Menù Notizie

Real Sociedad, l’eccezione basca diventata modello con formazione e idee

di Carlo Pizzigoni
Giornalista, scrittore, autore. Quattro libri, tanti viaggi. Tutti di Calcio. Su Twitter è @pizzigo. Su Twitch con @lafieradelcalcio
Foto

L’eccezione. La Real Sociedad nell’ultimo periodo ha rappresentato una sorprendente, grande, bella eccezione. La squadra che festeggerà questa sera il ritorno ad Anoeta di una gara di Champions League dopo un decennio, è stata la grande eccezione della passata stagione di Liga, dove è rimasta competitiva fino alla fine lasciandosi alle spalle il Villarreal, il Betis e i grandi rivali storici dell’Athletic Club, l’altra grande realtà dei Paesi Baschi. Da cui la divide, sia l’anima della città, l’elegante e soleggiata Donostia (o San Sebastian, seconda la denominazione castigliana) l'opposto della laboriosa e più grigia Bilbao, e lo spirito del club, con i biancorossi sempre legati alla regola della nascita o della formazione in terra basca come vincolo per indossare la maglia mentre la compagine Txuri-urdin è oggi totalmente aperta a ogni cittadino del mondo.

Tutto ciò ha prodotto l’ennesima, straordinaria eccezione: la Real (nata come Sociedad de Fútbol de San Sebastián, a cui si aggiunge con il rientro della monarchia nel Paese, la parola Real, da qui il femminile obbligatorio) ha creato negli ultimi anni una straordinaria sezione di scouting, gestito dal direttore sportivo Roberto Olabe, che ha coinvolto anche professionisti che venivano da territori differenti (anche un grande giornalista come Abel Rojas, protagonista in Ecos del Balon, il sito che ha cambiato gli ultimi anni della comunicazione del calcio in Spagna), e che ha prodotto una serie di chiamate straordinarie, frutto più di osservazioni e pazienza che da semplici algoritmi: una per tutte, Isak, che sembrava perso dopo Dortmund, a Donostia è arrivato per otto milioni, è rinato ed è stato rivenduto a più di 70 al Newcastle.

Una modalità ripetuta in questi anni, con l’acquisizione del giapponese Take Kubo, probabilmente l’uomo più in forma di tutta la Liga, con l’eccezione del marziano Jude Bellingham. Talento precoce arrivato al Barcellona, tornato a casa e poi rientrato in Spagna nel Real Madrid dove, al di là di qualche lampo, non ha mai trovato continuità, perso tra un prestito e l’altro. Poi sono arrivati quelli dell’eccezione, quelli della Real Sociedad, che lo hanno messo nelle condizioni di esplodere definitivamente, però adesso il cartellino è tutto loro (anche se il Madrid ha una percentuale sulla rivendita).

Oltre al lavoro del tecnico, il più donostiarra di tutti, Imanol Alguacil (ma adesso ci arriviamo), il maestro del giapponese classe 2001 è stato nella scorsa stagione David Silva, che ha scelto di chiudere qui la sua clamorosa carriera ( e non è un caso). Quelle parole del canario hanno avuto un effetto luminescente su Kubo, che quest’anno ha vinto già quattro premi come miglior giocatore della partita. Richiesta una opinione all’interessato, dopo aver chiuso il poker, questa la risposta: “sono contento di aver ricevuto questo premio, è il primo realmente meritato, gli altri tre sarebbero dovuti toccare ad altri”.
L’eccezione, appunto. Rappresentata anche dalla forma in cui è espressa: una lingua favolosa che è Cervantes mescolato con la cadenza giapponese.
Il mancino Kubo parte da destra nel 4-3-3 di Alguacil, l’architetto della squadra che secondo le intenzioni di alcuni avrebbe dovuto essere una folkloristica eccezione. Tutto sembrava preparato affinché uno dei più amati giocatori della storia del club, Xabi Alonso, diventasse l’allenatore. E invece l’ex stella di Madrid e Liverpool si è fermato alla squadra B, poi è dovuto emigrare in Germania per iniziare un percorso, peraltro super interessante (suonano per lui panchine importantissime).

A San Sebastian Alguacil costruiva un calcio di posizione con una fluidità interessante e soprattutto esteticamente importante. Naturale, quasi, il ritorno alla vittoria di un trofeo, la Copa del Rey (battuto in finale l’Athletic: rigore decisivo di Oyarzabal, capitano e oggi simbolo della squadra) che mancava alla Real dai tempi di Bakero e Txiki Begiristain, star del club prima di diventare beniamini di Johan Cruyff, scusate se è poco…
Vincenti al Barça (pure la prima Coppa dei Campioni della storia blaugrana), e sempre idoli a San Sebastian. Dove non hanno mai smesso di costruirsi i giocatori in casa. Nella gara persa, lottando, al Bernabeu dell’ultima giornata, cinque undicesimi della squadra, la metà sostanzialmente, era passata dalla squadra B e dalle giovanili (davanti è partito alla grande l’esterno Barrenechea, ma chi fa girare la squadra è il mediocentro Zubimendi) . Compreso il francese Le Normand (oggi naturalizzato spagnolo) portato da giovanissimo al club dallo stesso agente che anni prima portò tale Antoine Griezmann, anche lui cresciuto nella Real Sociedad. L’obiettivo in questa Champions rimane quello di sempre: vivere il calcio secondo la propria cultura e identità. Anoeta è orgogliosa della propria eccezionalità.

Altre notizie
Domenica 24 Settembre 2023
10:08 Serie A Lecce, Sticchi Damiani: "Il nostro è un laboratorio di calcio, con D'Aversa equilibrio e coraggio" 10:04 Serie B Modena, Gagno: "Portiamo a casa un punto non scontato, meglio nel secondo tempo" 10:00 Serie A Juventus, Berardi è il rimpianto infinito. Altro assalto a gennaio? 09:57 Rassegna stampa Inter, via all'operazione rinnovi. Gazzetta: "Ora Mkhitaryan, più avanti Lautaro" 09:55 Serie A PROBABILI FORMAZIONI - 5^ di Serie A, le ultime LIVE: Frattesi pronto dal 1'
09:53 Rassegna stampa Le aperture portoghesi - Il Porto vince in extremis: "Di nuovo al limite" 09:49 Rassegna stampa L'Equipe in prima pagina su PSG-Marsiglia di stasera: "Benedetto sia il classico" 09:46 Le Statistiche La panchina del Napoli? Una risorsa, ma c'è chi ha fatto meglio. E a Bologna... 09:45 Serie A Napoli, difesa nei guai: Juan Jesus ko, contro il Bologna c'è Natan 09:43 Rassegna stampa La Fiorentina sfida l'Udinese. La Repubblica: "Bonaventura al potere, l'uomo in più di Italiano" 09:38 Rassegna stampa Le aperture spagnole - Rimonta da urlo del Barcellona, Real Madrid atteso dal derby 09:33 Calcio estero Le aperture inglesi - Saint Bruno, Fernandes fa sorridere il Manchester United 09:30 Serie A Dopo l'Europa troppi cali. L'Inter si affida al turnover per tornare a correre 09:28 Rassegna stampa Il nuovo Radonjic sfida Dybala. La Stampa: "Toro-Roma promette fantasia" 09:23 Rassegna stampa Roma in trasferta a Torino. Il Corriere dello Sport: "Mou vuole correre già a 300" 09:18 Rassegna stampa CorSera: "Leao torna in sé". Un gol del portoghese regala 3 punti al Milan col Verona 09:15 Serie A VIDEO - Immobile non basta alla Lazio: con il Monza finisce 1-1: gol e highlights 09:13 Rassegna stampa L'Atalanta ospita il Cagliari. Tuttosport: "Musso torna intoccabile, obiettivo 100a senza gol" 09:08 Rassegna stampa Sacchi alla Gazzetta: "Milan senza gioco. Bel gol di Leao, ma il problema è lui" 09:03 Rassegna stampa Alle 18.00 Bologna-Napoli. La Repubblica: "Motta tenta il colpo per svoltare la stagione" 09:00 Serie A ESCLUSIVA TMW - Fossati: "Ancora all'estero per scelta. Sorpreso da Barella, Di Gregorio merita una big" 08:58 Rassegna stampa Il Messaggero sulla mediana della Roma: "Bove sfida Aouar, Pellegrini si candida" 08:53 Rassegna stampa La Juve cade col Sassuolo. Vaciago su Tuttosport: "Sbagli fantozziani e prestazione fiacca" 08:48 Rassegna stampa Inter, chance importante in trasferta ad Empoli. CorSera: "Testacoda e fuga" 08:45 Serie A Il Torino e il tris di vittorie che manca dal 2019, Juric: "Ma non è la svolta" 08:43 Rassegna stampa Ciociaria Oggi: "Il Frosinone già con la testa alla Fiorentina" 08:38 Rassegna stampa Sassuolo-Juve, la moviola della Gazzetta: "Berardi da espulsione, il fuorigioco salva Ruan" 08:33 Serie A Il Mattino sulla Salernitana: "Sousa aspetta il rientro di Dia" 08:30 Serie A Roma, anche a Torino con la 'LuPa', nuovo stop per Sanches 08:28 Rassegna stampa Il Corriere di Roma: "Immobile si sblocca, la Lazio no: col Monza pari e fischi"