Le piccole stoppano la fuga delle big: la Serie A resta a 20, ora duello con la FIGC
![Foto](https://tmw-storage.tcccdn.com/storage/tuttomercatoweb.com/img_notizie/thumb3/4e/4e36a9f7e52b0e057f3ad67d3ff142f1-17077-oooz0000.jpeg)
Adriano Galliani l'aveva presentata come una giornata "delicata, non bellissima". Poi, tra le righe ma neanche troppo, aveva chiarito il motivo della convocazione d'urgenza dell'assemblea di Lega Serie A: Inter, Juventus e Milan hanno messo sul piatto della Federcalcio la rinuncia al diritto d'intesa, pur di arrivare alla riduzione del massimo campionato a 20 squadre, tanto caro alle big: "Sarebbe gravissimo se la Lega non avesse più il diritto d'intesa, è una cosa che non è mai esistita e non esiste in nessun paese d'Europa. Non si capisce come si possa autochiedere che venga tolto".
"Sembrava una Superleghina…". Il più esplicito, alla fine, è stato Urbano Cairo: "Hanno avuto un atteggiamento sbagliato per me, come per il resto dell'Assemblea - ha detto il presidente del Torino - quella che hanno voluto fare è sembrata una Superleghina". Nel mezzo, appunto, lo stop delle medio-piccole al tentativo delle tre big, alle quali si è aggiunta nel frattempo la Roma che le ha accompagnate in tutte le votazioni. Morale della favola: la Serie A resta a 20 squadre e ribadisce il no alla rimozione del diritto d'intesa, ovvero la possibilità per una lega di avere il veto su decisioni che la riguardino.
Una Serie A spaccata pronta a discutere con Gravina. La fotografia è quella di una lega non a 20 ma a 16 contro 4. Le domande sono due: come (se) si ricomporrà la frattura e quale sarà la contromossa delle grandi, al termine di una giornata nella quale i toni sono rimasti sereni ma non tanto da celare una contrapposizione palese. Nel frattempo, torna d'attualità il documento che la A ha iniziato a stilare da fine 2022 e che domani il presidente Casini presenterà a Gabriele Gravina.