresciuti come Tomiyasu o come Schouten o anche Svanberg. Orsolini, nonostante tutto, ha fatto bene in questo anno e mezzo. Barrow ha fatto tanti gol. Magari ci sono quelli più in difficoltà come Sansone però sono tutti giocatori che sono migliorati anche caratterialmente”.

Per la crescita della squadra quanto è importante il piazzamento di quest’anno?
“Non guardiamo il piazzamento finale, guardiamo il percorso di tutta una stagione che è la cosa più importante. Non abbiamo mai rischiato di trovarci nelle parti basse della classifica ed è stato un salto positivo, fatto nonostante la mia malattia e la mia assenza. Giocatori e staff sono comunque riusciti ad ottenere una linea. Se finiremo decimi, noni o undicesimi questo non lo so ma non è importante. Poi se mi chiedete se si poteva far meglio rispondo di sì, ma si poteva fare anche peggio. Ora cerchiamo di finire bene queste due partite poi faremo i conti per bene”.

Che valore ha la cittadinanza onoraria per lei e che effetto le fa aver avuto i voti anche di chi si trova all’opposto rispetto alle sue idee politiche?
“Ringrazio la città di Bologna e il consiglio comunale perché per me è un grande onore. Essere cittadino onorario in due città diverse di due paesi diversi non è così scontato, vuol dire che ho fatto qualcosa di buono nella vita. Spero che non sia stata una cosa politica. Mi dispiace che ci siano stati tre voti contrari, infatti ho chiesto di averli al mio tavolo quando ci sarà la cerimonia così magari gli faccio cambiare idea umanamente. A me della politica italiana interessa poco, se dovessi essere interessato a farla la farei a casa mia. Comunque penso che 26-3 non è male come votazione. Cercherò di non fare brutte figure e di onorare la città di Bologna”.

Grazie mister.
“Non c’è domanda su piccola Musa, su Juwara? Socmel! Allora lo posso convocare”

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