Pavel Nedved, giustiziere dell'Italia a Euro96. Pallone d'Oro nel 2003 con giallo

La finale tutta italiana di Champions è datata maggio 2003. Quando la Juventus affrontava il Milan a Manchester, all'Old Trafford, in quella che era una sfida fra le sfide. Il Milan aveva eliminato l'Inter in semifinale, la Juve ebbe la meglio sul Real Madrid. Con una macchia: Pavel Nedved prese un giallo sul finire della partita. Diffidato e quindi squalificato per la finale, dopo la sconfitta ai rigori quasi tutti i tifosi bianconeri recitavano il "se c'era Nedved". E probabilmente avevano ragione. Il centrocampista ceco era una vera e propria furia, per usare un cliché, in quella stagione. Tanto da meritarsi, appunto, di vincere il Pallone d'Oro, il premio assegnato da France Football, nonostante non avesse alzato la Champions nella notte di Manchester.

Inizia al Dukla Praga, poi passa allo Sparta fino al 1996. È l'anno della svolta: la Repubblica Ceca è inserita con Russia, Germania e Italia nello stesso girone. Dopo la sconfitta dell'esordio, la Repubblica Ceca ribalta la sfida contro l'Italia, vincendo per 2-1 e, di fatto, eliminandola dalla competizione. Nedved va a segno e si guadagna le attenzioni dei principali club italiani, con la Lazio che ha la meglio sugli avversari, assicurandoselo per 9 miliardi. Cinque anni in biancoceleste con 33 gol, poi passa alla Juventus per la cifra monstre di 75 miliardi di lire. Diventa un'icona anche per i tifosi bianconeri, tanto da essere poi inserito nella dirigenza nel momento del suo ritiro.

Nel 2015 viene anche eletto vicepresidente della Juve, ma da calciatore è stato straordinario: 670 presenze e 147 gol con i club, 91 presenze e 18 con la Repubblica Ceca. Il palmares è di tutto rispetto, oltre al Pallone d'Oro del 2003: un campionato cecoslovacco, due campionati cechi, una coppa della Repubblica Ceca, due Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 3 Scudetti, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Oggi Pavel Nedved compie 50 anni.