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L’Inter in prestito - Colidio in Belgio ora è titolare. In futuro sarà ancora prestito

di Alessandro Rimi
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, tre anni fa investe su un classe 2000 che di ruolo fa l’esterno, ma che pure si adatta a centravanti. Facundo Colidio in Argentina è sulla bocca di tutti, determinante pure in Nazionale Under-17. Segna e lo fa in modo spettacolare, con entrambi i piedi, tanto da scomodare un parallelo con Paulo Dybala. In ogni caso, attraverso l’intermediario Gabriele Giuffrida, spinti dai report super positivi di Marcelo Simonian, i nerazzurri arrivano a spingersi fino a 7 milioni di euro per bruciare la Juventus (convinta di averlo già preso) e buttare giù il muro del Boca Juniors restio a lasciarlo partire per l’Italia. Con la Primavera di Stefano Vecchi si presenta con una sforbiciata alla prima da titolare contro l’Hellas Verona, chiude sbloccando la finale del torneo per il suo primo titolo in nerazzurro.

Sotto gli occhi di Luciano Spalletti che, stagione successiva, lo porterà tre volte in panchina (Cagliari, Lazio e Genoa) con la prima squadra. Altri dodici gol con la Primavera di Madonna che valgono ancora una volta la finale, persa poi a Parma contro l’Atalanta. A Conte piace sì, ma ritenendolo ancora troppo acerbo, la dirigenza prova a lanciarlo in prestito ai belgi del Sint-Truiden. Qui per quattro mesi raccoglie la miseria di 27 minuti, oggi è titolare fisso in tandem col giapponese Suzuki: 1 gol vero, ma supportati da 6 assist. Facundo in estate tornerà a Milano. In passato sono arrivate richieste da Serie B e Premier League. Perciò si profila un nuovo prestito per l’argentino, magari compiendo un ulteriore salto di qualità per sperare, un giorno, di essere grande abbastanza da tornare a indossare la maglia dell’Inter.
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