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Milan re del mercato, ma l'Inter compie il miracolo. Atalanta in scia, la Roma quasi. Juventus e Napoli davvero deludenti. Incubo Liguria...

di Tancredi Palmeri
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Forse è stato il calciomercato più assurdo di sempre. Non necessariamente il migliore né il più spettacolare, ma sicuramente assurdo. Perché non c’erano e non ci sono soldi, si è pianto miseria per 3 mesi, e poi si sono mossi sia Messi che Cristiano Ronaldo, e Mbappé quasi. Eppure, anche così, nell’estate straordinaria in cui si trasferiscono contemporaneamente sia Messi che Cristiano Ronaldo, i loro movimenti non sono stati però delle telenovela come sarebbe stato lecito aspettarsi, ma piuttosto una rapida miniserie mozzafiato risoltasi tuttavia nel paio di due giorni, e non settimane e settimane come di solito capita a questi nomi.
In tutto questo in Italia abbiamo veramente fatto il mercato rionale con una scarpa e una ciabatta, con su tutte la Juventus bloccata per 2 mesi su un rilancio di 5 milioni risolto con un pagherò a 5 anni, e l’Inter che ha passato il tempo a tappare le falle nella chiglia in affondamento.
Ecco il pagellone del calciomercato, con un’avvertenza fondamentale che ripeto a fine di ogni sessione: questo pagellone è diverso da tutti gli altri perché qua il voto è soltanto alla risultante totale delle operazioni in entrata e in uscita, senza badare ai soldi incassati o risparmiati, e nemmeno alla forza totale della rosa a prescindere. Semplicemente: il voto è al netto di quanti giocatori nuovi in più siano arrivati e che possano avere un impatto sulla squadra, e di quanti se ne siano persi di quei calciatori con un possibile impatto. Non importano i soldi spesi, troppi o pochi, perché alla fine tutto questo lo facciamo per quello che succede in campo, non in banca.

ATALANTA 7

Chirurgica. Peccato per le partenze di Romero e Gollini, ma sono state ben remunerate, e in compenso sono arrivati Musso acquisto pazzesco, Koopmeiners intrigante, Piccoli sottovalutato, Demiral da rilanciare e attenzione alla capacità anche di avvalersi di Zappacosta.

BOLOGNA 5.5

Fondamentalmente statico. Sposta gli equilibri forse solo l’arrivo di Arnautovic, per il resto si spera che Bonifazi possa finalmente compiere il salto e Van Hooijdonk junior attraversi la linea delle promesse, ma il valore della rosa è rimasto uguale.

CAGLIARI 5.5

Molto simile al Bologna, forse anche qualcosa in meno perché il pur deludente Simeone doveva essere sostituito con Scamacca ma alla fine non è stato possibile. L’addio di Nainggolan compensato dall’arrivo di Strootman.

EMPOLI 6.5

L’obiettivo era non stravolgere in un senso o nell’altro una rosa che nei singoli è inferiore a tutte, ma nella forza del collettivo aumenta esponenzialmente. In fondo ci si è riusciti aggiungendo soprattutto Cutrone e attenzione al lavoro oscuro di Henderson.

FIORENTINA 5.5

Ci si aspettava di più, ma probabilmente alla fine la vittoria è essere riusciti a resistere ai 70 milioni offerti dall’Atletico per Vlahovic. Nel frattempo è arrivato Nico Gonzalez, nuovo acquisto record della storia della Fiorentina a 27 milioni, sorpassando il record precedente di Nuno Gomes a 22 nel 2001.

GENOA 3.5

Se Preziosi la scampa anche questa volta, o è un genio o è un diavolo. Praticamente ha smantellato la rosa, e le formazioni delle prime due giornate lo confermano. Magari si può lavorare coi giovani, però qua si esagera…

INTER 7.5

Davvero incredibile Marotta. Perché se perdi Hakimi e Lukaku (e mettiamoci anche Eriksen), e non puoi nemmeno spendere quello che incassi, allora ti candidi al sicuro fallimento nella sessione e nel campionato. E invece l’Inter è stata quasi la migliore, prendendo tutte le soluzioni più giuste possibili.

JUVENTUS 5.5

Se Luca Pellegrini, Kaio Jorge e Kean faranno quel salto prestazionale che ci si aspetta, allora diventerà un mercato da 6.5. E’ ovvio però che senza Cristiano Ronaldo perdi di colpo 30 gol non sostituiti. La Juve partiva però con la rosa più completa - ma attenzione alla difesa corta…

LAZIO 6

Sarebbe curioso sapere cosa si fossero detti sul mercato Lotito e Sarri alla firma. Perché se non fosse stato per il colpo di coda finale con Pedro e Zaccagni, la situazione sarebbe stata tragica. Tuttavia sono partiti Correa e Caicedo, e si è svuotata la panchina a centrocampo.

MILAN 8

La rosa è più profonda, il Milan è il re del mercato. E con il colpo Messias, ingiustamente sottovalutato, arriva anche qualità tra le linee. Ma si è perso ovviamente l’unico fuoriclasse in rosa, e non è arrivata nessuna stella vera e propria, e questo potrebbe pesare alla lunga con il doppio impegno Champions lottando per titoli.

NAPOLI 5

Chi l’ha visto? Si è svuotata perfino la panchina con le partenze di Hysaj, Maksimovic e Bakayoko. Si potrebbe dire che quantomeno è rimasto Insigne, ma senza allungamento di contratto (che rimane comunque possibile) è una vittoria mutilata. Qualcosina Spalletti in difesa la meritava.

ROMA 6.5

Mercato di reazione come l’ha definito Mourinho. Una reazione discreta, con il colpo Abraham che in prospettiva è il più interessante in Serie A. Ma in fondo il livello tecnico dei singoli reparti è aumentato di poco, il valore aggiunto dovrà darlo proprio Mou facendo salire il rendimento dei singoli.

SALERNITANA 6

Nella situazione societaria in cui si trova la Salernitana, era complicato fare un progetto d’insieme. Alla fine l’arrivo di Simy è oro colato, anche se il rischio è non avere un’idea di gioco generale che pensi anche a portarlo in gol, pecca che in Serie A si paga piuttosto caramente.

SAMPDORIA 4.5

Tanti nomi e alla fine si è stretto molto poco. In più si è svuotato il parco attaccanti, e pure la partenza di Jankto rende il centrocampo più friabile. La vittoria è essere riusciti a trattenere Damsgaard, che quest’anno non dovrà più vedere la panchina per confermarsi ai livelli di Euro2020.

SASSUOLO 5.5

Con uno Scamacca in più e un Locatelli in meno fondamentalmente il Sassuolo è rimasto dov’era, sperando che non si depauperi il livello di un Berardi campione d’Europa scontento, e che esploda il rendimento di un Raspadori campione d’Europa nell’anno della consacrazione.

SPEZIA 3

Nell’annus horribilis, anzi l’estate, delle liguri, lo Spezia fa ancora peggio vedendo partire tutti i giovani che avevano costruito il miracolo. In futuro si aggiungerà pure il blocco Fifa al mercato. Insomma per Thiago Motta sarà un anno di passione, in senso evangelico.

TORINO 5

Anche qui un sostanziale immobilismo, anzi peggiorato dalla partenza di Sirigu campione d’Europa, che pur non essendo quello dei tempi belli, comunque garantiva un surplus in termini d’esperienza. E considerando che è stato vicino anche a perdere Belotti a pochi giorni dalla fine…

UDINESE 5

L’Udinese schiaccia il tasto reboot. Via Musso e De Paul per totali 55 milioni di € - le grandi d’Italia hanno davvero dormito - si prova a riavviare un ciclo per costruire i De Paul di domani. E’ il destino dell’Udinese, e chissà che le prime due giornate non dimostrino sia già avviato il nuovo corso.

VENEZIA 5.5

L’impressione è che non sia pronta per la categoria, come spesso avvenuto a molte neopromosse negli ultimi anni. Ma prima il Verona di Juric e poi lo Spezia di Italiano hanno dimostrato che le idee possono ribaltare le gerarchie. Intrigante il centrocampista belga Heymans.

VERONA 4

Stavolta è amara. Anche se lo avevamo detto anche nelle ultime due estati. Ma non solo la partenza di Juric, quanto quelle di Zaccagni, Dimarco e Silvestri tolgono punti a una squadra che non abbonda di singoli. Anche la panchina si è ridotta, e chi è arrivato non è di livello eccelso.

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