Il Napoli non è perfetto: in Europa il primo KO, tra errori e nervosismo. Arbitro sotto accusa
Il ruolino di marcia del Napoli non è più immacolato. Sembrava l'ennesima serata felice di un avvio di stagione da incorniciare, il gol fulmineo di Eljif Elmas pareva indirizzare la sfida contro lo Spartak Mosca sul binario della vittoria facile facile. Invece, dopo una battaglia durata 110 minuti, gli azzurri escono sconfitti dallo stadio Maradona, all'esordio europeo da quando si chiama così, espugnato dalla formazione russa.
Pesa l'espulsione di Mario Rui, un rosso alla mezz'ora che fa del portoghese il peggiore in campo, pesa l'atteggiamento degli azzurri, schiacciati a difesa di un risultato che non erano riusciti ad arrotondare già con la parità numerica.
Col passare dei minuti, l'intensità dello Spartak, alimentata a giudizio del club anche da una direzione arbitrale fin troppo indulgente, ha preso campo: 3-2 il finale, col gol del solito Osimhen, miglior marcatore europeo nel mese di settembre, a dare quel briciolo di speranza appena prima del nervosismo. Lo tradisce Spalletti, che litiga con la panchina avversaria e poi alle telecamere si presenta però tranquillo, persino sorridente. Sa che dovrà gestire la prima sconfitta stagionale della sua creaturà e dovrà usare la psicologia della calma.
Il Napoli non è perfetto, ma una battuta d'arresto non basta a dire che il giocattolo si è già rotto.