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Quest'Italia è più forte delle voci di mercato e delle trattative realmente in corso

di Marco Conterio
Fonte dall'inviato di TMW a Euro 2020 - da Roma
www.imagephotoagency.it
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C'è qualcosa di magico e speciale in questo gruppo di ragazzi sognatori vestiti d'azzurro. Che indossano l'abito dell'apparente sprovveduto, dei Cugini di Provincia, di quelli che riflettori così abbaglianti e colorati non ne avevano mai visti prima. Però arriva il momento del dunque e si trasformano, a piè sospinto verso la meta. Nell'Italia di Roberto Mancini c'è studio, voglia, unità, c'è gruppo, c'è squadra, c'è Italia. Il dado non è certo tratto ma il primo valico, che pareva pure il poggio più impervio perché le maglie della Turchia son strette come i Dardanelli, è stato superato dopo qualche affanno iniziale.

PROGETTO MANCINI C'è una grande maturità negli occhi di questi ragazzi. Che vanno a lezione da un ct che è un esteta, da due centrali difensivi che son Senatori e lo saranno a vita. Ripensata a freddo la notte dell'Olimpico ha una conquista che è tutt'altro che italiana. Perché viviamo nel paese del tutto e subito, del pret a manger e pure da gettare in pasto ai leoni. Invece c'è una progettualità, una lungimiranza e pure una pazienza, in questo ciclo azzurro, che stupisce ma che deve essere anche Sirio per le generazioni che verranno. Il ct che firma fino al duemilaventisei prima che i giochi siano sul tavolo. La Turchia che s'asserraglia e l'Italia che allora alza il ritmo e, un montante dopo l'altro, un gancio e tanti jab al corpo e al volto, sferra i tre colpi del ko tecnico. C'è cura del dettaglio, studio, pazienza, c'è tutto quello a cui non siamo abituati.

PIU FORTI DEL MERCATO C'è soprattutto maturità. Quella di giocatori che, hanno ragione gli azzurri che lo rimarcano, non sono distratti dalle sirene di mercato. E questa è una lezione pure per quelli che, giornalmente, vivono di j'accuse a professionisti che possono essere in grado di scindere tra presente e futuro, senza che l'uno condizioni l'altro in negativo. Gianluigi Donnarumma dal ritiro è pronto a mettersi gli elettrodi e a farsi misurare il battito dai medici parigini: segnerà 12 milioni di volte, e le extrasistole saranno soprattutto per chi dovrà pagarne gli assegni al PSG. Lorenzo Insigne ha un rinnovo ancora tutto da firmare col Napoli e questo Europeo può essere per lui una vetrina mondiale straordinaria. Domenico Berardi ha rifiutato l'idea di lasciare i borghi della sua carriera ma quello contro i turchi è un giocatore da argenteria pregiata di una grande. Manuel Locatelli, ben convinto della propria potenzialità, ha deciso già di far la valigia e salutare Sassuolo. E' nei giorni della scelta, ma dopo un inizio timido, di quelli in cui t'additano perché sotto pressione, ha levato l'ancora e liberato l'assist per il primo (auto)gol dell'Olimpico.

FRATELLI D'ITALIA E poi Giorgio Chiellini, che ancora formalmente non deve dir basta e che ha un contratto in bianco dove apporre il suo nero con la Juventus di Massimiliano Allegri. Alessandro Florenzi, tornato a casa ma non per essere ancora profeta in patria, pur nella Roma di José Mourinho. Vale per loro e per tutti quelli che pure con la Turchia non hanno giocato o lo hanno fatto a gara in corso, dal domani incerto e poco granata di Andrea Belotti alla saudade italiana di Emerson Palmieri e non solo. Vale tantissimo, come risposta a chi sciabola sicuro sentenze e sillogismi: pressioni di mercato uguale prestazioni scadenti. Fratelli d'Italia, l'Italia è questa. Più forte del futuro incerto.
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