Pordenone Calcio: futuro ancora incerto ma qualcosa si muove

Più dubbi che certezze sul futuro del colore neroverde, quello che per 104 anni ha accompagnato la storia di quella che è stata la prima squadra cittadina.

"Premesso che amo tutti gli sport grazie alla carica che ricopro, mi sono avvicinato al calcio in un secondo momento e mi sono appassionato successivamente a questa squadra frequentando il Bottecchia negli ultimi anni. Passione sbocciata in amore quando ho visto la squadra della città contendere addirittura il risultato al S.Siro contro l'Inter. Da quella sera mi sono sentito orgoglioso di essere pordenonese assieme ad altri 4000 concittadini che sono andati a Milano quella sera". E' questo lo stato d’animo dell'Assessore allo Sport Walter De Bortoli quando gli viene chiesto del Pordenone Calcio. "Ho continuato poi a seguire le vicende neroverdi anche da molto vicino. Si è creato addirittura un rapporto con i vertici societari a cui devo dare il merito dei successi sportivi raggiunti e a cui spesso invece ho detto di non essere perfetto. Mauro - sottolinea l'assessore - ha fatto grandi cose ma anche tanti sbagli, uno su tutti quello di non giocare da subito al Tognon dove inizialmente come assessore ai lavori pubblici ne avevo seguito i lavori in prima persona venendo meno all'appuntamento con l'intera Regione Fvg giunta in loco in sopralluogo e successimamente comunicandoci che non avrebbe mai fatto giocare i neroverdi a Fontanafredda. Un grande errore che ha portato i nostri tifosi a rincorrere una squadra per il Friuli Venezia Giulia mettendone in discussione addirittura la passione. Gli ultimi fatti giudiziari? Non tocca a me giudicare questo. Per questo oggi c'è un liquidatore che ne seguirà la vicenda. A me dispiace vedere un centro all'avanguardia come il De Marchi silenzioso. Con Vidal sto seguendo la faccenda in modo che l'impianto torni presto nelle mani del Comune, perchè ne abbiamo bisogno per la comunicatà e per tutte le associazioni sportive del territorio in primis quelle che soggiornavano all'ex Fiera che oggi sono dovute esiliare per le note vicende inerenti al nuovo Polo Yuong e che sarebbe bello poterle ricollocare in via Vilanova di Sotto al più presto". Diverso ovviamente è lo stato d’animo di De Bortoli al momento attuale. "Il Pordenone Calcio è della città e dei cittadini. Il marchio a mio avviso dovrebbe essere ridato subito al Sindaco che ne farà sicuramente buon uso nel senso che lo metterebbe in cassaforte e lo consegnerebbe di sicuro ad una nuova compagine sportiva formata da persone serie e con forze economiche sostenibili che vuole rilanciarne il nome e i colori, così come questa città merità. Se ci sarà una buona società che ci verrà a bussare, con un progetto serio e realizzabile, non pensiamo di non dargli il marchio e far ripartire il tutto. Come Comune, ci tengo a ribadire che noi non possiamo partecipare ad un asta, spesso a rialzo, con i soldi pubblici".

In realtà nei giorni scorsi qualcosa si è mosso. Una cordata di imprenditori del territorio pordenonese capitanata dallo storico ex neroverde Giampaolo Zanotel, infatti, in settimana ha bussato alla porta della politica per avviare un dialogo di alto livello finalizzato alla rinascita concreta del Ramarro. Nell'incontro avvenuto pochi giorni orsono con interlocutori di caratura politica nazionale e vertici federali per avviare un percorso di rinascita che oltre ad attività imprenditoriali del posto vedrebbe coinvolte altre società sportive come anche il calcio femminile, il calcio a 5, il basket ed il volley. Il gruppo di imprenditori del tessuto economico pordenonese avrebbe chiesto informazioni dettagliate sulle modalità, i tempi e le risorse necessari alla ripartenza del club neroverde. La politica le garanzie finanziarie del nuovo progetto. Le carte in tavola presentate dalle parti non sembrano aver convinto nessuna delle due. Un incontro quidi con tante buone intenzioni ma con tutto che resta ancora fermo.