Caso scommesse Benevento: l'ex Sassuolo Brignola rischia 3 anni di squalifica
La Procura Federale ha concluso le proprie indagini sul caso delle scommesse a Benevento, notificando l'avviso a quattro giocatori coinvolti: Christian Pastina del Benevento e gli ex giallorossi Gaetano Letizia (Feralpisalò, in prestito dal Benevento), Francesco Forte (Cosenza, in prestito dall’Ascoli) ed Enrico Brignola (Catanzaro, ex Sassuolo). Non è stato incluso Massimo Coda, soggetto a ulteriori indagini. I club non sono coinvolti, poiché le responsabilità riguardanti scommesse spettano ai singoli giocatori.
I quattro giocatori hanno quindici giorni per difendersi dalle accuse di violazione dell'art. 24 del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta le scommesse su incontri ufficiali: "vieta di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati da Figc, Fifa e Uefa". La Procura sembra avere prove concrete, con la collaborazione tra le Procure federale e di Benevento e il coinvolgimento dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
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Si suppone che i giocatori abbiano scommesso tramite prestanome su piattaforme legali e illegali, con movimenti di denaro riconducibili alle giocate. La squalifica minima per questo genere di violazioni è di tre anni, ma i giocatori possono patteggiare anche prima del deferimento, o collaborare denunciando altri illeciti per ottenere sconti nella pena. In caso di negazione delle accuse, verranno deferiti e giudicati dal Tribunale federale nazionale. È importante sottolineare che anche se condannati, potrebbero ottenere riduzioni della pena con piani terapeutici e attività sociali di rilevo come accaduto a Tonali o a Fagioli. A riferirlo è La Gazzetta dello Sport.