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LE PARTITE SI VINCONO A CENTROCAMPO. IL MERCATO STA PER ACCENDERSI E SERVE UN LEADER ALLA PIZARRO, COME 12 ANNI FA

di Lorenzo Marucci
per Firenzeviola.it
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Sfumato Zaniolo la Fiorentina prova già a guardare oltre. L'ex romanista poteva essere il colpo - seppur con qualche piccolo punto interrogativo - in grado di accendere una piazza dove lui stesso si sarebbe sentito coccolato e stimolato. La cifra che la Fiorentina avrebbe speso per Zaniolo (2,5 milioni più un obbligo di riscatto fissato intorno a 14 milioni) potrebbero a questo punto essere investiti per un centrocampista di spessore.

Il centrocampo è il reparto totalmente da ricostruire dopo gli addii ai calciatori arrivati a fine contratto o a fine prestito, e al momento Palladino può contare solo su Mandragora, Bianco reduce dal prestito alla Reggiana e Amatucci che rientra dall'esperienza alla Ternana. A cinque giorni dal raduno al Viola Park servirebbe un'accelerata ma stavolta serve davvero una certezza per un ruolo così delicato. Come primo colpo per la mediana occorrerebbe quel giocatore di personalità in grado di far girare la squadra e - perché no? - portare in dote qualche gol.

Per restare ai nostri giorni servirebbe un giocatore alla Torreira, ancor oggi apprezzato dalla tifoseria viola (o alla Pizarro), mentre per andare più indietro nel tempo un leader alla Dunga capace di impostare la manovra ma anche di distruggere il gioco avversario. "Le partite si vincono a centrocampo", hanno sempre sostenuto i grandi (e anche i piccoli e medi) allenatori. E' una frase ricorrente ma intrisa di significato, fondamentale pure per una Fiorentina che peraltro ha avuto in questi anni problemi notevoli in zona gol. Serve un centrocampo pensante ma anche dinamico, capace di velocizzare e verticalizzare. Benissimo le ipotesi Brescianini e Pobega unite a quella di Thorstved del sassuolo ma ciò che deve essere ricercato è il punto di riferimento o se preferite il metronomo del centrocampo. Forse si aspetta che i tempi per le operazioni siano maturi. La speranza in questo caso, come per il mercato della Fiorentina in generale, può essere legata anche al passato. In un momento in cui serve provare ad essere ottimisti viene da pensare che, dopo le dichiarazioni di ambizione del club, si voglia decidere con calma, provando a sfruttare l'occasione migliore.

La mente corre all'estate del 2012-13, la prima stagione di Montella in viola. Lo stallo per le operazioni di mercato regnava sovrano. E le polemiche non mancavano. Poi ad agosto ecco arrivare colpi di valore vero: Aquilani, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, senza dimenticare Pizarro. A proposito di quest'ultimo, andando a ripercorrere il suo percorso alla Fiorentina, arrivò in viola all'età di 33 anni per poi giocare tre stagioni ad alto rendimento. L'età conta ma non sempre gli ultratrentenni sono da buttare. Il cileno e gli altri calciatori citati poco fa hanno lasciato un segno profondo in quella Fiorentina piena di qualità e in effetti anche di ambizione. Basterebbero un paio di acquisti di quello spessore per elevare notevolmente il livello. E anche l'attacco - siamo sicuri - ne trarrebbe beneficio.


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Venerdì 5 Luglio 2024