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Castrovilli brilla davanti a Mancini. E oggi esistono i margini per vederlo titolare nell'Italia

di Simone Bernabei
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© foto di Federico De Luca 2020

Prestazione da star, voti alti in pagella e titoloni sui giornali. Domenica decisamente da ricordare, quella vissuta da Gaetano Castrovilli. Gol del vantaggio, assist per il raddoppio e rete della sicurezza contro l'Udinese, per il 10 della Fiorentina. Che per aggiungere un ulteriore tocco di entusiasmo, ha fatto il tutto sotto gli occhi attenti del ct azzurro Roberto Mancini, presente nell'occasione sulle tribune dello stadio Franchi. E proprio El Castro, suo nickname sui social, sarà certamente il giocatore che ha maggiormente colpito la fantasia del deus ex machina del nuovo corso della Nazionale italiana.

Numeri da Nazionale Castrovilli è stato chiamato per gli stage di Coverciano, ha esordito lo scorso anno contro la Bosnia, ma ancora non può dirsi a tutti gli effetti nel giro della Nazionale. Certo, il rendimento e la crescita messa in mostra da un anno a questa parte sono sotto gli occhi di tutti, figuriamoci a quelli di Mancini. Quest'anno, basandoci in modo freddo sui numeri, 5 presenze su 5, 4 gol e 1 assist in campionato. A questi, poi, va aggiunta una sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi e sicurezza nelle giocate all'interno dei 90'.

C'è spazio per lui, in vista degli Europei? Ad oggi il centrocampo è forse il reparto più formato, della rosa azzurra. I titolari del 4-3-3 manciniano sulla carta sono Barella e Verratti ai lati di Jorginho. Con alle loro spalle Pellegrini, Locatelli e magari Zaniolo. Ma a quel punto della stagione, verosimilmente con un campionato chiuso in doppia cifra, siamo certi che Mancini cercherebbe (e troverebbe) lo spazio anche per El Castro. A livello di esperienza internazionale è ovviamente indietro rispetto ai colleghi di reparto. Ma le sue qualità, particolari e non comuni nei piedi italiani, potrebbero fare la differenza. Iachini a inizio stagione gli aveva chiesto più incidenza sotto porta. Missione compiuta, a quanto pare. Il dribbling, poi, è sempre stata una delle sue migliori peculiarità. Non a caso è spesso in testa a questa speciale classifica fra i giocatori di Serie A. A questo ci aggiungiamo, come detto, una crescita mentale dal punto di vista della personalità e delle scelte sul campo, specifiche che lo rendono a tutti gli effetti un potenziale azzurro. Da titolare? Ad oggi no. Ma col passare dei mesi la sua capacità di ribaltare l'azione e di risolvere le partite potrebbero giocare un ruolo decisivo in tal senso e fargli scalare gerarchie. Il tutto, ovviamente, ammesso e non concesso che Euro2020 si giochi davvero la prossima estate...

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