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Annata disastrosa per il Sassuolo. Ma la ricostruzione deve ripartire da Carnevali

di Tommaso Bonan
Fonte: A cura di Niccolò Ceccarini
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Dopo dieci anni di Serie A, la favola Sassuolo scrive il capitolo più triste e difficile della sua recente storia. La retrocessione in Serie B è dura da digerire, soprattutto dopo tutto quello che il club ha vissuto in questo lungo periodo. Con il culmine raggiunto nella stagione 2015-2016 con Di Francesco in panchina: 6 posto finale con 61 punti, record assoluto con la prima storica qualificazione ai preliminari di Europa League. Da quel momento sono passati 8 anni e francamente il percorso sembrava non dover prevedere qualcosa di così negativo. E invece il Sassuolo, in virtù della sconfitta interna con il Cagliari e dei risultati del pomeriggio retrocede in Serie B con una giornata di anticipo rispetto alla fine del campionato.

La prossima partita con la Lazio sarà l’ultima in Serie A dopo tanto tempo. I numeri sono impietosi e c’è poco da recriminare sul risultato sportivo: 29 punti in classifica con un bilancio di appena 7 vittorie, 8 pareggi e 22 sconfitte. 74 reti subite a fronte di 42 segnate. Di errori ne sono stati fatti tanti. Anche in sede di mercato. In estate la partenza di un giocatore come Frattesi non è stata compensata nella maniera giusta e anche a gennaio forse si poteva e doveva fare qualcosa in più. Anche se parlare dopo è sempre più facile.

Un rendimento che ha portato all’esonero di Dionisi con l’arrivo di Ballardini. Neanche lui è riuscito a dare la scossa ad una squadra che in realtà ha sempre avuto un solo grande leader: Domenico Berardi. Probabilmente la vera retrocessione del Sassuolo è maturata con il suo grave infortunio a Verona. Lì anche il gruppo si è sentito più debole e non ha avuto la forza di reagire, anche se sarebbe stato comunque complicato fare qualcosa. Sarebbe servito un mezzo miracolo, che non c’è stato. La situazione era già fortemente compromessa.

Oggi è facile fare i processi a tutti, dalla società, agli allenatori, ai giocatori. Quando si retrocede le colpe sono chiaramente generali. Anche Giovanni Carnevali sa che stavolta ha commesso errori e non lo ha certo nascosto, ma un’annata no, pur dolorosissima come questa, non può e non deve cancellare il passato. Quello che lui insieme alla famiglia Squinzi ha costruito in questo lunghissimo periodo è sotto gli occhi di tutti. E deve essere la spinta per iniziare un nuovo percorso e ricominciare, anche se con prospettive diverse. Ecco perché il Sassuolo deve ripartire da Carnevali, poi dipenderà anche dalla sua volontà. Ora è il momento della delusione e della forte amarezza, ma presto bisognerà voltare pagina, imparando da tutto quello che non è andato. Perché il Sassuolo resta una realtà del calcio italiano e deve continuare il suo cammino.

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Venerdì 18 Ottobre 2024
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