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RIVOLUZIONE VIOLA: IL NUOVO FRANCHI E IL FUTURO DELLA FIORENTINA

di Redazione FV
per Firenzeviola.it
Fonte A cura di Jacopo Mannina

A Firenze si respira aria di cambiamento. Dopo un ciclo tecnico durato tre anni, la Fiorentina è pronta a ripartire con Raffaele Palladino al timone con una città che attende impaziente. Quel che è certo è che molti giocatori lasceranno il club, ma i nuovi arrivi restano ancora da individuare. I nomi circolano, ma ancora nessuna conferma ufficiale anche se ci sarà tempo. Oltre al mercato però, c'è un'altra questione che tiene banco e per la quale le lancette scorrono inesorabili: il progetto del nuovo stadio Artemio Franchi.

Intanto i lavori sono partiti
Il progetto di restyling dello stadio, sviluppato da Arup Italia e Mario Cucinella Architects, aveva subito una decurtazione di 55 milioni di euro, parte dei 157 milioni complessivi provenienti dal PNRR per il risanamento dell'impianto, il quale deve essere completato entro il 2028 secondo i paletti fissati dall'Unione Europea. Questi fondi, tuttavia, sono stati restituiti, permettendo al comune di Firenze di procedere autonomamente. Nonostante l'aumento dei costi dovuto alla crescita del prezzo delle materie prime e una carenza iniziale di fondi europei che non avrebbero coperto l’intero importo dei lavori, con almeno 100 milioni di euro che mancano all'appello come sottolineato dal patron viola Commisso, per completare il restauro, il sindaco Nardella ha rassicurato ripetutamente che i soldi necessari verranno trovati. Nel frattempo, i lavori sono già iniziati nelle scorse settimane, segnando un passo avanti significativo per il progetto.

E la Fiorentina?
Chi si è trovata in mezzo a questa situazione è la squadra di via Manfredo Fanti e, ovviamente, i suoi tifosi. Dopo aver scartato l'ipotesi di vedere la Fiorentina giocare lontana da Firenze, né tantomeno a pochi metri dall’attuale impianto al Padovani, i supporter viola sono pronti a fare il tifo in una struttura che si prospetta come un cantiere a cielo aperto stile Gewiss Stadium dell’Atalanta per i prossimi anni. Questa soluzione non offre garanzie alla Fiorentina, che avrebbe preferito un cronoprogramma preciso e affidabile dei lavori oltre a sicurezze per le prossime stagioni, prima che le ruspe arrivassero a demolire il progetto di Nervi. Con il rischio di perdere una cifra annua tra i 9 e i 13 milioni a causa della ridotta capienza (per ora le cifre parlano di 22 mila posti disponibili distribuiti tra Tribuna, curva Ferrovia ed una parte di Maratona), senza conoscere la data di fine dei lavori e chi finanzierà il progetto con i 100 milioni mancanti, la società ha fatto ricorso contro il comune come affermato tramite il proprio direttore generale, Alessandro Ferrari, chiedendo ufficialmente lo stop dei lavori.

Tutto dipenderà dalle elezioni?
Si prospetta dunque un’estate complicata dal punto di vista burocratico, ma molto dipenderà anche dalle scelte che i cittadini residenti in città faranno domenica 23 e lunedì 24 giugno per il ballottaggio delle comunali. Da una parte, la candidata di centro sinistra Sara Funaro ha più volte dichiarato la volontà di continuare la strada intrapresa dall’attuale sindaco Dario Nardella nel proseguire con i lavori di restauro dello stadio, facendo spesso appello alla volontà di non replicare un Flaminio 2.0, lo stadio romano progettato da Nervi e lasciato decadente nel cuore cittadino. Dall’altra parte, il candidato a sindaco di centro destra Eike Schmidt promette che, in caso di elezione, fermerebbe immediatamente i lavori per lasciare la decisione alla Fiorentina, che sarebbe libera di costruire il proprio stadio di proprietà, come avvenuto per il Viola Park. Quanto al Franchi, sempre secondo l’ex direttore degli Uffizi, sarebbe pronto a diventare il Centre Pompidou del 21º secolo, promettendo comunque una riqualificazione.


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