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Tuchel-Bayern, un addio a fine stagione deciso da tempo. E che ora è ufficiale

di Gaetano Mocciaro
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Mancava solo l'ufficialità, adesso è arrivata: le strade del Bayern Monaco e Thomas Tuchel si separeranno al termine della stagione. Lo ha annunciato il club tedesco in un comunicato ufficiale: "L'FC Bayern Monaco e l'allenatore Thomas Tuchel hanno deciso congiuntamente di terminare il loro rapporto di lavoro, originariamente previsto fino al 30 giugno 2025, il 30 giugno 2024. Questo è il risultato di una discussione costruttiva tra il CEO Jan-Christian Dreesen e Thomas Tuchel".

Le ragioni di un addio
Tuchel era stato nominato sulla panchina del Bayern nel marzo 2023 per sostituire Julian Nagelsmann, silurato a sorpresa nonostante fosse ancora in corsa su tutti i fronti. L'ex tecnico del Chelsea ha vinto la scorsa Bundesliga più per demeriti del Borussia Dortmund e non ha mai convinto pienamente, dividendo da subito la tifoseria e, mese dopo mese, anche lo spogliatoio. Secondo la Bild, ci sarebbero due schieramenti: da un lato i giocatori che sostengono Tuchel (Harry Kane, Manuel Neuer, Eric Dier, Leroy Sane, Jamal Musiala e Raphael Guerreiro) e dall'altro il clan degli anti-Tuchel, formato da Joshua Kimmich, Thomas Müller, Serge Gnabry, Leon Goretzka e Matthijs De ligt. La situazione sarebbe precipitata a inizio stagione, quando l'allenatore ha cercato fortemente un rinforzo a centrocampo: una richiesta che avrebbe sconvolto la dirigenza e la rosa, in particolare Kimmich, che avrebbe dovuto cambiare ruolo. A questo si aggiunge il rapporto con la stampa che non è mai stato idilliaco, complice anche un carattere "difficile".

Secondo la stampa tedesca, la crisi del Bayern sarebbe però da imputare anche alla dirigenza, che non ha saputo dare stabilità e sembra essere arrivata alla fine di un ciclo. Vincente (11 campionati consecutivi e due Champions League conquistate) ma anche caratterizzato da profonde divisioni, come dimostra il licenziamento di due leggende come Oliver Kahn e Hasan Salihamidzic, comunicato nel giorno della conquista dell'ultimo Meisterschale. "Il Bayern non è mai stato un club innovativo: si adatta alla concorrenza, a leggi finanziarie specifiche ma non ha mai rivoluzionato il calcio. Possiamo anche dire che questa è la crisi di quei pochi che hanno la pancia piena di titoli".

Gestione di risorse e trasferimenti che sollevano interrogativi
Poi c'è il mercato e alcune scelte incomprensibili. Prendiamo il caso di Lucas Hernandez, che era costato 80 milioni di euro nel 2019 e percepiva uno stipendio da capogiro; gli altri giocatori, da Alaba a Lewandowski fino a Pavard, hanno chiesto un adeguamento che non è stato concesso ed è per questo che hanno preso altre strade, lasciando "buchi" nel reparto arretrato e la sensazione che molte scelte non siano più frutto di attente analisi di mercato, come accadeva in passato.

L'amministratore delegato del Bayern, Jan-Christian Dreesen, ha dichiarato: 'Durante una discussione aperta e approfondita siamo giunti alla decisione di terminare di comune accordo il nostro rapporto di lavoro in estate. Il nostro obiettivo è perseguire una nuova direzione calcistica con un nuovo allenatore per la stagione 2024 /25. Fino ad allora, ogni individuo del club è espressamente invitato a raggiungere il massimo possibile in Champions League e Bundesliga. Anche in questo senso ritengo esplicitamente responsabile la squadra. In particolare in Champions League, dopo aver perso 1- 0 all'andata in casa della Lazio, siamo convinti che raggiungeremo i quarti di finale con un'Allianz Arena gremita e con i nostri tifosi al seguito".

Anche il tecnico ha preso parola in merito: "Abbiamo concordato che termineremo il nostro rapporto di lavoro alla fine di questa stagione. Fino ad allora, ovviamente continuerò a fare tutto il possibile con il mio staff tecnico per ottenere il massimo successo".

Tuchel quindi se ne andrà con una Bundesliga vinta. Forse con una seconda, ma pare un'ipotesi peregrina quella di un altro suicidio, stavolta da parte del Bayer Leverkusen che finora non ha mai perso. Avrebbe ancora un anno di contratto, a giugno, ma con ogni probabilità saluterà con una buonuscita (e non un vero e proprio esonero). Da capire chi lo sostituirà: di certo non avrà vita troppo semplice, visto che il Bayern, in questo momento, appare una polveriera. Ora il nome forte è quello di Xabi Alonso, del Bayer Leverkusen, su cui però c'è anche il Liverpool. Si potrebbe pensare a Jurgen Klopp, ma ha sempre detto di non volere allenare un'altra tedesca a parte il Borussia Dortmund oppure il Magonza, club da dove è partito.

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