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Troppi Direttori Sportivi mascherati da procuratori. La serie A così non crescerà. Juve e Inter allo stesso livello. Milan, mancano 2 pedine. Napoli, per ora, dietro alle 3 big

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Non è un male ma sicuramente una anomalia. Tutti lo sanno ma nessuno lo dice. I Presidenti di serie A, anche ad alti livelli, ormai preferiscono fare tutto da soli e la figura del vero Direttore Sportivo è diventata ingombrante. Allora via con intermediari o procuratori che muovono calciatori in entrata e in uscita. Il mercato è ostaggio di questi agenti che sono bravi ma non sempre fanno il bene del club. E soprattutto non fanno questo di mestiere. Perché possono farlo ma si devono dichiarare se non c’è nulla di male. Non è un problema economico, ci mancherebbe, le società con questo modus operandi ci guadagnano anche. I Presidenti pure. Il problema è di gerarchia e organizzazione. Un Direttore Sportivo con la spina dorsale dritta non può fare quello che gli dice un agente perché è stato l’agente a piazzarlo lì. Poi ci lamentiamo che gli incastri non vanno a buon fine, che non riescono i grandi club a far uscire un calciatore e che i soldi finiscono nelle tasche degli agenti. Il sistema è malato.

A casa abbiamo troppi direttori sportivi bravi ma che non lavorano solo perché vogliono fare il loro mestiere senza passare dal procuratore-Direttore. Possiamo fare qualche nome ma se lo facciamo sembra uno spot elettorale, invece ce ne frega altamente. Ma vi siete chiesti, ad esempio, perché Petrachi non lavora più? Si, quello che ha portato milioni di euro nelle casse di Cairo e non ultimo quello sconosciuto Bremer preso a due spicci e venduto a 50 milioni di euro. Perché Sogliano doveva andare al Milan con Barbara Berlusconi e poi è finito in C nelle grinfie del Padova e ora a casa senza lavoro? Perché Corvino era finito fuori dal giro e per tornare a fare grandi cose è dovuto ripartire da casa? La lista sarebbe ben più lunga ma se poi non scopriamo mezzo giocatore e i debiti dei Presidenti aumentano non piangiamo e diciamo che la colpa è del sistema. Negli ultimi 15 anni ci siamo consegnati ai procuratori che, ripeto giustamente, fanno gli interessi propri e non dei club. E’ normale che un allenatore sia assistito da un agente che poi casualmente in quel club piazza 5-6 calciatori? No. Però, ribadisco, accettiamo in silenzio senza lamentarci quando finisce tutto a rotoli.

Juve e Inter stanno facendo un bel mercato. L’Inter poteva fare due colpi, Dybala e Bremer, ma non avendo fatto le uscite si è dovuta fermare. Troppe difficoltà per Marotta sulle cessioni. Si sono incartati e adesso, se dovesse restare Skriniar, avresti un problema economico ma sicuramente non tecnico. Ai tifosi interessa la squadra, a Inzaghi anche quindi va bene così. La Juve sta lavorando bene. Cherubini, dopo un mese di giugno lento, ha sparato i colpi giusti. La Juve cresce bene e ad Allegri serviva questo mercato. I giovani forti andavano bene a Sarri ma se hai Allegri devi fare la collezione di campioni. La filosofia della Juve è cambiata ma ora è quella giusta.

Il Milan è Campione d’Italia e deve essere rispettato. Troppe volte lo scorso anno, noi per primi, abbiamo detto la famosa frase “si ma tanto poi crolla” invece a Milanello hanno fatto un miracolo sportivo. Quest’anno ripetersi sarà dura ma si può alzare l’asticella per una squadra che ha la mentalità giusta ed è guidata da un allenatore che adesso ragiona anche da vincente. Però mancano 2-3 pedine. Maldini e Massara lo sanno e come non si può sbagliare sulla trequarti non si può sbagliare il compagno di banco di Tonali. Dietro, bene o male, siamo messi come lo scorso anno e va fatto solo un centrale per prendere il posto del cuore biancoceleste Romagnoli.

Non ci sta convincendo molto il Napoli. Per strategie e tempistiche. La squadra ha perso 3 top player e oggi accusa il colpo. Chi arriverà, sicuramente, sarà bravo perché Giuntoli ha dimostrato da anni di saper fare calcio. C’è bisogno di essere fiduciosi, però, a dirla tutta oggi il Napoli sembra abbastanza indietro rispetto alle big e deve stare attento all’entusiasmo della Roma. De Laurentiis, a Napoli, da anni gioca con il fuoco ma finora, essendo bravo e capace, non si è mai bruciato. Napoli competitivo ma non per il titolo. Almeno fino ad oggi. In corsa per la zona Champions e comunque non è un obiettivo da denigrare. Sicuramente Spalletti sperava di avere altro nel ritiro pre campionato.
Occhio alla Fiorentina. Stanno facendo tutto alla grande.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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