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Così Pioli si è preso il Milan. Quello di oggi e (salvo complicazioni) quello di domani

di Simone Bernabei
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“Non esistono partite perfette ma con la Juve ci siamo andati vicini”. Un po’ di bastone e tanta tanta carota, gli strumenti utilizzati da Stefano Pioli dopo il successo Champions contro i bianconeri. Poche parole che però sintetizzano bene quanto emerso dal campo. E che a ben vedere fotografano il ruolo sempre più preponderante del tecnico all’interno del Milan, inteso come squadra ma pure come società. Una presenza da sempre discreta, quella di Pioli davanti alle telecamere. Ma che sa farsi sentire, rispettare e soprattutto seguire all’interno dello spogliatoio. D’accordo, avere gente come Ibra seduta qualche sedia più in là aiuta non poco. Ma i meriti di Pioli sono ogni settimana più evidenti. Il Milan da Scudetto della prima parte di stagione era più che altro un bel sogno da far durare il più possibile, per i tifosi rossoneri. Ma in cuor loro in molti, Pioli compreso, sapevano delle difficoltà oggettive di tale obiettivo. La Champions però, quella sì. Quello può diventare davvero il trofeo di fine campionato, perché di questo si parlerebbe se fra 270’ il Milan chiudesse fra le prime 4.

I meriti di Pioli, dicevamo: contro la Juve ha dimostrato intelligenza e scaltrezza, ridisegnando la sua squadra come Pirlo non avrebbe potuto immaginare. Ed è lì che il Milan l’ha portata a casa. Insomma, riconoscimenti tattici evidenti per l’allenatore rossonero. Che pure nei mesi scorsi era stato messo in discussione, visti i risultati a singhiozzo andati avanti per qualche settimana. Ma anche nelle difficoltà, Pioli ha saputo tenere la barra dritta. Ha saputo tenere unito il gruppo, la testa connessa e la classifica viva. E oggi ne sta raccogliendo i frutti. Le difficoltà, non ultima quella legata ai quotidiani ragionamenti sul futuro di Donnarumma, sono state evidenti. Zlatan Ibrahimovic, per dirne un’altra, ha saltato fin qui 16 partite di campionato che verosimilmente diventeranno 18, sperando possa rientrare per l’ultimo ballo con l’Atalanta. L’Europa League giocata il giovedì, poi, non può nono aver pesato. Insomma, arrivati ad oggi i 3 punti reali e 4 virtuali di vantaggio sulla Juventus già così sembrano un risultato straordinario. Che dovrà solo esser certificato dalla chiusura stagionale. Quindi dalla Champions. A quel punto sì, che il futuro di Pioli sarà certamente ancora sulla panchina del Milan.

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