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Real Madrid (quasi) rassegnato a perdere Ramos. Ma chi oggi se lo può permettere?

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Image Sport

Più che il mercato di gennaio la Spagna pensa a giugno. Ad eccezione dell'Atlético Madrid che dovrà sostituire ora Diego Costa, Barcellona e Real Madrid per motivi diversi sono bloccate. I catalani aspettano le elezioni del 24 febbraio. Laporta è il grande favorito ma il tempo a disposizione per regalare un giocatore e magari anche due a Ronald Koeman sarà pochissimo. Il Real Madrid, fatta eccezione per l'anno passato dove ha dato una re-imbiancata, non mette mani al portafogli da tempo. Immobile la scorsa sessione di mercato, dove è stato richiamato Odegaard (che potrebbe però ritornare alla Real Sociedad), lavora in chiave futura cercando di tenersi stretti i giocatori del presente.

La situazione sembra più complicata del previsto: dei giocatori in scadenza, ossia Modric, Vazquez e Sergio Ramos solo il croato sembra disposto a prolungare ancora. L'esterno offensivo, scopertosi prezioso jolly difensivo, ha detto no alla prima offerta. Ma soprattutto il capitano ha detto no alla proposta di Florentino Pérez. In questo senso si spiegano le trattative per David Alaba e l'offerta da 10 milioni di euro per quattro stagioni. Oltre a visionare Pau Torres del Villarreal. Segnali di come il Real Madrid stia prendendo coscienza dell'addio del capitano dopo 16 anni.

Sergio Ramos è il miglior difensore centrale nella storia del Real Madrid, quarto giocatore più presente di sempre. Sanchis dista 44 presenze, un traguardo che rischia di non essere raggiunto. Da oltre un anno già il capitano preme per andar via: c'era l'offerta dalla Cina, importante. Richiesta rifiutata da Florentino Pérez. L'addio, assicurano in Spagna, non è meramente una questione economica ma di come la proprietà abbia gestito la questione rinnovo, senza dare a Ramos l'importanza che avrebbe meritato. Chi può permettersi il giocatore, che in estate avrà 35 anni e che ha fin qui percepito 12 milioni netti annui? Poche squadre, a maggior ragione in questo periodo storico. Eppure il Paris Saint-Germain promette di fare uno squadrone, tenendo Neymar e prendendo anche Messi. Così i francesi ingolosiscono il difensore centrale, che in vista di Qatar 2022 giocherebbe ancora ad alti livelli, puntando a portare per la prima volta i parigini sul tetto d'Europa. Sempre che la direzione dell'iberico non sia l'Inghilterra, dove anche a Manchester, sponda City, attendono da anni di sollevare la coppa dalle grandi orecchie al cielo. Difficile che sia l'Italia, precisamente la Juventus, il suo futuro. C'è ancora Cristiano Ronaldo a libro paga, a proposito di grandi madrilisti che hanno lasciato la casa blanca.

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