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La Serie A comincia a dare risposte: ma per Juve e Napoli nulla è deciso. Ma un punto oggi, può fare la differenza

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Doveva essere un snodo cruciale per il campionato e lo è stato.
L’Inter ha vinto ancora, ancora una volta nel segno di Lukaku e Lautaro Martinez. Ora il distacco sale a +11. Ed è vero che manca ancora un bel pezzo di campionato da giocare, ma la solidità mostrata dai nerazzurri durante questa stagione non lascia intravedere possibili cali. E soprattutto sembra che chi sta dietro ora sia più “preoccupato” dal conservare il posto che regalerebbe l’accesso alla Champions League, piuttosto che tentare l’assalto al vertice.
E’ una questione di prospettiva d’accordo. Ma oggi, classifica alla mano, per il Milan è più vicino il quinto posto che lo scudetto. E anche di molto.
Prendete l’esempio della partita più importante del pomeriggio. Lo “spareggio” anticipato fra Juventus e Napoli. Si diceva che i 3 punti in palio avrebbero portato la vincitrice in Paradiso (o quasi) e la perdente all’inferno (ovvero fuori dalla zona Champions, costretti ad inseguire).
Così è stato. La Juventus è riuscita a vincere, con la griffe dei suoi due campioni. Cristiano e Dybala, in una gara difficile, nervosa, con tanti errori (anche dell’arbitro) e tante occasioni. Con un finale intenso e un sospiro di sollievo tirato da tutto il mondo juventino. Nessuna crisi aperta, nessuna necessità di riflettere su cambi immediati o meno. La Juventus rimane al terzo posto, a meno uno dal Milan. Con la possibilità magari di migliorare anche la propria posizione ora che ha capito (per esempio) quanto può essere stata pesante l’assenza di Dybala, che pronti via, appena entrato, ha tolto qualche problema ai suoi compagni di squadra. E’ stata la vittoria di una squadra che era stata messa alle corde, da sé stessa in primis, e che aveva bisogno di una reazione. Di un segnale, di una strada da seguire per poter continuare in questo programma di ricostruzione.
Non è certo al riparo da tutto. Come abbiamo detto la classifica è corta, cortissima. E lo stesso vale per il Napoli. Non è che ora tutto è perduto.

Anzi. Il Napoli esce sconfitto, è vero, ma non battuto. Ha mostrato carattere, volontà. Ci ha creduto fino alla fine, ha provato a riprendere una partita che si era compromessa proprio quando il Napoli stava premendo di più.
E’ la bellezza di questo campionato: l’incertezza. E quell’incertezza che c’era in testa, fino a qualche settimana fa, si è spostata sulla lotta Champions. Perché nel frattempo l’Inter non ha perso un colpo, mentre le altre hanno avuto qualche battuta a vuoto, forse di troppo (soprattutto se si vuole vincere). L’Inter ha approfittato e ha cercato di fare il vuoto. Le altre lottano, sgomitano, non vogliono lasciare il posto al sole. Un punto, probabilmente, decreterà la “vita” o la “morte” calcistica di un progetto. Ecco perché nella valutazione di fine anno, anche se è evidente che il raggiungimento di un’obiettivo o meno può fare la differenza, bisogna tenere conto di tutto. Di una stagione anomala, con Covid e giocata compressa, senza preparazione (di fatto), magari con un allenatore nuovo (vedi la Juventus), con meno risorse economiche rispetto al passato. Poi ci sono situazioni che non devono essere valicate. E ognuno fissa la propria asticella. Ma i conti si faranno certamente alla fine, e i giudizi potranno variare settimana dopo settimana.
Poi ci sono anche i progetti a lungo termine, chiaro. E chissà che nei progetti del Milan non possa esserci qualche colpo. Oggi incontro a casa Milan con Vincenzo Pisacane, procuratore fra gli altri anche di Lorenzo Insigne (che andrà a scadenza fra un anno). Al Milan ora non ci pensano, dicono che nell’incontro (definito cordiale) non si è parlato di lui, anche perché (per dirne una) per i parametri economici non è un’operazione semplice e che visto che ha ancora un anno di contratto bisognerebbe anche parlare con il Napoli. Insomma già sarebbe complicata a parametro zero, figuriamoci con un contratto in essere. E poi in tutto questo ipotetico discorso non sono state prese in considerazione le intenzioni di Lorenzo che si siederà a parlare del rinnovo con il Napoli solo a fine campionato, per rimanere concentrato proprio su questo finale di stagione senza interferenze extra.
Ci si gioca tutto in poche giornate, a distanza di pochi punti uno dall’altra. E anche i dettagli possono fare la differenza

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