La forza dell’Inter, la strada di Mazzarri e i dubbi rossoneri
di Luca Marchetti
Federico De Luca
Anche il Napoli ha mandato segnali da Madrid. Non è una squadra allo sbando. Ha semplicemente incontrato una squadra dalle individualità fortissime e quando ha avuto le occasioni non ha saputo sfruttarle fino in fondo. Ma ci è sembrato un Napoli determinato, cattivo, rapido, con le idee chiare e con grande coraggio. Ha osato e ha pagato la squadra di Mazzarri. Che si è arresa è vero, ma cercando di vincere. Si è piegata alla forza dei blancos, ha provato a portare via punti. Ma quando in Champions sbagli, in certe gare, è difficile che l’errore venga perdonato. Per cui i ounti non ci sono ma rimane la prestazione e un cammino, quello iniziato da Mazzarri, che sapevamo fosse in salita ma ha molte cose buone da poter ancora sviluppare. Si troveranno contro ora Napoli e Inter per un altro crash test: tutto da gustare.
Strada in salita, anzi forse di più anche al Milan. Se volete per forza trovare un unico colpevole lo avete a portata di mano. L’allenatore in questi casi diventa il bersaglio più facile, più grande, più scontato. L’importante è che sappiate che una volta colpito Pioli (e magari mandato via) non si risolveranno d’incanto tutti i problemi del Milan: sarebbe ingeneroso addossare a lui tutte le responsabilità, posto che certamente c’è anche una sua responsabilità rispetto a questa situazione sportivamente drammatica che il Milan sta vivendo. Basta guardare i numeri. Da poco più di un mese a questa parte il Milan ha vinto due partite (PSG e Fiorentina). Ha perso con Juve, PSG, Udinese e Borussia. Ha subito 13 gol. Sono numeri che fanno male ai tifosi rossoneri. Male tanto quanto gli infortuni: Thiaw è il nono indisponibile di questo periodo e contro il Frosinone mancherà ancora Giroud. Gli altri temi da prendere in considerazione sono il mercato (e quindi la profondità della rosa e la competitività in generale della squadra rossonera), la società (e la capacità di essere presente e di confrontarsi con Pioli anche sui temi tecnici) e naturalmente il rendimento dei giocatori, che non può essere soltanto di responsabilità diretta di Pioli. Ora la Champions è praticamente andata: il rischio è di uscire proprio direttamente dall’Europa. E sarebbe un bruttissimo colpo per il Milan che avrebbe proprio bisogno di un’altra immagine internazionale. E quindi rimarrebbe il campionato: dove non si può sbagliare affatto. Il dubbio nella testa della proprietà rimane e probabilmente si ingigantisce ogni giorno di più: è sempre Pioli l’uomo giusto? Al di là delle difficoltà e al netto di tutte le considerazioni da fare questa è l’unica domanda da porsi, senza guardare i risultati.
La Lazio si è aggrappata al suo bomber per eccellenza Ciro Immobile. E ha strappato il biglietto per gli ottavi. Non era scontato, non era facile, non era neanche così banale farlo con un turno di anticipo. Questo non significa che siano stati risolti i problemi di Sarri d’incanto, ma aiuta eccome, potersi ora concentrare sul campionato e una rimonta necessaria non fosse altro che per le aspettative della società. Di sicuro le parole di Sarri non possono che lasciare il segno: è sempre stato molto crudo nelle sue uscite. In questo caso la difficoltà vissuta dall’allenatore biancoceleste è venuta tutta fuori. Gli strumenti per poterne uscire a testa alta ci sono. Il supporto della società è fondamentale.
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Giovedì 19 Settembre 2024